Ruggero Pizzagalli, direttore visionario: ”Oriocenter come la mia Valle Imagna: c’è un senso di comunità”

Passeggiando nello stroboscopico viavai di Oriocenter viene difficile da pensare, ma il colossale mall di Orio al Serio ha molto più in comune con la Valle Imagna di quanto si possa pensare.
1 Ottobre 2020

Passeggiando nello stroboscopico viavai di Oriocenter viene difficile da pensare, ma il colossale mall di Orio al Serio ha molto più in comune con la Valle Imagna di quanto si possa pensare.

E non solo perché alla direzione c'è – da ben 14 anni – Ruggero Pizzagalli, 44enne valdimagnino doc originario di Brancilione (frazione di Corna Imagna), ma soprattutto per via di una sua visione, una valdimagninità – evidentemente mai sopita – che Ruggero ha trasmesso al suo centro commerciale. Un po' per osmosi o forse semplicemente per una forma mentis, un modo di fare e lavorare tipico delle nostre valli, che entra dentro e si traduce poi inevitabilmente in ogni aspetto della vita.

E così Oriocenter è Valle Imagna nel forte spirito collaborativo che Ruggero Pizzagalli pretende dai suoi, tipico della nostra gente dove è spiccata la tendenza ad aiutarsi soprattutto nei momenti di difficoltà, Oriocenter è Valle Imagna nel suo essere anche comunità, caratteristica che Ruggero ama della sua valle e ha in qualche modo traslato nella sua gestione. Oriocenter è Valle Imagna perché se c'è un valdimagnino alla guida, allora deve per forza essere così.

Il legame con la valle, la voglia di tornare a viverla e aiutarla

“Io sono legatissimo alla mia Valle Imagna, anche se per un certo periodo della mia vita l'ho persa di vista – ci racconta Pizzagalli – Ci sono stato fino all'adolescenza, poi, alla morte di mio padre, ho deciso di buttarmi completamente sul lavoro prestando servizio in diversi ristoranti fuori valle. Ora posso e voglio dare qualcosa anche io alla mia valle, vorrei potergli essere grato”.

“Visto il ruolo che ricopro – prosegue il valdimagnino direttore di Oriocenter – dico sempre agli operatori e alle istituzioni della valle: utilizzatemi per promuovere il territorio. La piazza di Oriocenter può essere una fortissima cassa di risonanza, utile a dare la giusta visibilità”.

E la bacchettata di Ruggero Pizzagalli non manca ad arrivare, inesorabile ma sincera: “In certi aspetti la Valle Imagna è rimasta un po' ferma a 30 anni fa e mi dispiace vedere che molti giovani, nel weekend, scendono perché qua sono poche le attività per loro. La nostra valle è naturalisticamente eccezionale, bella e a misura di famiglia, davvero perfetta per chi cerca relax. Ma si deve lavorare per creare quell'elemento che possa trattenere più giovani a fare famiglia qua. O, addirittura, sarebbe bello vedere persone che da fuori scelgono di vivere nella nostra valle. Magari chi cerca spazi verdi e tranquillità. Ma per raggiungere questo obiettivo ci vogliono anche i servizi”.

Un obiettivo che con il duro lavoro si può raggiungere, non cosa troppo difficile per “il valdimagnino, che è un grande lavoratore – puntualizza Pizzagalli, con orgoglio – . La cosa bella, e che ci invidiano un po' tutti, è che da noi c'è ancora molta solidarietà. Ci si dà sempre una mano. Ed è bellissimo che ci si conosce tutti: quando salgo in valle, il semplice saluto, che mi rivolgono praticamente tutti, è qualcosa di molto forte e contribuisce a farci sentire parte di qualcosa di unico, di solo nostro. Tornare a rivivere la Valle Imagna, dopo un periodo di lontananza, mi ha fatto capire il valore di certe persone e il fortissimo senso di comunità, aspetti più difficili da trovare nei grandi centri urbani”.

653 orio bergamo 03072019 8538 ©av - La Voce delle Valli

Oriocenter la “prima casa” e l'amore per l'Arma dei Carabinieri

L'avventura di Ruggero Pizzagalli in Oriocenter comincia 22 anni fa. Sì, perché il direttore valdimagnino è lì sin da quando il centro emetteva i suoi primi vagiti, era lì quando ha frantumato i record nazionali, era lì quando è tornato il più grande di tutti nel 2017 grazie alla nuova ala, ed è lì ancora oggi. Con ruoli diversi, ma sempre con la stessa voglia di fare.

“Tutto è cominciato nel 1998, stavano aprendo un nuovo centro commerciale a Orio al Serio, che al tempo non sapevo nemmeno dove fosse – ricorda ridendo Pizzagalli – . Allora mi sono detto: 'proviamo a fare qualche ora lì'. Ho iniziato così. Poi tutto quello che ho ottenuto dopo l'ho sempre conquistato sul campo. Ed è quando raggiungi certe posizioni che comincia il bello e costruisci tutto con voglia di fare e ancora tanta umiltà. Essendo partito dal basso, conosco tutto di Oriocenter, le sue fondamenta, la sua storia. Oriocenter è la mia prima casa, gli dedico tantissime ore. Ma non mi pesa mai, perché è la passione che mi guida. La metto in tutto quello che faccio”

E quello che fa ora Ruggero Pizzagalli lo sappiamo. Ma facciamo un passo indietro. Arrivato in Oriocenter come responsabile della vigilanza, dopo due anni è stato promosso ad assistente di direzione, l'anno successivo è diventato vicedirettore e, infine, direttore, da ormai 14 anni, il più longevo di Oriocenter. Il segreto di questa incredibile carriera? “Devi avere tanta passione, tanta voglia di correre e raggiungere gli obiettivi. Anche se a volte non hai la qualifica per arrivarci. In quel caso è la vittoria migliore: io, ad esempio, non sono laureato e nella vita ho fatto tutt'altro. Eppure, eccomi qua”.

E, in effetti, il direttore di Oriocenter nella vita ha fatto proprio tutt'altro, prima di sbarcare a Oriocenter. Ha cominciato a lavorare giovanissimo in diversi ristoranti, poi, dopo l'esperienza della leva, ha aperto la sua attività, un bar-ristorante, a Brancilione di Corna Imagna. Ma è quell'anno di servizio militare ad averlo cambiato per sempre. E, in qualche modo, è stato il viatico che lo ha portato ad essere, oggi, il direttore di Oriocenter.

“A 18 anni è scattato l'amore per l'Arma dei Carabinieri – racconta – , un amore fortissimo ancora oggi. Ho fatto la leva militare a Fossano (Cuneo) ed è stata un'esperienza indimenticabile, che mi ha aiutato a capire il valore della vita. L'Arma poi mi è rimasta dentro. Per me era ed è fondamentale il rispetto delle regole, la trasparenza, la sicurezza, e ammiro le persone che fanno rispettare questi valori“.

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L'imprevedibilità di Oriocenter e la nuova sfida post-Covid

L'aspetto che più mi piace di Oriocenter è l'imprevedibilità. La giornata tipo non esiste – spiega Pizzagalli, snocciolando i numeri del suo centro commerciale – Quando ci sono 280 negozi, girano 12 milioni di presenze l'anno, 3 mila dipendenti e sono presenti i migliori brand in una unica scatola, non puoi di certo annoiarti. L'obiettivo, sin dall'inizio, è stato quello di creare un brand Oriocenter, non un semplice centro commerciale ma una grande piazza dove le persone vanno per ritrovarsi, vivere un'esperienza. Ed è quello che vorrei anche per la mia valle: un brand Valle Imagna“.

Chiudere la sua “prima casa” – come ama chiamare Oriocenter – “non è stato facile – racconta il direttore, ricordando i mesi di lockdown. Ma per noi la sicurezza delle persone e del cliente viene prima di tutto. In certi momenti devi fare due passi indietro, sicuro che domani ne farai quattro avanti. E così abbiamo chiuso tutto ad eccezione dell'ipermercato. In quel periodo, Oriocenter ha dato il suo contributo per aiutare il territorio con un'importante donazione ad ATS Bergamo”.

“Il 18 maggio, molti erano ancora scettici sulla riapertura – confessa Pizzagalli – . Ma noi abbiamo fatto grandi investimenti per ritornare in sicurezza, con tanto di servizio sanitario all'ingresso. L'obiettivo era quello di trasmettere ai clienti sicurezza e tranquillità – spiega Pizzagalli – Poi, altro obiettivo, era dare una mano forte, concreta, e a lungo termine ai commercianti in un’ottica di collaborazione e consolidando i rapporti esistenti. rivendendo gli affitti. Oggi, a parte pochissime unità, i negozi sono tutti regolarmente aperti.

Dall'altro lato – conclude – il nostro obiettivo è anche quello di essere vicini al cliente: in questi mesi abbiamo attivato diverse iniziative per incentivare gli acquisti e gratificare il cliente. Anche in momenti difficili come quello che stiamo vivendo è importante avere il coraggio di guardare avanti e spendere. Altrimenti si ferma tutto”.

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