S.Pellegrino, stop temporaneo per le terme curative: conclusione entro un anno, dopo coronavirus

Il cantiere sarebbe dovuto partire a marzo, ma l'emergenza sanitaria ha costretto l'impresa edile Miri di Ghisalba ad interrompere i preparativi per i lavori alle terme curative di San Pellegrino, là dove sorgeva l'ex Villa Giuseppina.
23 Aprile 2020

Il cantiere sarebbe dovuto partire a marzo, ma l'emergenza sanitaria ha costretto l'impresa edile Miri di Ghisalba ad interrompere i preparativi per i lavori alle terme curative di San Pellegrino, là dove sorgeva l'ex Villa Giuseppina – storico edificio liberty del paese – a pochi passi dall'ingresso di QC Terme. L'edificio verrà ristrutturato a rustico, grazie ad una convenzione sottoscritta con Sviluppo San Pellegrino S.r.l. (Società Percassi), che è anche proprietario dell'immobile, per l'importo totale di 1 milione e 700 mila euro. I lavori, appena ripartiranno, dureranno circa un anno.

Eravamo già pronti con il cantiere – ha spiegato Ezio Micheli, titolare della Miri di Ghisalba, a L'Eco di BergamoPoi l'emergenza sanitaria ha interrotto tutto. Abbiamo preparato la gru, già fatto sopralluoghi, manca il piano sicurezza. Ma appena ci sarà il via libera dal governo noi, in pochi giorni, saremo pronti al lavoro. Tempo un anno il cantiere sarà concluso”. Con il futuro gestore, ancora da individuare, si stabiliranno poi gli ultimi interventi, mentre l'edificio a rustico sarà venduto (ad esclusione del piano terra dove sono previsti spazi commerciali), dalla Società Percassi al Comune.

Affiancare al centro benessere già presente in paese anche le tradizionali terme curative, attive fino al 2006, è uno dei capisaldi dell'attuale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vittorio Milesi. “Sarà un altro tassello del rilancio turistico – ha spiegato il primo cittadino – Si potrà recuperare una clientela che, per le cure, tradizionalmente si fermava in paese una dozzina di giorni. Purtroppo il coronavirus ha rallentato tutto, ma i programmi restano e ci stiamo preparando. Il nodo principale resta quello del futuro gestore che non abbiamo ancora trovato. Per il completamento delle terme, una volta avuto l'edificio a rustico, serviranno altri 700 mila euro: il Comune è comunque disposto a dare un aiuto anche in tal senso, contribuendo all'intervento conclusivo”.

Nessuna fortuna, infatti, per le manifestazioni di interesse pubblicate finora. Un primo interessamento dal titolare delle terme di Cervarezza (Reggio Emilia) aveva fatto sperare. Successivamente si era proposto anche Domenico Giupponi, medico di San Pellegrino, che starebbe effettuando uno studio microbiologico dell'acqua termale brembana per individuarne nuovi utilizzi curativi. “L'Università di Trento ha concluso le analisi preliminari – ha affermato Giupponi – e abbiamo a disposizione i primi dati, ancora tutti da valutare. Il nostro è un ragionamento di tipo scientifico-sanitario. Ovvio che poi occorre trovare chi è disposto ad investire su questo progetto”.

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