A Valleve è caccia alla ”Spada di Damocle”: dopo sette anni il ritorno della cascata di ghiaccio

Il 2021 potrebbe essere l'anno giusto per osservare (e scalare) la 'Spada di Damocle', una cascata di ghiaccio alta 50 metri in territorio di Valleve. Sette anni fa l'ultima ''apparizione''.
1 Febbraio 2021

In alta Valle Brembana è “caccia” alla cascata di ghiaccio: dopo sette anni di assenza, quest'anno potrebbe tornare la nota “Spada di Damocle”, tesoro nascosto degli ice-climber. Lungo la strada che sale da Valleve, poco prima del bivio per San Simone e Foppolo, è la casa di questo spettacolo naturale tanto raro quanto meraviglioso: qui, in particolari condizioni climatiche caratterizzate da freddo e gelo, la forza della natura crea una stalattite di cristallo dall'altezza di ben 50 metri.

Un evento raro sulle Alpi. La sua ultima apparizione è stata nel 2014: prima di allora era stata osservata (e scalata) soltanto nel 2000 e nel 2006. L'alpinista Simone Moro fu il primo a scalarla e a chiamarla “Spada di Damocle”, ben ventun anni fa. Un nome particolare e importante, scelto perché la conformazione della cascata – affilata e libera su tutti e quattro i lati – le dà una forma che ricorda quella delle spada narrata nel mito. Qui il crine di cavallo è rappresentato dal freddo, dall'imponenza del ghiaccio (ben 50 tonnellate) che risuona ad ogni esperta picconata degli alpinisti.

Nel 2006 fu la guida alpina Yuri Parimbelli a tentare l'impresa, seguito da Ezio Marlier, Matteo Giglio, Meli e numerosi scalatori giunti da tutto il nord Italia. La particolarità di questa cascata, che scende direttamente dal Monte Pegherolo, è proprio la lunghezza, inusuale se paragonata alle “sorelle” presenti sul resto dell'arco alpino. E tanto basta per renderla una piccola rarità di cui andare fieri.

Lo spettacolo naturale potrebbe ripresentarsi in questi giorni, a sette anni dall'ultima volta. Anche se, come ha sottolineato Parimbelli, la base di ghiaccio sembrerebbe essere leggermente spostata se paragonata alla candela soprastante. Ma tempo una settimana e le due parti, unite, dovrebbero dare vita alla tanto attesa cascata ghiacciata.

Il suo grado di difficoltà è indicativamente di 6 su una scala da uno a sette – ha spiegato la guida alpina, intervistato da L'Eco di Bergamo ma dipende da come si è formata. Poi, come tutte le attività in montagna, va affrontata con la consapevolezza del gesto e la corretta gestione del rischio che deriva dall'esperienza”.

(Fonte immagine in evidenza: @foppolo_mountains | Instagram)

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