di Lorenzo Wair dell’Istituto Turoldo di Zogno, nell’ambito del progetto “The Giornalisti”
Lo scorso 17 aprile, sei ragazzi che frequentano le classi terze, quarte e quinte dell’Istituto Turoldo, dalle ore 10 alle 14, hanno sostenuto (e superato) l’esame di assistente bagnante nella piscina comunale di San Pellegrino Terme. Il corso comprendeva una preparazione sia pratica che teorica per un totale di circa 80 ore suddivise in un modulo teorico online, un modulo pratico di circa 20-25 ore ciascuno ed un tirocinio di 30 ore. Le ore della parte pratica si sono svolte presso la piscina comunale di San Pellegrino, in cui i ragazzi hanno anche affrontato lezioni di primo soccorso. In aggiunta, a scuola hanno seguito un corso di 5 ore sull’uso del defibrillatore.
Nel loro percorso sono stati supportati dalla docente referente d’Istituto, la prof.ssa Alessandra Carminati, mentre per la loro preparazione sono stati seguiti da Sergio Bosio, fiduciario della Federazione italiana nuoto nella zona di competenza. La commissione di fronte alla quale hanno sostenuto la prova orale era composta da istruttori della FIN e da un medico (da quest’ anno anestesista). I sei studenti che hanno partecipato a questo corso ci hanno raccontato in prima persona la loro esperienza. La prima cosa che mette in comune tutti è lo scopo del corso, infatti i sei ragazzi avevano l’obiettivo di ricevere un brevetto che permettesse loro di lavorare durante l’anno in piscina o più in generale di arricchire il proprio curriculum.
Giorgio M.: “La vera sfida, siamo tutti d’accordo, è stata la prova davanti alla commissione; non ci aspettavamo domande così dettagliate sul funzionamento del corpo umano”. Nell’intervista è emerso che i quesiti erano per lo più di logica e presupponevano competenze di anatomia che non avevano approfondito. Altra difficoltà è stata rispondere in tempi molto brevi alle domande. Uno studente ci ha raccontato un quesito che gli è stato posto durante l’esame teorico. Edoardo: “Faccio l’esempio di un quesito che mi è stato posto: “C’è una signora in piscina, si sente male e sai che prima di entrare in piscina ha mangiato una brioche. Inoltre, sente dei dolori sul braccio, cosa le sta succedendo?”.
Riccardo: “Davanti alla commissione, mi sono fatto prendere dall’ansia e sono svenuto. Poco dopo ho preso una boccata d’aria, mi sono ripreso ed ho comunque concluso il mio esame”. Una bella odissea per i nostri ragazzi che, tuttavia, hanno recuperato nella prova pratica. Bisognava percorrere 100 m in meno di 1 minuto e 40, fare una nuotata di salvamento percorrendo 25 m in stile libero senza mettere la testa sott’acqua (nuotata di salvamento) e poi tornare indietro con la posizione rana seduta entro 1min e 20sec; percorrere altri 25 m sott’acqua recuperando dei cerchi e infine 75 metri trasportando un pericolante con tutte le tre tecniche di salvamento senza fermarsi.
Una particolare difficoltà è emersa durante la prova del pericolante, in cui si verificano le abilità di salvataggio in caso di emergenza. I nostri ragazzi sono tutti sportivi e la densità muscolare non ha reso semplice la prova, secondo quanto ci hanno raccontato Edoardo e Giorgio, che l’hanno svolto in coppia. I ragazzi hanno comunque affrontato le quattro prove in maniera sicura, riuscendo a superarle tutte grazie agli allenamenti intensi che hanno permesso loro di migliorarsi volta per volta. Marco: “Io ed Edoardo in questa prova siamo stati avvantaggiati dalle lezioni con la prof.ssa Carminati sul nuoto di salvamento svolte nelle ore di Educazione fisica”.
Al termine dell’intervista abbiamo chiesto ai ragazzi dei consigli da dare a chi vuole affrontare lo stesso percorso. La preparazione offerta da Sergio Bosio è stata fondamentale, ma suggeriscono ai futuri candidati di prepararsi bene sulla parte teorica e nel contempo focalizzarsi anche sul prevedere diverse possibili situazioni in cui si può trovare un assistente bagnante senza sottovalutare la parte teorica dei moduli. Ringraziamo Marco Traini, Edoardo Petrucci, Lorenzo Gandolfi, Riccardo Goglio, Giorgio Revera e Giorgio Marchesi per la collaborazione.