”Montagna assente agli Stati Generali. I bergamaschi non ci stanno”: l’attacco di Carlo Personeni, presidente BIM Bergamo

Lettera aperta firmata da Carlo Personeni, presidente del Consorzio BIM Bergamo, che punta il dito contro gli Stati Generali, colpevoli di non aver fatto alcun riferimento alla Montagna, alle Terre Alte, alle nostre valli.
16 Giugno 2020

In redazione ci è giunta una lettera aperta firmata da Carlo Personeni, presidente del Consorzio BIM del Lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio, che punta il dito contro gli Stati Generali, colpevoli di non aver fatto alcun riferimento alla Montagna, alle Terre Alte, alle nostre valli e rilancia proponendo una fiscalità di vantaggio e pianificazioni di sviluppo infrastrutturale con un orizzonte di almeno 10-15 anni.

Ecco la missiva di Personeni:

Roma, Villa Pamphilj, Stati Generali dell’Economia. Sul tavolo la progettazione del Piano di Rilancio dell’Italia. Tanti resoconti mediatici, ma nel Piano Colao, voluto dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, nulla che faccia un qualsiasi riferimento alla Montagna.

Non si intravede e non si parla di gente e di territori di montagna. Le Terre Alte non vengono considerate in nessuna riflessione. I loro rappresentanti non sono stati invitati e nemmeno coinvolti.

Certo, si parla di piano di rilancio nazionale, ma le Terre Alte, che rappresentano circa il 60% del territorio italiano e un motore importante dell’economia del Paese, sono state escluse dal dibattito politico. Sembra quasi che i protagonisti del mega-meeting abbiano dimenticato come è fatta l’Italia, non la conoscono a livello geografico.

E’ assurdo. Territori, quelli di montagna, già svantaggiati a livello economico e sociale, che ora, in un dibattito fondamentale e rilevante per il futuro dell’Italia, vengono trascurati ed ignorati assieme ai loro rappresentanti.

Inutile riempirsi la bocca di montagna, piccoli Comuni, borghi storici, bellezze ambientali, turismo di prossimità, perché poi, alla prova dei fatti, c’è poca cosa, anzi i soliti problemi: infrastrutture purtroppo ancora ferme, investimenti minimi, politiche di rilancio ridotte o inferiori al necessario. No, i bergamaschi non ci stanno. Se qualcuno ha pensato che i montanari, i valligiani, gli abitanti della montagna possono rimanere fuori dai giochi, no! Non va bene.

Certo, è importante studiare i legittimi indennizzi per i tanti imprenditori lesi dalla crisi economica che stiamo vivendo, ma in tutto questo le Terre Alte, le comunità delle nostre valli, rivendicano un’attenzione maggiore. Non singoli piani per zone limitate, ma vere progettualità di sviluppo socioeconomico dei territori di montagna, mediante pianificazioni di sviluppo infrastrutturale con un orizzonte di almeno 10-15 anni, da realizzarsi in base ad una scala di priorità.

Occorrono aiuti per lo sviluppo delle attività produttive, artigianali, commerciali e turistiche. È altresì indispensabile una fiscalità di vantaggio, per alcune categorie che operano in zone montane con limitato sviluppo. Servono investimenti per la banda larga e nel campo digitale. E bisogna procedere immediatamente all’eliminazione di tutta la burocrazia superflua e costosa, in particolare per i piccoli Comuni. Infine, mantenere efficienti quei servizi primari indispensabili, quali trasporti pubblici, scuole, sanità, per fermare l’emorragia dello spopolamento delle Terre Alte.

Carlo Personeni,
presidente del Consorzio BIM del Lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio

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