Alla ricerca di uno stile di vita più “lento” e un contesto montano a contatto con la natura, per lui e la sua famiglia, dalla (sicuramente più caotica) città di Brescia Fausto Rosa, 45 anni, si trasferisce a Corna Imagna, nel 2022. Qui, solo un anno dopo, avvia una microattività dal sapore antico, ma che ha la forza di guardare al futuro: un panificio all’interno della pizzeria Alà Baleta, che ovviamente utilizza il forno a legna della stessa pizzeria. Tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia con la Cooperativa Giovani Orme, composta dai giovani del paese e che tanto sta facendo sul territorio. Fausto è fornaio da ormai sette anni, ma la sua storia nel mondo della panificazione è iniziata nel 2015, quasi per caso.
“All’epoca lavoravo in un’azienda agricola dove gestivo l’agriturismo. C’era un forno a legna, e osservando i fornai al lavoro ho iniziato a incuriosirmi – racconta – Da lì, nascono i primi corsi, poi l’occasione di rimettere in funzione un vecchio forno dismesso di un amico. È l’inizio di un percorso che non si è più interrotto. Solo in seguito scoprirà che anche il bisnonno faceva il fornaio, quasi a confermare un legame di sangue profondo e inconsapevole con questo mestiere”.
La scelta di trasferirsi in Valle Imagna nasce anche dal desiderio, condiviso con la moglie, di trovare un contesto montano in cui vivere e crescere le proprie figlie. “Io sono originario di Brescia, mia moglie di Calusco d’Adda. Abbiamo cercato in Valle Brembana e Val Seriana, poi un amico mi ha parlato della Cooperativa Giovani Orme. Allora ho voluto conoscere questa realtà giovane, che mi ha subito coinvolto in questo progetto”.
Il pane di Fausto è frutto di un lavoro artigianale attento e consapevole. Utilizza farine biologiche provenienti da mulini storici del cuneese, che lavorano con grani locali macinati a pietra. “È una filiera importante: acquistiamo le stesse farine anche per la pizzeria. Lavoro con impasto madre, e ogni prodotto viene cotto esclusivamente nel forno a legna”. La produzione è focalizzata su pagnotte di grande formato, ideali per il tipo di forno utilizzato. “Il forno a legna funziona in modo diverso da quelli tradizionali, e il prodotto che ne esce è diverso. Ho scoperto con l’esperienza che le pagnotte di grano più grandi si adattano meglio a questa tipologia di forno. Ho iniziato con pagnotte da mezzo chilo, per poi passare a quelle da due chili e oggi ne produco anche da quattro”.
In un paese piccolo come Corna Imagna, dove è già presente un panificio storico, non c’è un punto vendita diretto. La distribuzione avviene principalmente sui mercati locali: ogni giovedì a Sant’Omobono, il primo e terzo sabato del mese al mercato Slow Food sul Sentierone a Bergamo, il secondo e ultimo sabato al Briologico di Ponte San Pietro e la terza domenica del mese al mercato di San Tomè ad Almenno San Bartolomeo.
Oggi Fausto si dice soddisfatto del percorso fatto. “Mi trovo molto bene qui in Valle Imagna. L’anno scorso sono diventato anche socio della cooperativa Giovani Orme e anche mia moglie lavora al suo interno. Stiamo ristrutturando una casa proprio qui a Corna Imagna: stiamo riuscendo a incastrare, pezzo dopo pezzo, tanti aspetti della nostra vita in questo territorio”. La Valle Imagna, conferma, ha grandi potenzialità: “Rispetto ad altre valli della Bergamasca è forse meno turistica, quindi più impegnativa per chi produce, ma proprio per questo conserva un’autenticità rara. Negli ultimi anni sta crescendo anche demograficamente, e questo è un segnale importante”.
