La realizzazione del ponte in Val Taleggio si ferma: mancano 340mila euro

Si blocca il ponte che dovrebbe collegare i due versanti della Valle Taleggio. Durante la fase di progettazione definitiva, infatti, i costi sono stati aggiornati – ed aumentati.
13 Gennaio 2020

Si blocca il ponte che dovrebbe collegare i due versanti della Valle Taleggio. Durante la fase di progettazione definitiva, infatti, i costi sono stati aggiornati – ed aumentati: da 1 milione e 460 mila, già stanziati, a 1 milione e 800 mila euro. A mancare sono quindi 340mila euro, al momento non presenti. Come spiegato dal sindaco di Taleggio Gianluca Arnoldi a L'Eco di Bergamo, il cantiere doveva essere aperto fra la fine dello scorso anno e i primi mesi del 2020.

Purtroppo, in fase di progettazione sono emersi costi maggiori ai previsti, soprattutto per i rilievi geologici – ha aggiunto il sindaco – Abbiamo fatto una richiesta allo stato, ma senza esito. Non ci resta che andare ancora alla ricerca dei fondi mancanti”. Anche il settore Viabilità della Provincia conferma che il progetto definitivo è ancora in corso e la sua stesura proseguirà, “ma occorrerà trovare altri soldi. I maggiori costi derivano in particolare dai micropali”.

I fondi già a disposizione sono stati stanziati dal Patto per la Lombardia per 1 milione e 60mila euro e dalla Provincia, per 400mila euro. Il viadotto è lungo circa 40 metri, verrà costruito a valle dell'attuale ponte Bailey, posizionato temporaneamente dalla Provincia nel territorio di Peghera dopo alcuni smottamenti – frequenti in zona – nel 2014, che avevano danneggiato la strada provinciale, interrompendola. Anche lo scorso aprile, in seguito ad una frana fra Gerosa e Brembilla, il transito era stato interrotto.

Il nuovo ponte doveva essere la soluzione definitiva, ma la sua realizzazione è ora rinviata in attesa dei nuovi fondi mancanti. È un'opera di fondamentale importanza per la viabilità della Valle Taleggio, dal momento che sul ponte Bailey il transito è limitato a veicoli fino a cinque tonnellate: ciò esclude autobus turistici e mezzi pesanti, inibendo così sia il turismo che lo sviluppo economico locale, dal momento che a Peghera sono presenti le aziende di stagionatura dei formaggi della valle.

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