Scuole medie Paladina, ingegnere siriano racconta la (sua) guerra e la ricostruzione di Aleppo

Gli alunni delle classi terze delle medie di Paladina incontrano un ingegnere siriano impegnato nella ricostruzione di Aleppo. ''Così quello che studiamo sui libri diventa più vero''.
11 Gennaio 2020

Testo realizzato dall'IC A.Tirabosci di Paladina nell'ambito del progetto “La Voce Giovane! delle Valli”.

Martedì 10 dicembre 2019 le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo “ A. Tiraboschi” di Paladina hanno accolto in biblioteca Aphram Joulak, ingegnere siriano, e Giorgio Amadei, architetto, ex funzionario dell'Alto Commissariato ONU dei rifugiati. L’opportunità privilegiata dell’incontro con questi diretti due testimoni diretti del dramma siriano si inserisce nell’ambito del percorso formativo di Cittadinanza e Costituzione, aspetto su cui il nostro Istituto investe da anni.

Giorgio Amadei , genitore di due alunni frequentanti le scuole dell’Istituto Tiraboschi di Paladina è un architetto: da anni si occupa di interventi di recupero e di riabilitazione di edifici, con funzione sociale e commerciale quali scuole e negozi, nei Paesi colpiti dal dramma della guerra. Rientrato in Italia da poco, dopo un incarico lavorativo di circa sei mesi in Siria, ha condotto con sé Aphram Joulak, giovane ingegnere di Aleppo che, dopo il conseguimento della laurea, ha compiuto la difficile scelta di occuparsi in prima persona, grazie alle acquisite competenze professionali, del percorso di ricostruzione e di rinascita della sua città natale, distrutta da un assedio durato otto anni, e del suo Paese, martoriato da una guerra senza fine.

Dalla loro collaborazione professionale è nata una profonda amicizia, fondata sulla comunanza di obiettivi, di amore per la bellezza di Aleppo e della sua gente, di speranza per il futuro, valori che oltrepassano qualsiasi confine geografico o ideologico fra le persone. E’ stata quest’amicizia speciale a colpire molto i ragazzi, per questo la loro testimonianza si è rivelata un ‘ opportunità informativa e formativa unica e, proprio per questo, particolarmente apprezzabile.

Nel corso dell’intera mattina le quattro classi hanno dedicato due ore ad ascoltare, vedere immagini e chiedere notizie sulla situazione siriana, della quale le notizie che giungono da noi sono spesso frammentarie ed incomplete. Nella prima parte Giorgio e Aphram hanno illustrato la situazione geopolitica della Siria, successivamente hanno descritto il lavoro di ricostruzione e soprattutto spiegato ai ragazzi cosa significa vivere in situazione di guerra, mostrando numerose foto di Aleppo.

I ragazzi hanno ascoltato con molta attenzione, sforzandosi di comprendere situazioni umane molto lontane dalla loro vita e dal loro immaginario. “Ascoltando Giorgio e Aphram ho capito quali sono i problemi che ogni giorno si devono affrontare in tempo di guerra” dice Tommaso.

”Scoprire che per i bambini e ragazzi di Aleppo il principale e comune desiderio è poter ritornare a scuola, è stata per me una grande sorpresa” dice Kevin.

“Se ascoltiamo direttamente una testimonianza quello che studiamo sui libri diventa più vero” dice Marta.

“Ho capito perché tanti scappano dal proprio Paese e chiedono asilo politico, ma ho scoperto che altri invece vogliono coraggiosamente restare come Aphram. che raccontando la propria storia non ha mai smesso di sorridere” dice Aurora.

“Giorgio ha avuto molta forza di volontà e il suo impegno mi fa riflettere su quanti stanno lavorando fuori dal nostro paese per aiutare chi ha più bisogno” dice Elisa.

Queste e altre riflessioni sono il frutto di questo scambio, ricco di parole ed immagini, durante il quale gli alunni, motivati e coinvolti, hanno potuto confrontarsi con Aphram, mettendo in gioco anche le loro competenze comunicative in lingua inglese.

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