Poste riduce gli orari, Olmo al Brembo non ci sta: ”chi lo ha fatto non conosce il territorio”

A Dossena, Locatello e Olmo al Brembo, Poste Italiane ha ridotto i giorni di apertura per i propri uffici, che passano da 6 a 3. Ma Carmelo Goglio si oppone e ha inviato una lettera per replicare alla decisione di Poste.
29 Luglio 2020

A partire dallo scorso lunedì 25 luglio e per tutto il mese di agosto, 24 uffici postali della Bergamasca hanno subito una riduzione degli orari d'apertura, secondo il piano di razionalizzazione messo in campo da Poste Italiane. Fra gli uffici che ridurranno i giorni di apertura, da 6 a 3 mattine la settimana, ci sono per Valle Brembana e Valle Imagna anche Locatello, Dossena e Olmo al Brembo.

Quello che doveva essere soltanto un orario temporaneo causa Covid, è così diventato ufficialmente definitivo – almeno fino a settembre – in uno dei mesi che registra più affluenza turistica di tutto l'anno. Ma il sindaco di Olmo al Brembo si oppone, e ha deciso di inviare una missiva indirizzata a a Silvia Mazzoleni (direttore Mercato Privati Poste Italiane per la Filiale di Bergamo 2) per replicare alla decisione di Poste Italiane, alla luce della richiesta inoltrata dal Comune stesso lo scorso 29 giugno in cui si chiedeva il ripristino degli orari pre-Covid, indispensabili per la situazione critica e i disagi causati agli utenti, come lunghe file di attesa e assembramenti.

Appare evidente – si legge nel documento, firmato dal sindaco Carmelo Goglioche questa razionalizzazione sia stata fatta da chi sicuramente non conosce il territorio e le sue dinamiche, asserendo un calo fisiologico degli utenti durante l'agosto mentre nei nostri territori con forte afflusso turistico accade esattamente il contrario, non possiamo accettare che decisioni fatte senza le necessarie informazioni e riscontri vadano ad incidere in modo così significativo nell'erogazione di un servizio pubblico, scaricando in questo modo i disagi sul territorio, sugli utenti e i correntisti di Poste Italiane”.

1072 mercatino2 - La Voce delle Valli

Il primo cittadino fa poi riferimento all'incontro organizzato da Poste Italiane nell'autunno 2019 in cui aveva invitato a proprie spese più di 5.000 sindaci dei piccoli Comuni italiani, definendolo “paradossale” e “un'operazione di marketing e di immagine”. Goglio sottolinea, inoltre, come la decisione dell'azienda si inserisca in un periodo post-Covid di difficoltà di ripresa, di un territorio fortemente e dolorosamente segnato dalla pandemia. “Considerato il momento particolare, non si può che di questa operazione di Poste darne una lettura di distacco e disinteresse nei confronti del territorio – afferma – che stride fortemente con le dichiarazioni di vicinanza, di attenzione e di aiuto, spese dalle autorità istituzionali fin delle più alte cariche dello Stato”.

Evidentemente Poste Italiane non le ritiene degne di attenzione – prosegue il sindaco – e anziché in quanto servizio pubblico, andare nella direzione di aiuto indicata dalle autorità, preferisce creare disservizi e disagi che rendono i nostri territori meno serviti e penalizzati, in particolare nel periodo turistico importantissimo per la nostra ripresa economica”. Goglio è scettico sul ripristino degli orari a partire da settembre. “Rimane forte in noi la preoccupazione che ciò che è temporaneo diventi definitivo, pertanto chiediamo garanzie ed un immediato ripensamento di questa presunta razionalizzazione e il ripristino dell'apertura dell'ufficio sull'intera settimana e non solo sui tre giorni attuali, anche perché tutte le criticità evidenziate dal disservizio persistono e peggiorano”.

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