Il Diavolo colpisce la Dea: 3 a 2 del Milan a Bergamo, la reazione bergamasca arriva troppo tardi

Neroazzurri in svantaggio di tre reti dopo una brutta gara, si svegliano solo nel finale ma non basta
3 Ottobre 2021

Arriva una sconfitta bruciante, al termine di una partita intensa che vede l’Atalanta cadere 3 a 2 a Bergamo contro il Milan. Match già compromesso a pochi secondi dall’inizio, con il gol di Calabria arrivato dopo soli 28 secondi di gioco. A nulla è servita la reazione degli uomini di Gasperini, i quali hanno poi incassato il secondo gol che ha di fatto indirizzato la partita già dal primo tempo.

Primo tempo iniziato appunto con la rete del terzino rossonero, bravo a bucare tra i difensori orobici. La sua prima conclusione viene respinta malamente da Musso e il milanista non si fa pregare sul ta-in. Così come non si fa pregare la reazione dei padroni di casa, con Zapata (ancora titolare in attacco a fianco di Malinovsky) che salta secco Kjaer e calcia, botta secca che Maignan para. I primi 25 minuti di gara sono il momento migliore dell’Atalanta: Zappacosta sulla destra rientra e tenta il tiro sul primo palo, bravo ancora il portiere ex Lille. Sul corner successivo, ancora Maignan a salvare con un mezzo miracolo su una girata di Zapata. Al 22’, però, Pessina si fa male ed è costretto ad uscire. Gasperini, a sorpresa, si gioca la carta di Pezzella, in una formazione inedita che vede Mahele giocare all’interno del campo: una mossa non azzeccata, soprattutto perché le alternative a centrocampo (Koopmeiners su tutti) non mancano. Così, il Milan riprende campo, i rossoneri danno sempre la sensazione di poter essere pericolosi e raddoppiano al 40’. Errore madornale di Freuler che, da ultimo uomo nei propri 30 metri, cincischia sull’attacco di Tonali e perde malamente la palla. il centrocampista milanista ringrazia e a tu per tu con Musso lo fredda.

 

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La ripresa vede l’ingresso proprio di Koopmeiners e poi anche di Ilicic e Muriel, ma l’Atalanta non sfonda e il ritmo del suo giro palla non si alza mai. Anzi, sono i rossoneri ad avere l’occasione migliore, con un colpo di testa di Saelemaekers su cui Musso si oppone bene. I tanti duelli a metacampo non permettono ad una squadra di prevalere sull’altra: quando la Dea si sbilancia per cercare di riaprirla, il Diavolo la punisce. Contropiede perfetto di Theo Hernandez, il terzino ex Real imbecca Leao al limite, destro sotto la traversa per chiudere la pratica. O forse no, perché gli orobici tirano fuori una reazione tardiva. All’84’ Messias in area tocca di mano, il VAR manda Di Bello al monitor e l’arbitro concede il rigore. Zapata dal dischetto fa 3 a 1, entra anche Pasalic per un ultimo assalto, proprio il croato segna il più classico dei goal dell’ex, ma è il 94’ e all’Atalanta non riesce una rimonta che, forse, sarebbe stata immeritata.

Troppe cose non hanno funzionato, per i neroazzurri. L’approccio alla gara, troppo svagato e molle, gli errori individuali (è il terzo gol regalato in questo modo, dopo i due contro il Villarreal), i cambi che non hanno dato la svolta alla gara. Ci si aggiunga il momento no degli infortuni (dopo Gosens contro lo Young Boys è toccato a Pessina) e si capisce come la settima partita di campionato sia da dimenticare al più presto. Ci sarà tempo, perché ora la Serie A si prende una pausa per le nazionali. La Dea tornerà a Empoli, domenica 17 ottobre: un’occasione per provare a ripartire in un percorso ancora lungo che ha visto oggi la prima, vera rumorosa caduta.

Photo Credit: Alberto Mariani

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