Il futuro è roseo per il Grand Hotel: bando prorogato, ma sono quattro le società interessate

A San Pellegrino Terme si va verso la proroga della scadenza dei termini per la presentazione di offerte circa l'intervento di recupero del Grand Hotel. La proroga è stata richiesta da due delle quattro società ufficialmente interessate.
2 Ottobre 2020

A San Pellegrino Terme si va verso la proroga della scadenza dei termini per la presentazione di offerte circa l'intervento di recupero del Grand Hotel, facendola così slittare dal 30 novembre al 1 febbraio. Dietro la decisione ci sarebbe, però, un risvolto positivo: a richiederlo sarebbero stati infatti due delle quattro società interessate al recupero e gestione per 50 anni dello storico gioiello liberty della Valle Brembana, facendo presagire un futuro roseo.

Le quattro società ufficialmente interessare sarebbero un gruppo piemontese, che vorrebbe mantenere la natura di albergo realizzandone uno di lusso per anziani, una società di Roma che gestisce nel centro e nel sud Italia una serie di cliniche – entrambi avevano già manifestato il proprio interesse nel 2019 –, un architetto in cerca di operatori per una soluzione a metà fra alberghiera, commerciale e benessere, ed infine QC Terme, fra gli ultimi a mettersi in corsa, lo stesso gestore della Spa del paese di proprietà del Gruppo Percassi. Ovviamente il bando, nella sua proroga, accetterà ulteriori candidati.

La richiesta di proroga dei tempi per presentare progetti e piano finanziari, arrivata da due società – ha spiegato Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme, intervistato da L'Eco di Bergamo – rappresenta sicuramente un segnale positivo sull'interesse concreto per recupero e gestione dell'albergo. Ci stanno pensando seriamente, anche perché oggi nessuno butta via soldi per progettare qualcosa che poi non vuole. Ma la certezza arriverà solo a febbraio. Resta l'incognita dell'emergenza sanitaria. Il febbraio scorso i pretendenti erano sicuramente più convinti e forse avremmo avuto anche più offerte”.

Per quanto riguarda il restauro, il Comune comparteciperà con il contributo finanziario a fondo perduto fino a 3 milioni di euro, finalizzato esclusivamente alla realizzazione delle opere di ristrutturazione, che verrà erogato soltanto dopo la realizzazione da parte del privato di opere per un importo pari ad almeno 8 milioni di euro. Il colosso del liberty italiano, infatti, è chiuso ormai dal 1978, ma dal 2016 è in ristrutturazione a cura della Intercantieri Vittadello di Padova, finanziato da fondi statali per 18 milioni di euro, che consentirà il recupero funzionale del solo piano rialzato.

Ma per il suo completamento servono almeno altri 26 milioni, di cui 3 già stanziati da Regione Lombardia. Nel frattempo il Comune ha appaltato anche la sistemazione dell'area esterna all'hotel, per un costo totale di 710mila euro i cui lavori dovrebbero iniziare una volta terminato l'intervento interno. “Chi vincerà il bando – ha concluso il sindaco – potrà anche intervenire a lotti, in base alle disponibilità finanziarie. Il piano rialzato, di fatto, sarà già utilizzato”. Se nessuno dovesse più presentarsi al bando, il Comune farà una nuova gara per trovare un gestore del piano rialzato, mentre i 3 milioni verranno impiegati per recuperare altre parti del Grand Hotel.

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