Laura Arizzi: una sindaca poliedrica tra volontariato, banda e pallavolo

Sindaco da quasi dieci anni, ma vicina alla "cosa pubblica" da oltre venti. Pallavolista amatoriale, membro del Corpo Bandistico di San Martino Oltre La Goggia sin dalle elementari, amante della montagna e sempre in prima linea nel volontariato
24 Gennaio 2023

Sindaco da quasi dieci anni, ma vicina alla “cosa pubblica” da oltre venti. Pallavolista amatoriale, membro del Corpo Bandistico di San Martino Oltre La Goggia sin dalle elementari, amante della montagna e sempre in prima linea nel volontariato. Stiamo parlando di Laura Arizzi, sindaco di Piazzolo. Ma partiamo dall’inizio.

“Ho iniziato ad avvicinarmi alla politica credo almeno più di vent’anni fa – ci racconta Arizzi –, come consigliere comunale di Piazzolo, sia dando un piccolo contributo durante un periodo in cui il Comune era stato commissariato che successivamente durante i mandati di Ernestina Molinari, la prima sindaca di Piazzolo. Ma credo che l’attenzione e la partecipazione alla “cosa pubblica” nasca ancor prima grazie a delle mie esperienze personali, quali il volontariato in un servizio per disabili e l’impegno nella banda fin dalle elementari. Forse è bene ricordare anche le esperienze scolastiche, già alle elementari a Piazzolo, quando la maestra ci faceva conoscere il territorio, organizzava eventi e festeggiava con la comunità le ricorrenze, anche nei periodi extra scolastici. Queste esperienze ti insegnano ad avere attenzione verso l’altro, verso ciò che non è utile e necessario solo per te ma anche agli altri e per gli altri. Ti aiutano a conoscere ed apprezzare il tuo territorio, le sue caratteristiche e tradizioni”.

Essere sindaco donna. Ma Arizzi non ne fa una questione di genere, inoltre a Piazzolo non è la prima ad indossare la fascia tricolore. “Come dicevo – sottolinea Arizzi – sono la seconda Sindaca di Piazzolo. Sicuramente è un onore, oltre ad essere un onere, ma non mi è mai piaciuto farne una questione di genere. Si è o non si è bravi sindaci, come anche persona, e non perché si è donna o uomo. Sicuramente il mondo sta cambiando, ora è più comune che le donne abbiano incarichi amministrativi, ma poi è sul campo che si dimostra se si merita o meno questo incarico”.

Essere sindaco di montagna, questo è sicuramente un elemento che fa la differenza per chi amministra il territorio. E spesso, purtroppo, non in positivo (anche se le soddisfazioni non mancano).”Fare il sindaco è molto impegnativo e porta con sé fatiche e soddisfazioni, come tutte le cose importanti del resto. Giusto in questi giorni un parroco che si è interfacciato tanto con noi amministratori dell’Alta Valle, ora che sta vivendo un’altra realtà, ha riconosciuto come ogni cosa in montagna è più difficile da gestire e da raggiungere…insomma, le salite per raggiungere gli obiettivi da noi si fanno sentire. Le difficoltà sicuramente tante, anzi troppe, soprattutto in paesi piccoli come Piazzolo dove erroneamente molti credono ci sia poco o nulla da fare. Le soddisfazioni forse meno delle difficoltà, ma non mancano. A volte si cercano nelle piccole cose per avere motivazione ad andare avanti e credere che si possa ancora dare il proprio contributo”.

E la piaga della disamore nei confronti della politica colpisce duro anche nelle nostre valli: “Ormai è chiaro che il disinteresse è molto alto. Credo che si possa fare di più, sicuramente molto di più, ma serve tempo. Ci arrabattiamo tra le mille cose amministrative, le mille mail e le mille riunioni, e poi manca il tempo per parlare con le persone. La cosa che più apprezzo è quando un cittadino mi chiede informazioni per quanto si sta facendo e si ferma a discutere dei vari aspetti. Purtroppo siamo tutti portati a dare giudizi e sentenze, compresa io, a mostrare la cosa che non va bene invece che vedere gli sforzi e valorizzare le cose positive fatte, di quelle ci si dimentica subito ma la cosa negativa, o meno riuscita, purtroppo resta al centro dell’attenzione. Chiedere e confrontarsi costruttivamente è sicuramente il primo passo per avere attenzione per il proprio paese e la propria valle. Spesso però penso a quelle persone che non si lamentano e che con un sorriso ti fanno capire che apprezzano ciò che si fa o partecipano a quanto proponi. Siamo un po’ così noi “montanari”: brontoloni e polemici e poco affini a moine e complimenti. Abbiamo una moltitudine di cose belle in Valle ma siamo i primi che si devono convincere che è veramente vero. I giovani ci osservano, sono attenti a chi investe e a chi crede nel futuro delle cose, e conosco tantissime persone che si impegnano quotidianamente in associazioni, solitamente in silenzio”.

“Da parte dei miei familiari e del mio compagno – ci racconta Arizzi – ho avuto sempre la massima libertà di decidere e “sbrigare”. Sicuramente anche per loro ne sono conseguiti momenti che ho vissuto per cui essere orgogliosi, come momenti di preoccupazione e di difficoltà o per alcuni comportamenti “poco adulti”, diciamo così, nei miei confronti. Ogni tanto ci si dimentica che un Amministratore è comunque una persona che sta cercando di far del proprio meglio per gestire il bene comune, magari non lo fa nel modo giusto e con molteplici errori, ma resta una persona. Ritengo sempre molto scorretto quando si critica e si cerca di svalutare l’altro a livello personale e spesso senza approfondire o utilizzando i social. Con questo non voglio dire che non bisogna sollevare i problemi ma che si possono utilizzare altri modi. Fomentare polemica e scontro non aiuta sicuramente a far meglio e a costruire. Sempre che io abbia del merito per quello che sono, sicuramente una buona parte va ai miei genitori, perché alcuni principi e valori che cerco di esprimere e mantenere, li ho appresi da loro e dalla loro semplice e umile esperienza di vita.

Tolta la fascia tricolore, il tempo va nel sociale, prima come volontaria e poi come professionista: “Ho iniziato nel sociale come volontaria, poi è diventato il mio lavoro, prima alla Fondazione Don Palla e poi nella Cooperativa Sociale In Cammino. Sicuramente l’esperienza lavorativa nel sociale ha significato molto nel mio percorso di crescita personale e tuttora lo è. Comunque ritengo che una bella esperienza di volontariato nel sociale la dovrebbero fare tutti. È sicuramente un modo per imparare ad avere attenzione per gli altri e a dedicarsi agli altri, è sempre vincente perché è più ciò che si porta a casa di ciò che si dà”. Forte anche la passione per la musica e la pallavolo: “La possiamo anche mettere un po’ sul ridere? Allora, cerco di rincorrere la palla in campi di pallavolo da circa una ventina d’anni (l’esperienza sportiva, nel mio caso nel CP27 e nel “mio misto” che ringrazio per la pazienza, è sicuramente un’esperienza che tutti i ragazzi e gli adulti dovrebbero fare perché tantissimi sono gli aspetti da apprendere); da anni mantengo l’impegno nel Corpo Bandistico di San Martino Oltre La Goggia perché è troppo bella la musica, ma soprattutto perché non possono più fare a meno di me, ormai faccio parte dell’arredo; da un po’ di anni mi sono avvicinata maggiormente alla montagna perché mi appaga stare nel silenzio e guardare l’orizzonte dall’alto, certo arrivarci non mi è per niente facile visto che mi siedo più che volentieri a tavola. Cosa posso aver dimenticato? Boh, vorrei sperimentare tante cose, magari quando avrò maggior tempo da dedicare a me stessa. Con gli impegni assunti in Comunità Montana e nell’Ambito Territoriale Valle Brembana, ho ridotto l’orario lavorativo per avere un po’ di tempo in più per l’impegno amministrativo e avere del tempo da dedicare a me stessa, perché servono dei momenti dove “staccare un po’”.”

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Commenti:
  1. Bellissime parole piazzolo è un bellissimo paese che io amo è appena posso ci passo lì il mio tempo e ringrazio per la bellissima passeggiata sul pianoro dove si può godere del silenzio e della tranquillità

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