Anche Poste Italiane si sta attrezzando al fine di limitare il più possibile lo spostamento dei lavoratori nel mezzo dell’emergenza sanitaria da COVID-19. È di questa mattina la notizia che molti uffici postali chiuderanno con diverse modalità.
Da domani, giovedì 12 marzo, verranno sospese le attività pomeridiane delle succursali 7 (via Baioni) e 15 (via Mali Tabajani) di Bergamo, mentre in provincia questa misura è presa per gli uffici di Caravaggio, Curno, Dalmine, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia, Seriate, Albino, Alzano Lombardo, Clusone, San Pellegrino Terme, Sarnico, Trescore Balneario e Zogno. Molti uffici aperti solo al mattino chiuderanno a giorni alterni. Per le attività di recapito si prevede una contrazione d’organico di almeno il 50% dell’attuale forza lavoro.
“Come SLC-CGIL già da tempo avevamo chiesto all’azienda un intervento più energico nella bergamasca per limitare il contagio” ha riferito poco fa Marisa Adobati della SLC-CGIL di Bergamo. “Avevamo immaginato da subito il blocco della mobilità di personale chiamato a continui distacchi in altri comuni con la possibilità, ad esempio, dell’applicazione del piano che normalmente viene messo in campo nei periodi estivi. Piano che prevede appunto la chiusura programmata e pianificata di alcune strutture aziendali”.
“Evitando ogni tipo di polemica” prosegue la sindacalista, “ci limitiamo solo a constatare che alcuni colleghi sono risultati positivi al Coronavirus e che molte strutture sono state chiuse e sanificate. Per i portalettere siamo stati costretti, nostro malgrado, a fare appello a Prefetto e ATS e ne avremmo fatto volentieri a meno. Rimane ancora aperta la vicenda della retribuzione delle giornate di assenza forzata: questo argomento, materia in discussione in sede nazionale, è legato alle risorse economiche che il Governo metterà a disposizione delle aziende su tutto il territorio. Come SLC-CGIL non possiamo che essere vicini ai lavoratori oggi in quarantena ma anche a tutti i colleghi che nel frattempo hanno garantito il servizio ai cittadini. Da parte nostra non smetteremo mai di vigilare per garantire il diritto alla salute dei lavoratori che tuteliamo”.