Letizia Milesi torna a camminare e la terapia potrebbe aiutare anche pazienti post-Covid

Un metodo innovativo ed efficace, che ha permesso a Letizia Miles di ricominciare a camminare. E quello stesso approccio potrebbe diventare un'importante risorsa anche per la riabilitazione post-Covid.
13 Luglio 2020

Un metodo innovativo ed efficace, che ha permesso a Letizia Milesi – giovane 19enne di Roncobello – di ricominciare a camminare. E quello stesso approccio potrebbe diventare un'importante risorsa anche per la riabilitazione di alcuni pazienti colpiti dal coronavirus. Si tratta della “Stimolazione Funzionale Elettrica Adattiva Kinesiterapica” (in breve AFESK), uno speciale programma di riabilitazione messo a punto dal luminare russo Viktor Terekhov, grazie alla workstation VIK16 della Viktor Srl che si trova al POINT di Dalmine.

La stessa tecnologia che ha aiutato Letizia a tornare a camminare, dopo l'incidente del 2017 che le ha cambiato la vita. Dopo aver dato il via alla propria Onlus “Sulle Ali di un Sogno”, l'intera Valle Brembana si è mobilitata per lei, permettendole a novembre 2019 di salire su un areo direzione Texas, per sottoporsi ad un complesso e delicato intervento. Dopodiché la giovane ha intrapreso un percorso riabilitativo e di stimolazione relativo al cammino, che ad oggi conta 77mila passi per circa 15 chilometri, effettuato fino alla quarantena.

Letizia si è impegnata con piena dedizione e rapidamente si è abituata a carichi di lavoro significativi – ha spiegato Terekhov – Già a giugno 2020 ha iniziato a camminare senza assistenza, utilizzando solo un blocco dell'articolazione della caviglia destra. L’8 febbraio – ha spiegato Terekhov – è stato condotto un altro studio polimiografico, che ha confermato significative dinamiche positive, e dopo la quarantena è arrivata un’ulteriore conferma sulla positiva linea di miglioramento ottenuta grazie al metodo Viktor applicato con la tecnologia AFESK e la workstation VIK16. E la storia riabilitativa di Letizia continua”.

Come funziona la workstation VIK16 e come può essere una risorsa utile post-Covid? La workstation consente la stimolazione elettrica funzionale sincrona dei principali gruppi muscolari, attraverso 16 canali nel processo di esecuzione di movimento ciclici. La stimolazione si basa su modelli di movimento, per cui il gruppo muscolare che svolge il movimento riceve uno stimolo sincronizzato con il suo periodo di attività, che agisce simultaneamente sul muscolo e fornisce contrazioni muscolari, oltre che un feedback a livello sensitivo. Quest'ultimo, infine, attraversa i nervi sensoriali fino a raggiungere il sistema nervoso centrale.

Il metodo Viktor e la tecnologia AFESK, dunque, potrebbero essere utilizzati anche per la riabilitazione accelerata di disturbi neurologici che possono insorgere post-Covid. “Alcuni centri stanno già utilizzando questo approccio terapeutico – afferma il dottor Terekhov – nello specifico VIK16 per trattare pazienti che nei mesi scorsi hanno sviluppato gravi problematiche legate all'infezione da Covid-19, in particolare deficit neuromuscolari. Nei prossimi giorni saremo in grado di fornire i risultati di un primo studio scientifico su pazienti trattati con il nostro metodo”.

(Fonte: Bergamonews)

Ultime Notizie

X
X
linkcross