Nuovo smottamento sulla strada per Olda di Taleggio, i sindaci: ”ponte di Peghera necessario”

Un nuovo smottamento si è verificato ieri mattina verso le 5:30 lungo la SP 25, che da San Giovanni Bianco porta a Olda di Taleggio, subito dopo la galleria che si trova all'inizio degli Orridi.
18 Maggio 2020

Un nuovo smottamento si è verificato ieri mattina verso le 5:30 lungo la SP 25, che da San Giovanni Bianco porta a Olda di Taleggio, subito dopo la galleria che si trova all'inizio degli Orridi – un'area nota per essere soggetta ad eventi franosi e incendi dolosi. Alcune rocce, di grandezze varie, hanno colpito e superato la rete paramassi, spaccando il muro di contenimento e finendo così in strada. Fortunatamente nessuna auto è rimasta coinvolta.

La segnalazione è arrivata da un passante che ha avvisato il numero unico di soccorso. Sul posto sono arrivati i vigili di Zogno con due mezzi: dopo un primo sopralluogo, hanno rimosso il materiale ancora pericolante, bonificato l'area e messo in sicurezza la strada. Intervenute anche le squadre della Provincia; la strada è rimasta sempre aperta a senso unico alternato e successivamente riaperta completamente.

Preoccupati i sindaci dei due Comuni, Taleggio e San Giovanni Bianco, che hanno dovuto fare i conti con l'ennesimo rischio chiusura delle strade. Una eventualità che isolerebbe la Valle Taleggio. “Ogni volta che c'è del maltempo, il pensiero corre alla strada e agli smottamenti – ha commentato il sindaco di Taleggio, Gianluca Arnoldi, a L'Eco di Bergamoe il ponte Bailey è lì a ricordarci che, oltre alla fragilità del territorio, dovremmo avere istituzioni che ci seguono e tutelano. Per esempio poco tempo fa avevo parlato direttamente con Gianfranco Gafforelli, che aveva garantito di aver trovato i fondi per far partire i lavori per realizzare il pinte dopo Peghera. Attendiamo fiduciosi”.

Il pensiero corre dunque al (temporaneo) ponte Bailey di Peghera, collocato nel 2014 dopo una frana e che attualmente permette il traffico a senso unico alternato. La costante minaccia franosa preoccupa particolarmente gli Amministratori: “Si tratta perlopiù di frane che si verificano a seguito di forti acquazzoni, che ogni volta ci tengono in ansia perché avendo il ponte Bailey a Peghera rischiamo ogni volta la divisione della valle in due parti” ha aggiunto il sindaco, che ha fatto il punto anche sulla situazione economica della valle: “La pandemia ha già creato grossi problemi economici, ora riprendiamo con gli smottamenti”.

E se gli eventi franosi non si verificano sulla strada fra San Giovanni e Olda, c'è il rischio che accadano sulla Val Brembilla – Olda. “Da anni stiamo aspettando un ponte vero, che vada a rimpiazzare quello Bailey che doveva essere solo “temporaneo” – ha sottolineato Arnoldi – Poco tempo fa il presidente Gafforelli ci aveva garantito che erano stati trovati i fondi mancanti e che per aprile e maggio si sarebbe partiti con i lavori. Attendiamo fiduciosi, sperando nel frattempo che il tempo sia clemente e non ci crei altri problemi”.

Nel 2017, l’opera era stata soggetto di uno studio di fattibilità, poi approvato. Il costo totale ammontava a 1 milione e 460 mila euro, di questi, 400 mila sarebbero stati versati dalla Provincia, il resto sarebbe stato stanziato dal Patto per la Lombardia. Nel frattempo, però, dopo lo sviluppo del progetto definitivo il costo totale è lievitato ad 1 milione e 820 mila euro. Dopo l'appello del sindaco di Taleggio alle istituzioni e ai parlamentari bergamaschi per trovare i 360 mila euro mancanti, lo scorso marzo ci ha pensato la Provincia di Bergamo a finanziare i fondi mancanti.

È un disagio che si trascina da anni – ha commentato il sindaco di Vedeseta, Luca Locatelli i territori di montagna sono davvero delicati e hanno bisogno di attenzione, non solo nel periodo elettorale. Ci avevano assicurato che era tutto pronto per costruire il nuovo ponte, ma siamo ancora in attesa e nel frattempo ne va dell'economia della valle”.

Dello stesso avviso anche Marco Milesi, sindaco di San Giovanni Bianco. “Il contesto è uno dei più fragili – ha spiegato – Le criticità sono evidenti, capiamo benissimo che interventi di sistemazione complessivi non sono sicuramente facili e immediati, ma urge valutare una soluzione migliore, pur cercando una sostenibilità economica. L'ipotesi migliore sarebbe inserire ulteriori tratti in galleria, ma i costi sarebbero spaventosi. Nulla vieta di valutare soluzioni più sostenibili, in particolare nei punti critici. Il problema più grosso, negli Orridi, è che la roccia è spiovente sulla strada e molto friabile. Però è l'unica via percorribile e quindi le difficoltà sono duplici, con il rischio però di avere intere comunità isolate. Serve un aiuto da tutte le istituzioni sovracomunali”.

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