Agricoltura di montagna, dalla Regione 17,5 milioni per l’indennità annua: domande fino maggio

Regione Lombardia ha aperto mercoledì 17 marzo un bando da 17,5 milioni di euro dedicato alle indennità compensative per gli agricoltori che operano nelle aree svantaggiate di montagna.
20 Marzo 2021

Regione Lombardia ha aperto mercoledì 17 marzo un bando da 17,5 milioni di euro dedicato alle indennità compensative per gli agricoltori che operano nelle aree svantaggiate di montagna.

L’iniziativa prevede l’erogazione di un’indennità annua commisurata ai maggiori costi di produzione e ai minori ricavi delle imprese agricole di montagna, causati dagli svantaggi naturali e strutturali cui sono soggette. Un premio annuale per ettaro di superficie il cui importo è commisurato infatti alla tipologia colturale. E, nel caso delle superfici pascolive e dei prati, all’altimetria e alla pendenza.

Contrasto all’abbandono delle superfici agricole

“Vogliamo contrastare – ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – l’abbandono delle superfici agricole di montagna che, solo se utilizzate e governate, possono concorrere a garantire un reale presìdio del territorio, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione del rischio idrogeologico e dell’erosione dei suoli”. La domanda potrà quindi essere presentata dal 17 marzo fino al 17 maggio 2021.

Valorizzazione agricoltura di montagna

“Il mantenimento e la valorizzazione dell’agricoltura di montagna – ha aggiunto l’assessore – contribuiscono alla protezione dell’ambiente e contrastano lo spopolamento di queste zone. Lo scorso anno abbiamo investito 4,6 milioni di euro per finanziare 366 opere di terrazzamento e muretti a secco, infrastrutture necessarie per chi coltiva la terra in alta quota. È chiaro che il sostegno va accompagnato alla promozione dei prodotti. E su questo stiamo lavorando con le associazioni agricole. Per fornire agli agricoltori strumenti efficaci e innovativi”.

“L’obiettivo per la prossima Programmazione agricola – ha concluso Rolfi – è quello di realizzare una sezione specifica per la montagna. Ciò al fine di integrare le attuali misure e dare continuità e organicità agli interventi. La necessità principale oggi è, infatti, quella delle infrastrutture, fisiche e digitali. Ciò per mettere i produttori nelle condizioni di lavorare abbattendo gli svantaggi logistici”.

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