Torriani, l’artista che dà vita alla natura a colpi di pastello

Tutti, in Valle Brembana, hanno visto almeno una volta i suoi disegni ispirati alla natura: parliamo di Stefano Torriani, di San Pellegrino Terme.
16 Maggio 2019

Tutti, in Valle Brembana, hanno visto almeno una volta i suoi disegni: uccellini che preparano il nido, farfalle posate sui fiori, regali sparvieri e curiosi scoiattoli sono i soggetti preferiti di Stefano Torriani, classe '54 di San Pellegrino Terme. Da 35 anni gestisce la cartoleria storica “La matita” a San Pellegrino, ma le sue opere di impronta naturalista sono fra le più conosciute della bergamasca – e non solo.

Una passione che nasce fin dalla più tenera età, seguendo le orme del padre che lo ha spinto e stimolato ad essere curioso sia nei confronti della natura che nei confronti dell'arte, che Torriani ha deciso di unire sotto un'unica lente, avvicinandosi piano a piano al mondo del disegno. “Da piccolo, con mio padre facevo il naturalista, per hobby ma sempre con rigore scientifico – spiega Torriani – con lui ho raccolto farfalle per trent'anni qui in valle, abbiamo studiato i fiori delle nostre montagne, abbiamo cercato fossili. Ho sempre avuto la passione per il disegno e ho anche frequentato il liceo artistico, ma ai tempi ancora non pensavo di illustrare la natura. Ad un certo punto ho deciso di unire le due cose, ed è così che mi sono avvicinato a questo mondo”.

Gli strumenti di lavoro sono semplici: solo ed esclusivamente matite colorate, una tecnica che caratterizza le illustrazioni di Torriani. “Le tecniche sono, ovviamente, infinite – spiega – Le matite colorate sono lentissime, ma allo stesso tempo rilassanti: il pastello è indipendente, si prende e si riprende quando si vuole, non si è incatenati a tempi di asciugatura o quant'altro”. Animali del bosco, uccellini, ma anche stambecchi prendono vita sotto i lenti ma rilassanti tratti di colore che si sovrappongono sul foglio candido.

Dietro ogni piccola opera c'è uno studio approfondito, uno sguardo al soggetto, alle fotografie con tutte le possibili angolazioni, una lettura alle descrizioni sui libri scientifici, una piccola bozza e poi si dà inizio alla magia.“I miei soggetti preferiti sono, in genere, gli animali piccoli – spiega Torriani – quindi cince, pettirossi, scriccioli: mi piacciono perché li posso disegnare sia a grandezza naturale che ingrandire nei dettagli. Per fare un disegno ci si mette da 3 a 15 giorni; io disegno tutti i giorni, almeno 3 o 4 orette. L'allenamento è la cosa fondamentale, ogni volta si impara qualcosa, nonostante abbia prodotto migliaia di illustrazioni ogni volta c'è qualcosa di nuovo in ogni disegno”.

Numerose le pubblicazioni, soprattutto sulla rivista “Orobie” dove nel corso degli anni sono stati pubblicati più di 1700 disegni. “In questo campo sono stato molto fortunato, ci ho lavorato tanto – spiega – La prima volta è stata con le pubblicazioni della provincia, a fine anni 80 su una rivista chiamata 'Bergamo caccia e pesca'. In ogni numero c'erano quattro mie tavole: quello è stato l'inizio”. Senza contare gli innumerevoli poster, pannelli, etichette di prodotti gastronomici e libri, di cui l'ultimo “Storie di gufi”, pubblicato insieme a Marco Mastrorilli – il più grande esperto di gufi d'Italia – è stato da poco presentato alla Fiera dei librai di Bergamo. “Sono venti racconti veri di uscite notturne di Mastrorilli, illustrate da me in circa 120 disegni” aggiunge Torriani.

Da 35 anni ormai, l'artista-naturalista gestisce “La matita” a San Pellegrino, una cartolibreria storica del paese. “Il mio studio è nel retro, dove disegno – racconta – per quello riesco a disegnare tutti i giorni: se sono in cartoleria, posso andare nel retro a disegnare tranquillamente”. Durante il periodo primaverile, Torriani tiene anche dei corsi di disegno naturalistico, aperti a chiunque voglia imparare l'arte del disegnare con matite colorate gli elementi della natura. “Spesso sono corsi brevi – conclude Torriani – chi si applica, dopo sole cinque volte può già lavorare da solo. Come dico sempre: da lì in avanti non ho più niente da dire e devono dire tutto loro, allenandosi, riempiendo fogli, consumando matite. L'allenamento è fondamentale. Non si smette mai di imparare qualcosa di nuovo in ogni disegno”.


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