Emozione e orgoglio per gli abitanti della Valle Brembana che oggi, domenica 15 giugno, si sono visti uno striscione di loro compaesani durante la diretta, su Rai Uno, da Piazza San Pietro, dopo la Santa Messa di Papa Leone XIV, in occasione del termine del Giubileo dello Sport. Tra i tanti fedeli presenti nella grande ed immensa Piazza San Pietro, le telecamere hanno inquadrato, per alcuni istanti, uno striscione ben visibile (realizzato da alcuni abitanti di San Pellegrino Terme) dove si legge: “Assisi-Roma giugno 2025. La Val Brembana va incontro a Papa Leone XIV”. Questo gesto ha suscitato orgoglio e commozione tra chi ha avuto l’occasione di vederlo e riconoscerlo da casa.
Lo striscione non era lì per caso: ad esporlo un gruppo di pellegrini della Valle Brembana che, in questi giorni, ha compiuto un intenso pellegrinaggio a piedi partendo da Assisi – paese d’origine di San Francesco – arrivando fino a Roma e al Vaticano, percorrendo centinaia di chilometri mossi dalla fede, dallo spirito sportivo e dal desiderio di vivere il Giubileo nel modo più autentico possibile. Un cammino simbolico e concreto, che ha unito spiritualità, resistenza e comunità, nel segno di valori profondi condivisi anche dal Santo di Assisi, riferimento per chi sceglie il pellegrinaggio come esperienza interiore e collettiva.
“Siamo 49 pellegrini guidati da don Alessandro Nava. Siam partiti domenica mattina dalla nostra Valle, a bordo di pulmini e macchine, e arrivati ad Assisi. Lunedì è iniziato il nostro pellegrinaggio attraversando un percorso vario e colorito tra strade, boschi e tanti campi percorrendo ben oltre 150 km. Un’esperienza a dir poco fantastica! Nonostante la nostra tenera età siamo riusciti a portare a termine questo pellegrinaggio– racconta Gigi Baroni, 68 anni di San Pellegrino Terme. – Giusto in tempo per il pranzo, ieri siamo giunti a destinazione in quel di Roma. Questa domenica eravamo in Piazza San Pietro, col nostro bellissimo striscione ed abbiamo presenziato alla Santa Messa del Papa. Nel nostro gruppo ci sono persone di ogni età che arrivano da Branzi, Piazza Brembana, San Giovanni Bianco, Lenna, Ornica, Val Serina e Botta di Sedrina. Con noi ci sono anche quattro giovani, di 16 e 17 anni, che frequentano il Liceo Mascheroni di Bergamo. Il nostro gruppo, che ha visto aggregarsi persone provenienti anche da altri paesi della provincia di Bergamo, come ad esempio Mapello e Presezzo, è anche un po’ internazionale. Ad inizio del nostro pellegrinaggio abbiamo camminato per un pezzo insieme ad una francese, mentre arrivati a Roma eravamo in compagnia di alcuni sloveni. Domani, in notte inoltrata, faremo ritorno in quel della Valle Brembana. Lo striscione, al termine di questo pellegrinaggio intenso e soleggiato, verrà donato come ricordo a don Alessandro Nava”.

La breve ma significativa apparizione dello striscione in diretta nazionale su Rai Uno ha suscitato un’ondata di entusiamo in Valle Brembana e persino sui social a partire dall’Amministrazione Comunale di San Pellegrino Terme, che in un post Facebook ha pubblicato una foto dove si vedeva la comunità brembana di pellegrini mostrare lo striscione accanto all’Obelisco di Piazza San Pietro. A dire due parole anche Gabriella Salvi, moglie di Gigi: “In una giornata torrida, durante una delle ultime tappe del cammino quando siamo usciti dal bosco prima di arrivare a Campagnano purtroppo non c’era posto dove fermarsi a mangiare. Perciò abbiamo suonato il citofono ad una signora del posto che gentilmente ci ha offerto l’ombra della sua casa, più in particolare quella del suo cortile, recuperando delle sedie per farci accomodare, dandoci la possibilità di prendere un po’ d’acqua prima di riprendere il nostro cammino e di utilizzare i bagni. Qui abbiamo visto davvero la provvidenza che si è resa concreta e visibile attraverso una persona”.
Questa mattina Papa Leone XIV ha celebrato la Santa Messa in una gremita ed affollata Piazza San Pietro, al termine del Giubileo del mondo dello sport e, durante la celebrazione eucaristica, il Pontefice ha citato l’omelia che Papa Giovanni Paolo II aveva pronunciato nel 1984 proprio in occasione del Giubileo degli sportivi: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Abbiamo da poco concluso la celebrazione eucaristica per il Giubileo dello Sport e ora con gioia rivolgo il mio saluto a tutti voi sportivi di tutte le età e di ogni provenienza. Vi esorto a vivere l’attività sportiva anche ai livelli agonistici sempre con spirito di gratuità perché nel gioco e nel sano divertimento la persona umana assomiglia al suo Creatore. Lo sport è una via per costruire la Pace perché è una scuola di rispetto e di lealtà che fa crescere la cultura dell’incontro e della fratellanza. Sorelle e fratelli, vi incoraggio a praticare questo stile in modo consapevole opponendovi ad ogni forma di violenza e di sopraffazione. Lo sport è gioia di vivere, darsi per gli altri. Il mondo oggi ne ha tanto bisogno”.
In una giornata in cui lo sport si è intrecciato con la fede e la testimonianza, la presenza della Valle Brembana ha assunto un significato che va oltre l’apparizione televisiva: è diventata simbolo di una comunità che cammina unita, con coraggio e devozione, verso ciò in cui crede.