Tosse, mal di gola e raffreddore: i consigli del farmacista

Tosse, mal di gola e raffreddore. In questa nuova puntata il dott. Michele Visini della Farmacia Visini di Almè darà qualche prezioso consigli su come affrontare i sintomi parainfluenzali in questa stagione e nei mesi che verranno!
29 Ottobre 2022

Nuovo numero della rubrica dedicata alla salute a cura della Farmacia Visini di Almè. In questa nuova puntata il dott. Michele Visini della Farmacia Visini di Almè darà qualche prezioso consigli su come affrontare i sintomi parainfluenzali in questa stagione e nei mesi che verranno!

In un articolo degli scorsi mesi, parlando di COVID (non se ne può davvero più….), iniziai facendo il verso a una canzone di Lucio Battisti: “ma come…ancora tu?. Ma non dovevamo non vederci più?”. Oggi non voglio parlare di Covid! Voglio parlare della normale presenza di sintomi parainfluenzali da virosi dell’albero respiratorio in questa stagione e nei mesi che verranno!

Consentitemi però un brevissimo excursus: perché ho scelto quel verso? Che senso ha relativamente a questo famigerato virus? L’ho scelto perché lavorando quotidianamente a contatto con la gente in farmacia, mi rendo conto che, sia pur in misura minore, esiste ancora una forte resistenza ad accettare la convivenza con questo virus, così come in realtà la accettiamo da sempre con un numero enorme di microrganismi patogeni (virali, batterici e micotici) che coesistono IN e CON noi e che generano, di quando in quando, manifestazioni patologiche più o meno significative. E’ la normalità che noi esseri umani, meraviglioso terreno di coltura per questi microrganismi parassiti, accettiamo come parte integrante del vivere su questa terra, e del “vivere sociale” in modo particolare. Ce lo siamo detti e ridetti chissà quante volte: il 2020 è stato, è e sarà per sempre l’anno del famigerato COVID-19, il nemico pubblico numero uno per tutti quanti noi, non solo qui in Italia ma anche in tutto il resto del mondo. Siamo stati travolti da un virus che di normale, a quel tempo, non aveva nulla! E’ arrivato come qualcosa di travolgente, con un potere patogeno enorme, in grado di far ammalare gravemente chiunque, senza guardare in faccia nessuno, a prescindere dallo stato di salute precedente, dall’età, da presunte fragilità e così via! Sì…ma questo, fortunatamente E’ STATO! Oggi, dobbiamo accettare che questo virus, con cui viviamo ancora un rapporto conflittuale (non lo accettiamo fino in fondo….abbiamo, come società, ancora molti “comportamenti” e molti accorgimenti speciali – in primis il fatto che, caso unico nella nostra storia recente, abbiamo sdoganato l’idea di farci un tampone ad ogni sintomo per fare diagnosi sui sintomi stessi….ma perché solo sul covid e non su tutti gli altri principali agenti patogeni, a cominciare dal virus influenzale?), si comporta sostanzialmente come un microrganismo patogeno della stagione fredda, inducendo uno stato di “malattia” in linea con le sindromi parainfluenzali stagionali (possono fare eccezione le persone fragili e/o con stato pregresso di malattia): tosse, raffreddore, mal di gola, febbre, spossatezza e malessere generale, con una prognosi che si esaurisce nel suo stato acuto nelle 72 ore.

Abbiamo vissuto l’indicibile….in quei termini è passato…e la vita prosegue, seguendo il ritmo delle stagioni, per cui mano a mano che l’autunno procede e si avvia verso l’inverno, come ogni anno inevitabilmente ci prepariamo all’arrivo dei diversi malanni stagionali, legati al freddo, agli sbalzi di temperatura, all’aumento della socialità vissuta in ambienti chiusi e meno areati, al proliferare di virus e batteri perfettamente a loro agio con le basse temperature; nella pratica quotidiana in farmacia quasi quotidianamente capiterà, da qui alla primavera, di sentirsi richiedere un rimedio per le problematiche più comuni in questo periodo dell’anno. E’ quasi inutile specificare che sintomi di questo genere ci saranno sempre, e non devono essere visti o vissuti come qualcosa di cui vergognarsi o per cui temere chissà quale malaugurato contagio pestilenziale! In più di vent’anni di carriera, non so quante volte mi è capitato di sentire qualcuno presentarsi al banco dinanzi a me (senza ovviamente schermi, mascherine, distanze, protezioni, ecc….) e dirmi “ho un po’ di febbre…..ho la tosse…..ho un mal di gola pazzesco….”….è sempre accaduto e sempre accadrà e con un pizzico di sano buonsenso dovremo tutti accettare che sempre accadrà. E dunque, anche quest’anno, come ogni anno, nelle farmacie aumenteranno le scorte di appositi rimedi di prima istanza che verranno consigliati e dispensati per lenire gli effetti indotti da questo o quel parassita, da questo o quell’agente infiammatorio, senza curarci di far diagnosi specifica….non l’abbiamo mai fatta….esattamente perché i rimedi sono diretti ai sintomi, in prima istanza, e non alle cause, da sempre indagate solo in caso di persistenza del quadro sintomatologico oltre le 72 ore, o in caso di aggravamento delle condizioni di salute.

Per il titolo abbiamo scelto una tipica espressione introduttiva dei clienti, cui fa seguito o una richiesta di consiglio, oppure una richiesta di uno specifico prodotto, di cui si è avuta esperienza in analoghe situazioni precedenti, oppure di cui si è sentito parlare grazie al canale pubblicitario o nel vastissimo mondo del web; compito del farmacista è quello di approfondire correttamente la situazione genericamente espressa dal cliente/paziente, sia per poter dare il consiglio più corretto, sia per poter eventualmente confutare o modificare al meglio l’idea con la quale oggi sempre più spesso i clienti si presentano in farmacia (cosa che a qualche collega più attempato può sembrare una mancanza di rispetto….io penso sia una sfida molto intrigante oltreché un ottimo modo per mettersi alla prova!!) Vediamo ora di affrontare le problematiche nello specifico!

TOSSE

A seguito della richiesta di un rimedio per la tosse, la domanda che la clientela più si aspetta dal farmacista è probabilmente questa: è secca o grassa? Mi permetto di entrare nel dettaglio della questione esprimendo la mia opinione in merito. Innanzitutto la tosse è un riflesso dell’organismo in seguito a un fastidio o un disturbo o un qualsivoglia tipo di occlusione, sia essa parziale o totale; in quanto tale, non è necessariamente detto che tale riflesso debba essere eliminato o sedato….anzi…. Esistono certamente delle forme irritative, soprattutto a livello faringo-laringeo (quindi a carico della parte alta delle vie respiratorie), che esitano in una tosse stizzosa, molto secca e del tutto non produttiva (ovvero caratterizzata da assenza di catarro) che non ha nulla di positivo nel senso che non serve a liberare le vie respiratorie risultate in qualche modo intasate. In un caso come questo, a parer mio, il miglior approccio possibile prevede da un lato l’utilizzo di un sedativo e dall’altro quello di un antinfiammatorio, possibilmente per via inalatoria (di solito cortisonici nebulizzati, prescritti necessariamente dal medico) oppure per via orale (solitamente FANS ad uso sistemico). Questo è un caso che suggerisce decisamente di rivolgersi al medico di base, evitando non solo l’automedicazione ma anche di iniziare una terapia consigliata dal farmacista senza prima essersi fatti visitare.

Soprattutto nel corso della stagione invernale, la maggior parte delle manifestazioni di tosse sono causate da accumuli di placche di catarro, ovvero lunghe catene di materiale mucopolisaccaridico che si depositano lungo le pareti delle basse vie respiratorie rendendo difficoltosa la normale respirazione. Tale aumento nella produzione di muco e catarro può essere conseguenza di un semplice raffreddamento ma anche di infezioni microbiche, virali o batteriche che siano. Quando queste lunghe catene si legano vicendevolmente in modo saldo e ramificato, si creano depositi difficilmente espettorabili (ovvero eliminabili attraverso la tosse e il movimento muco ciliare). In casi come questo si rende necessario intervenire con rimedi MUCOLITICI (ovvero in grado di rompere questi legami rendendo più fluido il muco, quindi più facilmente espettorabile con qualche colpo di tosse) o ESPETTORANTI (coadiuvanti dell’azione del movimento muco-ciliare e della tosse); l’uso eccessivo di sedativi e calmanti della tosse in questi casi potrebbe essere non solo non necessario ma addirittura controproducente. Tra i SEDATIVI DELLA TOSSE presenti in commercio esistono diverse sostanze, alcune delle quali con un profilo di rischio molto basso ed effetti collaterali tali da consentirne l’impiego anche in pediatria, mentre altre sostanze richiedono molta accortezza nell’impiego per evitare effetti indesiderati potenzialmente molto spiacevoli.

GOLA

Gli approcci più comuni al trattamento dei disturbi a carico della gola sono l’utilizzo di caramelle medicate, di spray e di collutori. Indipendentemente dalla forma farmaceutica scelta da ciascun paziente in ragione soprattutto delle proprie abitudini e comodità, la prima cosa da fare è cercare di individuare il corretto approccio in termini di principio attivo, cioè di farmaco o rimedio fitoterapico ad azione farmacologica.

Il mal di gola si esprime tipicamente a diversi livelli, dal semplice fastidio o bruciore fino al dolore acuto e costante che compromette le attività lavorative, soprattutto se richiedono l’uso della parola (tutte le attività a contatto con la gente a qualsiasi livello), fino a rendere complessa anche la nutrizione; è chiaro che l’approccio terapeutico e la scelta di limitarsi a rimedi di libera vendita o da consiglio del farmacista oppure rivolgersi al proprio medico per una visita approfondita dipenderanno dall’intensità dei sintomi locali e dalla comparsa di altra sintomatologia correlata quale per esempio la febbre o la tosse (soprattutto a carico dei bambini o delle persone anziane): in questa sede ci limitiamo come sempre ad affrontare solo le casistiche di nostra pertinenza.

Il novero dei principi attivi (farmaci o sostanze fitoterapiche) è ormai piuttosto ben definito, e non ci sono grandi novità che si presentano a disposizione del paziente di anno in anno. Tendenzialmente le composizioni dei prodotti presenti in commercio sono molto simili fra di loro, non tanto e non solo da un punto di vista qualitativo quanto da un punto di vista di logica compositiva:

  • Disinfettanti antisettici del cavo orale (Cetilpiridinio, Dequalinio, Alcool Benzilico e derivati, DiclorofenilCarbinolo), indicati per lievi disturbi, bruciori di grado moderato; in questa categoria si collocano anche i preparati fitoterapici a base a titolo esemplificativo di Propoli, Erisimo, Liquirizia, estratto di Semi di Pompelmo.
  • Antinfiammatori (FANS quali soprattutto Benzidamina e Flurbiprofene), indicati per dolori più marcati con moderata compromissione delle normali funzioni . Siamo già ad un livello più alto, probabilmente non molto distante dal ritrovarsi nella necessità di una visita medica: l’utilizzo di preparati che contengano un FANS consente non solo la remissione dei sintomi ma anche la regressione dello stato infiammatorio che di tali sintomi è la causa scatenante
  • Antibiotici locali (Tirotricina, GSE-Estratto di Semi di Pompelmo), eccellenti rimedi contro faringiti causate da infezioni di natura batterica di grado lieve o moderato; hanno tipicamente una più spiccata azione curativa del problema scatenante rispetto all’azione risolutiva dei sintomi, eventualmente affidata, se del caso, al contemporaneo utilizzo di rimedi analgesici più immediati.
  • Ambroxolo: si apre un capitolo a sé stante, in quanto questa molecola è da anni in uso come fluidificante espettorante per la tosse in sciroppi, gocce o fiale per aerosol o per via orale, capsule a rilascio, buste per os; si è di recente scoperto che il medesimo farmaco, formulato in spray o compresse orosolubili, sviluppava anche una eccellente azione antinfiammatoria locale, per cui può ritenersi eccellente rimedio per tutte le faringiti causate o accompagnate da raucedine.

Non resta che affrontare l’ultima questione: quale la miglior forma farmaceutica? In linea generale l’approccio migliore è quello con le caramelle orosolubili, dato il tempo di contatto più prolungato con la mucosa orale e la possibilità di fruirne in qualsiasi circostanza e ripetutamente nel corso della giornata, consentendo in tal modo ai principi attivi medicati di restare a contatto con la mucosa infiammata più a lungo. A questo si aggiunge la naturale protezione ed azione antinfiammatoria degli enzimi contenuti nella saliva, prodotta in misura maggiore in virtù semplicemente dell’atto di suzione della caramella stessa.

In seconda battuta, ed eventualmente abbinabili alle caramelle medicate, si collocano gli spray, che hanno il limite della scarsa durata ma il grande vantaggio di poter esplicare un’azione mirata al punto dolente grazie all’erogatore e ad una concentrazione di principio attivo superiore rispetto alle altre forme farmaceutiche. Spesso si suggerisce un abbinamento tra spray e caramelle medicate al fine di esplicare una azione più completa sfruttando la sinergia tra i medicamenti in essi contenuti e i benefici strettamente connessi al modo con cui si usufruisce degli stessi.

RAFFREDDORE

Comunissimo, diffusissimo, certamente poco pericoloso ma non per questo piacevole! Fortunatamente, a parte il disagio indotto da un naso insistentemente chiuso o gocciolante, è una manifestazione del tutto innocua, e nel giro di pochi giorni ci lascia e se ne va; ma allora, vale la pena far uso di prodotti farmaceutici formulati appositamente per questa problematica, o è sufficiente un minimo di riguardo, di riposo e soprattutto di pazienza e tutto se ne va da sé?

Probabilmente in questo caso la risposta più opportuna è: “dipende”.
Il raffreddore è causato da virus facilmente trasmissibili e per questo fortemente contagiosi: le goccioline, emesse durante la giornata da un individuo raffreddato semplicemente parlando o starnutendo o tossendo, si trasmettono con estrema facilità agli altri individui presenti nell’ambiente. Il virus contagia l’ospite penetrando le mucose delle vie aeree e nel giro di 24-48 ore inizia il ciclo di replicazione virale, scatenando le manifestazioni tipiche del raffreddore: naso chiuso, congestionato e gocciolante e un senso di intontimento e debolezza generalizzata. Quali possono essere i rimedi migliori?

Il vecchio rimedio dei nostri padri e nonni resta sempre valido: fumenti caldi con o senza essenze balsamiche (Timo, Pino, Eucalipto, per citare le più note e comuni). Al primo impatto i vapori caldi creano un aumento del disagio respiratorio, aumentando di fatto la sensazione di affanno; ci si sente ancor più accaldati e si ha la sensazione che l’affanno respiratorio sia addirittura peggiorato; in un secondo momento tuttavia si inizia ad avvertire un evidente sollievo che può durare qualche ora. I vapori balsamici, oltre ad alleviare i sintomi, aiutano inoltre a combattere l’infezione virale, dal momento che il virus del raffreddore soffre il calore!

Ai fumenti si possono associare altri rimedi che si possono classificare in due grandi categorie:

FARMACI AD USO TOPICO: sono gli spray nasali, decongestionanti, quindi in grado di alleviare temporaneamente ma molto rapidamente la sensazione di”naso chiuso”; ai vecchi vasocostrittori (Nafazolina, Tetrizolina, ecc..) presenti in commercio da molti anni, si sono affiancati dei preparati a base di Soluzioni saline Ipertoniche, ovvero con una concentrazione di sale di molto superiore a quella fisiologica (3% contro 0,9%); i decongestionanti nasali di vecchia generazione non sono consentiti per un utilizzo eccessivamente frequente o prolungato e sono sconsigliati sia in età pediatrica sia per pazienti con problemi cronici di ipertensione arteriosa o cardiopatici; possono infatti creare a livello sistemico un peggioramento della condizione di pressione arteriosa, ma possono altresì indurre a livello locale una desensibilizzazione delle mucose e un effetto cosiddetto “rebound”, a causa del quale l’oppressione respiratoria peggiora invece che migliorare. Le soluzioni saline Ipertoniche sono invece del tutto innocue e possono essere utilizzate a partire dai bambini molto piccoli fino alle persone anziane senza generare gli effetti di cui sopra; sono nell’immediato meno efficaci rispetto ai farmaci precedenti, ma sono molto più utilizzabili. Agiscono secondo il principio biochimico dell’Osmosi a cavallo delle muscose nasali. Senza entrare nel dettaglio del meccanismo di funzionamento, sottolineiamo semplicemente il fatto che sono totalmente sicure nel funzionamento e quindi utilizzabili a piacimento. A livello topico è sempre consigliabile eseguire un accurato lavaggio, con soluzioni saline Isotoniche (ossia con concentrazione di sale pari a quella fisiologica) delle vie respiratorie per rimuovere tutto quanto può essersi depositato sulle mucose.

FARMACI PER USO SISTEMICO: compresse, compresse effervescenti, bustine, sciroppi; il mercato offre una gamma molto ampia di formulazioni, normalmente caratterizzate dall’associazione tra due o più principi attivi, volti a tamponare e lenire sia la sintomatologia respiratoria sia il malessere generalizzato; nel primo caso si tratta solitamente di Antistaminici (responsabili della sonnolenza spesso indotta da questi preparati) o di Vasocostrittori (quali per esempio Fenilefrina o Pseudoefedrina), deputati a combattere i sintomi strettamente connessi con il naso (chiuso o gocciolante), mentre nel secondo caso normalmente sono presenti Paracetamolo (in dosaggi anche inferiori rispetto a quelli abitualmente suggeriti per la febbre), Acido Acetilsalicilico o Ibuprofene (quest’ultimo in crescente aumento). Tra le formulazioni più diffuse di recente ricordiamo l’associazione tra Ibuprofene e Pseudoefedrina: tale farmaco risulta molto efficace per tamponare durante la giornata gli effetti del raffreddore senza pregiudicare le performance lavorative o di studio.

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