Un ‘mini-ospedale di comunità’ nel presidio di S.Giovanni: è fra i progetti del Papa Giovanni

Il mini-ospedale sarebbe a gestione infermieristica, in cui anche i medici di medicina generale avranno però un ruolo, con ingresso autonomo e si affiancherebbe ai reparti di medicina e per subacuti già presenti.
13 Luglio 2021

Il secondo piano dell'ospedale di San Giovanni Bianco potrebbe diventare un “mini-ospedale di comunità”: è quanto ha affermato da Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che intervistata da L'Eco di Bergamo ha rivelato la presenza di un progetto che riguarda proprio il presidio vallare.

La novità farebbe parte di una serie di progetti presentati in Regione, che coinvolgono l'ospedale cittadino ed il territorio e che potrebbero essere inseriti fra gli interventi finanziabili con il Recovery Fund oppure sostenuti a livello regionale o con risorse ottenute dalle donazioni, che si attestano per il momento a 30 milioni di euro di cui 10 sarebbero già stati accantonati proprio per tale scopo.

Fra i progetti citati da Stasi, dunque, ne comparirebbe anche uno che riguarda proprio l'ospedale di San Giovanni Bianco, il cui secondo piano verrebbe trasformato in un“mini-ospedale di comunità” con ingresso autonomo, che si affiancherebbe ai reparti di medicina e per subacuti già presenti.

 

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Il mini-ospedale sarebbe a gestione infermieristica, in cui anche i medici di medicina generale avranno però un ruolo. Il progetto sarebbe – a quanto affermato dal direttore – già in fase avanzata con un investimento previsto di circa 2 milioni di euro e “seguirebbe le linee della riforma regionale e le ipotesi di rinnovamento della sanità italiana previste con il Pnrr”.

Oltre alla novità circa l'ospedale vallare, Stasi ha elencato altri interventi che riguardano Valle Brembana e Valle Imagna: si tratterebbe di ampliamenti e riqualificazioni per le strutture già esistenti, in particolare l'obiettivo è rilanciare le sedi territoriali di Zogno e Villa d'Almè per renderle presidi sanitari e di erogazione dei servizi.

(Fonte: L'Eco di Bergamo)

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