Traforo del Canto Alto: l’incontro a Piazza Brembana, fra sostegno e opinioni contrarie

Il progetto è stato presentato nel corso dell'incontro tenutosi a Piazza Brembana. Sul tavolo di discussione diversi spunti, evidenziati anche dagli interventi dei presenti in sala e rappresentanti delle Ammnistrazioni.
4 Gennaio 2020

Sogni, progetti, futuro e coraggio”: così il primo cittadino di Piazza Brembana Stefano Ambrosioni ha definito il progetto presentato dal Comitato per il Traforo Ferroviario del Monte Canto Alto nel corso dell'incontro tenutosi ieri venerdì 3 gennaio a Piazza Brembana, presso la Sala Polivalente. A presentare il progetto il Presidente Cesare Quarenghi, il vicepresidente Alberto Fustinoni e Gianandrea Rota. Sul tavolo di discussione diversi spunti, evidenziati anche dagli interventi dei presenti in sala.

Piazza Brembana, la stazione di partenza a nord, è stata scelta come punto di inizio per questo progetto, presentato da un comitato con dei sogni concreti, con delle capacità di tenere aperti gli occhi ed unire concretezza, futuro e desiderio – ha affermato il sindaco Ambrosioni – Io ci credo. Vorrei che con me ci credessero anche altri Amministratori, per unirci e cercare insieme ciò che è necessario per la realizzazione di questo progetto e per dargli risonanza. Qualcosa abbiamo già ottenuto: domani (oggi per chi legge, ndr) arriverà la RAI per girare un servizio che andrà in onda su TG Regione. Non è un progetto semplice: ci vorranno gli anni che ci vorranno, ma noi ci crederemo”.

Fra i diversi punti toccati dalla discussione, uno dei principali è sicuramente lo spopolamento della Valle, definito come uno “spettro della desertificazione” che colpisce non solo i paesi di montagna, ma anche quelli che si trovano nel fondo valle. Per favorire il turismo e mantenere in positivo la popolazione vallare, la soluzione avanzata dal comitato è rimuovere il “tappo” che sigilla il suo ingresso attraverso la realizzazione di una linea ferroviaria che – partendo dalla stazione di Bergamo – attraversi in un traforo il Monte Canto Alto permettendo così di raggiungere tempi di percorrenza minimi: solo 6 minuti da Zogno al capoluogo di provincia.

I sogno nascono quando si è nel bisogno – ha dichiarato il presidente Quarenghi – La Valle Brembana ora vive un momento difficile, con il fenomeno dello spopolamento sempre più pressante. Siamo qui per parlarne: pareri diversi, critiche, alternative non fanno altro che arricchire l'obiettivo. Però c'è sempre una condizione: che non si stia fermi. Bisogna muoversi ed avere a cuore il bene della Valle, guardare avanti, darle una storia futura che in questo momento rischia di non avere. Forse siamo degli utopisti, ma l'utopia non è il luogo che non c'è soltanto, è il luogo che non c'è ancora”.

Presente in sala anche il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi. “Da amministratore di lunga data, più che alle belle parole penso a cercare di far sì che le cose diventino poi concrete. Il problema della viabilità, classica o tranviaria che sia, è determinante per la vita della Valle: per questo motivo bisognerebbe dare priorità ad altri interventi come, ad esempio, il tratto stradale della Tangenziale Sud da Paladina a Villa d'Almè, in programma dal 2006 e mai terminato. È fantasia oggi pensare che per opere di questa complessità si riescano ad avere tempi adeguati rispetto all'esigenza di questa valle. Nella migliore delle ipotesi, la vostra proposta la vedremo fra 50 anni. Ma ci servirà fra tutto questo tempo?”

Finché non usciremo dall'idea che quello che conta è solo ciò che avviene all'interno del proprio comune, senza guardare anche questi temi – ha aggiunto Milesi – è chiaro che non faremo altro che costruire le condizioni che hanno portato questa valle a vivere la situazione attuale”. Una provocazione a cui Quarenghi ha voluto replicare: “È una affermazione che non posso sopportare, aldilà del fatto che qualche decisione potesse essere stata presa diversamente. I numeri rischiano di non giustificare un gesto come il nostro, è vero, ma quella della desertificazione è un'emergenza nazionale che avrà delle conseguenze irrecuperabili”.

Gli ultimi punti toccati nell'incontro riguardano il progetto della TEB – ovvero la Tranvia della Valle Brembana – ed il costo del progetto avanzato dal Comitato. “La tranvia e la ferrovia non sono progetti equiparabili, ma sono compatibili – ha affermato Rota – La verità è che l'incapacità di unirci e comunicare fra noi ha bloccato per anni due opere: la TEB stessa e la strada sulla Tangenziale Sud. Un progetto che prende globalmente tutta la zona, però, credo sia da sostenere perché non esclude nessuno: è proprio questa la compatibilità con la TEB”.

I costi stimati dallo studio di fattibilità realizzato dall'ingegnere Sebastiano Moioli, membro del comitato, toccherebbe i 965 milioni di euro. “Dobbiamo crederci, dobbiamo far capire ai politici che è un'opera giusta. Anche se non ci sono i soldi. Quelli poi si trovano, la Comunità Europea li mette a disposizione per progetti di questo tipo – ha affermato Fustinoni – Dobbiamo sognare e puntare a ciò che è il meglio per noi: la strada che viene completata, la TEB che viene fatta e la ferrovia che viene realizzata. Non dobbiamo fermarci ai piccoli conticini. Crediamo che quelli si possano superare se c'è la volontà di tutti”.

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