Il Campo Scuola Giovani Alpini di Almenno riparte: già 300 iscritti, in attesa del protocollo

Dopo un anno di stop – il primo in dieci anni di attività – la voglia di ripartire è tanta per il gruppo Alpini di Almenno San Bartolomeo ed il loro ormai ben consolidato Campo Scuola Alpino.
19 Maggio 2021

Dopo un anno di stop – il primo in dieci anni di attività – la voglia di ripartire è tanta per il gruppo Alpini di Almenno San Bartolomeo ed il loro ormai ben consolidato Campo Scuola Giovani Alpini: le date ci sono (dal 9 luglio al 1 agosto), a mancare è un protocollo sanitario condiviso che permetta di ricominciare in completa sicurezza. Pur nell'incertezza segnata dal Covid, però, gli Alpini non sono rimasti con le mani in mano, anzi.

“Stiamo già lavorando da settembre dell'anno scorso affinché si possa aprire quest'anno” affermano con entusiasmo Domenico Donghi e Mauro Guazzato, rispettivamente Capogruppo Alpini di Almenno San Bartolomeo e coordinatore della Protezione Civile di Almenno San Bartolomeo. “Stiamo mettendo in piedi un tendone 12×24 metri che abbiamo acquistato (prima, infatti, ci era concesso da Regione Lombardia) e preparando una serie di giochi nuovi per il nostro Percorso Guerra – spiegano – Stiamo anche sistemando una tettoia sotto la quale i ragazzi si possono incontrare la sera e ancora un altro tendone da montare. Insomma, non siamo fermi”.

Poi ci sono le pre-iscrizioni, partire a novembre dello scorso anno senza però richiesta di acconto, che quasi eguagliano gli anni d'oro del Campo Scuola: quasi 300 gli iscritti già segnalati, con una prospettiva di raggiungere i 400. Un ottimo risultato, seppur limitato dall'assenza dei partecipanti che – in precedenza – raggiungevano Almenno San Bartolomeo da tutta l'Italia. Piemonte, Veneto, Toscana e Liguria, ma anche Campania e un anno perfino dalla Danimarca. Il segreto di un tale successo si cela nella sua organizzazione, ma soprattutto nell'importanza che dà a quei valori che lo contraddistingue da una semplice “mini-naja”

 

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L'esperienza, infatti, è aperta a tutti i ragazzi dalla terza elementare all'ultimo anno delle medie, ma sono numerosissimi coloro che dopo la terza media scelgono di tornare per diventare capisquadra dei più piccoli. E c'è soprattutto chi, una volta raggiunta la maggiore età, decide di proseguire lungo questo percorso di volontariato entrando a far parte della Protezione Civile, del 118 o della Sanità Alpina in pianta stabile.

“Il nostro progetto è questo: instillare in loro fin da piccoli l'idea del volontariato attraverso un'iniziativa che nel corso degli anni acquista sempre più una maggior professionalità” spiega il Capogruppo Donghi. Una mentalità che si rispecchia concretamente nella realtà e si è espressa anche sotto gli occhi di tutti nei mesi più duri della pandemia: basti pensare ai volontari della Croce Rossa, che hanno instancabilmente trasportato i malati da casa agli ospedali, e a tutti coloro che hanno realizzato in soli dieci giorni un ospedale da campo operativo, occupandosi anche della sua successiva gestione ed accoglienza. “Tanti dei nostri ragazzi, maggiorenni s'intende, erano lì quando è stato costruito ed erano lì dopo, quando serviva personale per la sua gestione – commenta Donghi –. Questo è il risultato del nostro Campo Scuola. E noi non possiamo che esserne infinitamente orgogliosi”.

D'altronde, il Campo Scuola di Almenno San Bartolomeo è unico nel suo genere. Non a caso è uno dei primi in Italia e fra i più numerosi: nato nel 2011 con soli 62 partecipanti, nel 2019 ha toccato quota 563 ragazzi, provenienti da oltre novanta Comuni diversi. Ora, insieme al responsabile sanitario, verrà stilato un protocollo sanitario e di mantenimento della sanità all'interno del Campo, che dovrà essere poi approvato da Ana nazionale. Intanto si raccolgono le iscrizioni, senza un numero massimo e senza contributo richiesto, mentre le date fissate sono dal 9 luglio al 1 agosto. Tre settimane organizzate su sei turni, che ora bisognerà capire in che modo gestire a livello sanitario.

“Se dovessimo mancare anche quest'anno, ci troveremmo davvero in crisi – commenta amareggiato Guazzato – Non parlo di crisi economica, ma piuttosto per recuperare gli anni passati. Il nostro Campo, infatti, ha un turn-over di allievi che diventano capisquadra e nel momento in cui noi blocchiamo il processo per due anni, sarà quasi come ricominciare da capo. E non sarà una passeggiata”. A livello organizzativo, invece, tutto procederà come gli anni precedenti: dal 9 luglio per tre giorni (due notti) sarà il turno dei piccoli di terza elementare, alla loro prima esperienza, mentre quarta e quinta elementare resteranno per tutta la settimana (da lunedì 12 a sabato 17), durante la quale si terrà anche un corso di SDF ovvero la Scuola di Formazione dedicata ai ragazzi di terza media e prima superiore che vogliono diventare capisquadra. La terza settimana toccherà ai ragazzi di prima e seconda media, con il secondo turno di SDF.

“Purtroppo, ad oggi, la sanità nazionale non ha ancora diramato nulla in merito ai Campi Scuola, e questo un po' ci scombina. Il nostro in particolare, essendo strutturato in tenda e non in edificio, ha ancora più bisogno di sanità e certificazioni – conclude Guazzato – Speriamo di trovare una quadra, un compromesso, nel quale giocano però tanti fattori: uno di questi è la vaccinazione di noi adulti, un altro la possibilità di accettare ragazzi già tamponati. Quel che è certo è che noi vorremmo tornare alla normalità il prima possibile”.

Photo Credit: Piorota – Campo Scuola edizione 2019

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