Cre, sempre una grande emozione per i nostri ragazzi: scopriamo quello di San Giovanni

In questa nuova puntata della sua rubrica, il piccolo Gabry ci porta alla scoperta del Cre di San Giovanni Bianco.
25 Luglio 2022

Buongiorno a tutti amici lettori! Finita la scuola, come da consuetudine, nei nostri paesi è cominciato il CRE, che quest’anno si chiamerà Batticuore. Ma che cos’è il CRE? È il Centro Ricreativo Estivo, che ogni anno fa divertire molti bambini e ragazzi e tradizionalmente si svolge a cavallo tra i mesi di giugno e luglio, ma per spiegare meglio le difficoltà di organizzarlo e l’esperienza itinerante ed immersiva ho intervistato gli organizzatori del CRE di San Giovanni Bianco: il nostro parroco Don Diego Ongaro e il nostro seminarista, in aiuto alla parrocchia, Davide Rovaris.

Voi non vi siete mai chiesti come sia nato il centro ricreativo estivo? Ci risponde Don Diego: “Una sorta di centro estivo esisteva già durante la Seconda guerra mondiale, quando le parrocchie organizzavano delle attività per i ragazzi durante l’estate, le figure che svolgevano questo compito spesso erano il curato dell’oratorio e le suore, che prestavano servizio all’asilo. Le diocesi, però, negli anni ’70 decisero di dare uniformità a queste iniziative, che avevano un grande successo, per far sì che tutte le comunità, dalle più piccole alle più grandi, avessero lo stesso filo conduttore e la stessa attenzione ai bambini, ogni paese poi, in base alla fantasia presente, creava una storia per ogni CRE. Questa iniziativa ha avuto la sua massima espansione negli anni ’90, quando è diventata conosciuta da tutti, tanto da essere organizzata anche da associazioni sportive e Comuni”.

Dev’essere davvero difficile organizzare il CRE e riuscire a dare attenzione a tutti, specialmente se è una delle prime volte che lo si fa, chiediamo a Davide di spiegarcelo: “L’esperienza al CRE è in generale una cosa positiva, perché ti porta a confrontarti con dei ragazzi di età diverse, ognuno con le proprie difficoltà e necessità, ricordando che il CRE è finalizzato a fare divertire i bambini, che, secondo me, dovrebbero essere messi al centro di tutta l’organizzazione, con gli animatori che dovrebbero essere aiutati nell’aiutare, supportare e fare vivere al meglio questa esperienza ai ragazzi. Deve anche essere presente un bel clima, senza litigi tra ragazzi o animatori, perché è proprio in questi casi che si riesce ad organizzare tutto al meglio, con le persone che cercano di collaborare fra di loro. Quest’anno al CRE siamo molto contenti, ci sono molti più ragazzi dell’anno scorso e c’è la voglia di tutti di partecipare attivamente all’iniziativa, anche se, come è giusto che sia, ogni tanto le persone che non si comportano al meglio vanno un po’ riprese per fargli capire cosa non va e risolvere il problema”.

don diego ongaro - La Voce delle Valli
Don Diego Ongaro

Prima di chiedere a Don Diego da parte sua come sia stato questo CRE, ho deciso di fare ancora una domanda al nostro seminarista, chiedendogli se quando era ragazzo ci andasse e gli piacesse il centro ricreativo estivo: “Personalmente da ragazzo mi piaceva molto andarci, perché per tutto il pomeriggio potevo giocare con i miei amici, ed erano proprio i giochi, insieme alle gite in piscina, la parte preferita del mio CRE. Al mio oratorio eravamo molto competitivi, tutti volevano che la propria squadra vincesse il CRE e i tornei che venivano organizzati, mi piaceva un po’ meno fare le passeggiate, ma era sempre bello andarci”.

Adesso, come ho anticipato prima, chiederemo a Don Diego eventuali difficoltà nell’organizzazione di questo CRE dal tema “Batticuore”: “Organizzare il CRE è allo stesso tempo semplice e difficile, tutto dipende dalle persone che si mettono a disposizione per collaborare, ci sono anche molte persone che garantiscono anche una certa continuità negli anni, e dagli spazi che vengono messi a disposizione e che un territorio come quello di San Giovanni Bianco propone, come il CFP, centro formazione professionale, che ha collaborato molto con il CRE di quest’anno, per la prima volta in tanti anni. La pandemia ci ha resi molto più timorosi di prima, tanto da farci prestare attenzione alle cose che prima non erano importanti, come la merenda e ha anche rafforzato dei temi come la pulizia degli spazi. Guardandoci attorno bisogna considerare anche la carenza d’acqua, che ha impedito di svolgere i giochi con essa, che erano ormai diventati quelli più divertenti; infatti, è proprio in questi casi che bisogna pensare e programmare con quell’elasticità che permette di tenere conto delle novità e delle possibilità che emergono piano piano”.

Io vado al CRE già dalla prima elementare, in cui ho rischiato di diventare famoso!! Questo è successo perché mi hanno intervistato a Granita Mix, un programma di Bergamo TV, in cui si andavano a visitare i vari CRE, forse non mi riconoscerete, avevo qualche dente in meno… Adesso vi saluto e vi auguro delle buone vacanze e anche un buon CRE a tutti i bambini e ragazzi delle Valli!

IMG 4105 - La Voce delle Valli

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