Dal Paolo Polli alla B: Lorenzo Carissoni, il terzino di Zogno che sogna in grande

C’è un’altra freccia zognese sui campi italiani. Lorenzo Carissoni è infatti da questa stagione al Cittadella, il coronamento di un lungo percorso che ha visto il terzino di Miragolo calcare tanti prati diversi, a partire da quello più vicino a casa.
14 Ottobre 2023

C’è un’altra freccia zognese sui campi italiani. Lorenzo Carissoni è infatti da questa stagione al Cittadella, il coronamento di un lungo percorso che ha visto il terzino di Miragolo calcare tanti prati diversi, a partire da quello più vicino a casa. “Ho iniziato a giocare a Zogno, al Campo Paolo Polli, poi sono andato a Ponte San Pietro, cinque anni alla fine dei quali mi ha preso la Primavera del Torino”. Inizia per Lorenzo un periodo di crescita, ma anche di tanti spostamenti. “Sono stato sotto contratto con loro per cinque anni, ma ho sempre girato: Trapani, Monopoli, Pesaro, Monza, Latina… L’anno scorso ero lì, il mister del Latina è in buoni rapporti col DS del Cittadella: io ero svincolato e il Cittadella di solito fa questo tipo di operazioni: prende a 0 per poi magari rivendere, io ho seguito una dinamica tipica di questo club ed eccomi qui”.

A 26 anni, è un arrivo in Serie B forse un po’ a sorpresa, che però dà subito i suoi frutti. “Sono partito forse meglio di quanto mi aspettassi, ho fatto un gol e un assist. Anche di squadra stiamo andando bene, siamo ottavi nonostante un inizio difficile con squadre forti”. Il segreto è anche l’ambiente: “Mi trovo benissimo, è una città piccola ma molto accogliente. La società è piccola, una famiglia che fa le cose bene, tutto in ordine, senza sperperare o avere eccessi. È una bella soddisfazione, per arrivare in B c’è un percorso dietro che è molto molto complicato, già arrivarci è ottimo. Riuscire anche a fare abbastanza bene mi dà gioia, è bello stare nel contesto, quando le prestazioni sono tutto sommato positive capisci che sei a un livello meritato, ti sei guadagnato la categoria, magari ad alcune più alte fai più fatica e non ti diverti così”.

Il nostro è stato bravo a sapersi adattare anche al modulo dei veneti. “Io sono terzino destro, l’anno scorso giocavo quinto di centrocampo, quest’anno mi hanno spostato terzino e sto anche a sinistra, dove c’è bisogno. Ci sono tanti giocatori da cui prendo spunto, io sono interista e mi piace un sacco Zanetti, ma anche Zappacosta. Un esempio di vita è De Silvestri, un buon giocatore ma che ha fatto 500 presenze in Serie A, magari non eccelle in abilità calcistiche ma conta la testa”.

Proprio come con gli avversari, Lorenzo anticipa la prossima domanda in arrivo, spiegando cos’è che lo ha portato a scegliere il calcio come strada di vita. “Alla base di tutto è la passione, senza quello avrei cambiato strada molto prima – racconta – la passione ti fa fare scelte di cui magari non consideri nemmeno la difficoltà: a Latina mi sono trovato bene, ma le condizioni non erano convenienti, la passione non ti fa pensare se è facile o difficile.  La testa serve per affrontare le situazioni nel modo giusto, per capire cosa fare e cosa no, allenarti nel modo giusto: ci sono delle regole che ti devi imporre. Da fuori, uno giudica le partite e le prestazioni, ma dietro c’è veramente un mondo”.

Conta allora il percorso e come ci si pone per realizzarlo. Un percorso che il terzino zognese, oggi 26 anni, condensa in due ricordi particolarmente vividi“A me restano in testa due momenti. Innanzitutto, quello presente, mi sto godendo la B perché ripaga il percorso: dal momento della firma al primo gol, sono emozioni forti che mi rendono felice. L’altro è a Torino, il primo in cui approcciavo un mondo più vicino, ero in Primavera e avevamo vinto la Supercoppa, una bella partita, giocata all’Olimpico di Torino. Mi ricordo anche le partite di Youth League, forse le cose calcistiche più belle. Giocavo con Edera, Mantovani: forse è una primavera poco premiata per i giocatori che fa uscire”.

A proposito di carriera, Lorenzo ha un sogno segreto, ma nemmeno tanto. “Per questa stagione, io ragiono dall’oggi al domani, non ho obiettivi, ogni giorno fare il massimo e finora sta andando bene. L’ambizione è di continuare così, di riuscire ancora meglio e di esagerare. A me piacerebbe arrivare in A, sarebbe un sogno farlo a Bergamo o tornare a Torino: a volte i sogni restano tali, non è detto che si arrivi lì, ma ci provo”.

lorenzo carissoni 2 - La Voce delle Valli

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