Moio de’ Calvi, Piera compie 100 anni: è la prima nella storia del paese

Piera Midali, classe 1920, spegne oggi le sue 100 candeline circondata dall'affetto della sua famiglia e dell'intera comunità di Moio de' Calvi.
4 Ottobre 2020

Compiere 100 anni è sempre una grande festa, ma quando la festeggiata è la prima nella storia del paese a raggiungere l'ambito traguardo, le celebrazioni non possono che raddoppiare. Piera Midali, classe 1920, ha spento ieri le sue 100 candeline circondata dall'affetto della sua famiglia e dell'intera comunità di Moio de' Calvi, un piccolo paesino dell'alta Valle Brembana di poco più di 200 anime.

Piera è nata a Valleve, in una piccola frazione dal nome Chignolo Alto. Prima di sette fratelli, vi ha vissuto fino ai sette anni per poi trasferirsi con la famiglia a Frola, una frazione di Olmo al Brembo. “Finite le scuole ci siamo trasferiti definitivamente a Moio de' Calvi, nella frazione Costa – racconta Piera – Era l'anno 1934. Per aiutare la famiglia accudivo i fratelli più piccoli e andavo a fare dei lavoretti nelle famiglie che ne avevano bisogno. Poi è scoppiata la Guerra: al tempo aiutavo mio padre, Serafino Midali, nelle faccende di casaro”.

Il 10 febbraio 1945, all'età di 25 anni, Piera conosce e sposa Giuseppe Busi nella chiesa parrocchiale di Moio de' Calvi e insieme si trasferiscono a Valtorta, paese d'origine del marito. “La vita era difficile – continua a raccontare – in casa non c'era nemmeno l'acqua e per riscaldare le tre stanzette c'era soltanto una stufetta di ghisa. Per mantenere al caldo il letto mettevo sotto le coperte un mattone, che poggiavo sopra la stufa. Per lavare i panni, invece, in estate andavo nella valle. Ricordo che il sole, da novembre a fine gennaio, non arrivava mai”.

Il marito Giuseppe in quel periodo lavorava a Barzio, in Valsassina, mentre Piera restava a Valtorta ad accudire i quattro figli – Delfina, Rosanna, Primo e Silvia – e la suocera anziana. Nel 1958 il marito trova lavoro lontano da casa, a Lecco, in una fabbrica e così Piera con i quattro figli decide di tornare a Moio de' Calvi, dove ancora viveva tutta la sua famiglia. “A Moio la vita per me era più facile perché, in caso di bisogno, avevo l'appoggio di mia mamma e dei miei fratelli. Purtroppo mio padre era morto di malattia nel 1949. Anche mio marito si ammalò e all'età di 67 anni morì. Io avevo 60 anni e nel frattempo i miei figli si erano tutti sposati”.

E ora, all'età di 100 anni, Piera può vantare un lungo albero genealogico: ben 9 i nipoti e altrettanti pronipoti con l'ultima dei quali, Anita nata lo scorso marzo, ci sono proprio 100 anni di differenza. Nonna Piera, in piena salute mentale e fisica, festeggia circondata dai famigliari più stretti e dall'affetto della comunità della sua Moio de' Calvi, che per l'occasione si è radunata dopo la Santa Messa della domenica sotto le finestre della sua casa in Piazza IV Novembre, dove vive con il figlio Primo, la nuora Patrizia e una nipote, per intonarle un sentito “Tanti Auguri Piera” mentre l'assessore comunale Elisa Siviero, portavoce dell'Amministrazione comunale, accompagnata da due concittadine hanno recapitato alla festeggiata un colorato mazzo di fiori ed una targa, a nome di tutta Moio: “100 anni sono i tanti giorni di una vita, sono l'amore di una grande famiglia, sono l'affetto di un paese. Moio festeggia con te: auguri Piera!”.

880 Piera figli - La Voce delle Valli(Piera insieme ai quattro figli)

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