Pastori per un’estate con ‘Progetto Pasturs’: giovani in alpeggio anche da Olanda e Svezia

Si conclude con successo il progetto che ha coinvolto 50 volontari e 9 alpeggi. Grande soddisfazione tra i partecipanti che chiedono di ripetere l’esperienza. E la Commissione Europea lo inserisce tra le «buone pratiche».
3 Settembre 2019

50 volontari, 9 alpeggi delle Orobie bergamasche e un obiettivo comune: migliorare la convivenza tra pastori e grandi predatori mitigando il rischio di possibili predazioni sul bestiame domestico.

È un bilancio più che positivo quello che chiude il quarto anno del progetto Pasturs, messo in campo dalla Cooperativa Eliante Onlus, con la partnership di Coldiretti Bergamo, WWF Bergamo – Brescia e Parco delle Orobie Bergamasche, con il supporto di Regione Lombardia – progetto Life Gestire 2020 “Natura che Vale”, progetto Life EuroLargeCarnivores e AlmoNature – Fondazione Cappellino.

Dopo aver seguito due giornate di formazione, 50 volontari hanno trascorso da 1 a 3 settimane, nel periodo tra giugno e settembre, in alpeggi della provincia di Bergamo, aiutando il pastore nel suo lavoro. In particolare, i volontari si sono occupati della sorveglianza del gregge, di montare e smontare le recinzioni elettrificate, hanno aiutato i pastori nella gestione dei cani, sensibilizzato i turisti sulle tematiche di biodiversità oltre ad essere stati di aiuto nelle faccende quotidiane (cucinare, accendere il fuoco, fare il fieno, aiuto nella gestione delle pecore malate ecc.). 

Inoltre, gli studenti universitari hanno avuto la possibilità di effettuare un tirocinio e di rendere l’esperienza protagonista della loro tesi di laurea. Il progetto ha visto uno straordinario coinvolgimento dei giovani provenienti da tutta Italia ma anche da Olanda e Svezia

Nove gli alpeggi sul territorio del Parco delle Orobie bergamasche che hanno partecipato al progetto: Alpe Cardeto di Renato Balduzzi, Alpe Vodala di Silvestro Maroni, Alpe Grabiasca di Fabio Boni, Alpe Zo di Massimo Balduzzi, Alpe Fontana Mora di Aldo Pasini, Alpe Neel di Pietro Zucchelli, Alpe Manina di Andrea Morelli, Alpe Venano di Giuseppe Salvi, Alpe Flesio di Massimo Biondi con un’altitudine massima di 2328 m s.l.m e ben 7000 ovini di razza “pecora bergamasca”, 313 caprini, 284 bovini, 72 equini coinvolti. 

Anche i pastori hanno seguito un corso di formazione e hanno ricevuto in concessione gratuita recinzioni elettrificate e cani da guardiania per proteggere le greggi dalle possibili incursioni dei grandi predatori. L’estate di volontariato ha lasciato molto soddisfatti i partecipanti tanto che il 90% vorrebbe ripetere l’esperienza anche nel 2020. 

Non solo: lungo i sentieri di Pasturs e negli alpeggi sono stati appesi cartelli informativi per turisti ed escursionisti sui comportamenti da adottare in caso di incontro con cani da lavoro. Tutto ciò ha fatto sì che il progetto Pasturs venisse segnalato dalla Commissione Europea come buona pratica in grado di facilitare la convivenza tra uomo e grandi carnivori. 

Non solo. I volontari hanno partecipato al concorso fotografico più originale dell’estate “Selfie con pecora”: c’è chi si limita a un sorriso e chi ride a crepapelle, chi si fotografa con un cappello e chi con da un bacio alla pecora, tutti però si sono messi in posa per un “selfie con la pecora”. Il concorso fotografico è una delle iniziative più originali messe in campo nell’ambito del progetto Pasturs. C’è tempo fino al 16 settembre per votare la foto preferita sulla pagina facebook del progetto. In palio un cesto di prodotti tipici di alpeggio. 

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