La forza di S.Omobono, tre nuove attività nell’anno del Covid: campo cinofilo, bar e pizzeria

Sono numerose le attività che, alla luce del post-Covid, hanno dovuto abbassare definitivamente le saracinesche. A Sant'Omobono, però, pare esserci una tendenza inversa: da maggio a luglio sono state ben tre le attività che hanno aperto i battenti.
7 Agosto 2020

Le attività commerciali sono fra le prime ad aver subito gli effetti collaterali dell'emergenza sanitaria. Costrette a chiudere nei “mesi bui” del lockdown, alla luce del post-Covid alcune si sono ritrovate a dover abbassare definitivamente le saracinesche, alzando bandiera bianca contro un virus che ha portato via sacrifici e frutti di anni di duro lavoro. Eppure a Sant'Omobono Terme pare esserci una tendenza inversa: da maggio a luglio sono state infatti ben tre le attività che hanno aperto i battenti.

Pioniere della rinascita post-Covid è Sara Scalvini, educatrice cinofila di 32 anni originaria di Almè ma da tempo residente a Sant'Omobono Terme, che a maggio ha dato vita a “La Libellula – Educazione Cinofila”. “È un sogno d'infanzia che si avvera – afferma Sara – Dopo varie esperienze di studio e di lavoro, la bambina che sognava di parlare con gli animali è tornata prepotentemente a farsi sentire”.

Così, alla fine del 2016 Sara ha deciso di intraprendere un percorso di studio e formazione presso la scuola di cinofilia “ThinkDog”, la cui filosofia vede il mettersi nei panni del proprio amico a quattro zampe per riuscire a comprenderlo e comunicare con lui, migliorando di conseguenza la propria vita insieme. “Questo è l'obiettivo principale che mi propongo anche io come educatrice – spiega Sara – Offro percorsi educativi personalizzati per cani di ogni età insieme ai loro proprietari, a domicilio e da qualche mese anche al mio campo di educazione cinofila a Sant'Omobono Terme, in base alle necessità del binomio”.

Sara ha intrapreso la sua attività soltanto da qualche mese, ma ha grinta e soprattutto passione da vendere. “Qui in Valle Imagna mancava questo servizio e credo sia un'ottima occasione per tutti gli abitanti che hanno un compagno a quattro zampe e anche per chi viene da fuori e vuole dedicarsi al proprio amico in un contesto verde e naturale. Ovviamente sono solo all'inizio – afferma la giovane Educatrice Cinofila – e la mia formazione è sempre in via di sviluppo: continuo e continuerò sempre a studiare e a migliorarmi per offrire nuovi servizi e possibilità per cani e proprietari”.

568 Sara Campo Cinofilo - La Voce delle Valli

Il 14 luglio, in via Vittorio Veneto 182, ha invece aperto i battenti “Pota… Che pizza”, una nuovissima pizzeria d'asporto guidata dal giovane Nicholas Bettinelli, 25enne originario di Selino Alto. “Era da tempo che volevo buttarmi in questa nuova esperienza – racconta Nicholas – Dopo un periodo di gavetta come pizzaiolo in un locale di Mazzoleni ed aver lavorato in una nota pasticceria del paese, dove ho imparato le basi del mestiere, ho deciso di mollare tutto per buttarmi a capofitto in questa attività”.

Trovato il luogo perfetto, il giovane ha ristrutturato completamente gli interni, piastrellando e realizzando anche un forno artigianale. “Il Covid ha però bloccato il cantiere a marzo – spiega Nicholas – così abbiamo dovuto posticipare i lavori a maggio. Perciò ho aperto soltanto ora”. Al suo fianco la fidanzata Valentina, che insieme a lui ha deciso di intraprendere questa coinvolgente avventura. “Siamo io e lei che gestiamo il tutto, ma tutte le sere siamo almeno in 6 o 7 che ci occupiamo dei clienti”, aggiunge il giovane.

La risposta dei clienti è stata positiva – e non soltanto a Sant'Omobono Terme. “Stiamo lavorando molto bene, il resoconto di queste prime settimane è molto positivo – conclude Nicholas – In più abbiamo attivato anche il servizio a domicilio serale, con un pony pizza. Serviamo, oltre al Comune di Sant'Omobono, anche quelli limitrofi come Corna Imagna, Rota d'Imagna, Ponte Giurino e Berbenno”.

259 Pizzeria Pota - La Voce delle Valli

Elio Offredi, 54 anni originario di Berbenno, ha deciso invece di ripartire insieme a tutta la sua famiglia, riaprendo lo storico “Bar Juve” in centro paese, battezzandolo a nuovo in “Bar Julia”, come il nome della figlia. “Dopo mille peripezie, siamo riusciti a far ripartire questo bar storico – afferma Elio – È una zona molto centrale, con negozi, uffici e le scuole. Si sentiva un po' la mancanza di questo posto, infatti siamo molto contenti dell'afflusso di persone fin dal primo giorno di apertura”.

Elio non è nuovo dell'attività: fino a vent'anni fa ha tenuto per anni un bar a Ponte Giurino, interrompendo dopo la nascita di sua figlia Giulia. Ed è proprio lei, ora 21enne, che ha spinto il padre a rimettersi in carreggiata per raccogliere insieme l'eredità dello storico bar. “Mia figlia è stata la prima a spronarmi e convincermi a prendere insieme in mano le redini dell'attività, che ormai era chiusa da un anno – spiega Elio – Anche l'Amministrazione comunale è stata molto favorevole alla riapertura. Noi, dal canto nostro, siamo molto contenti di esserci lanciati in questa avventura”.

Elio e la sua famiglia hanno inaugurato la nuova attività lo scorso 23 luglio. “Sta andando a gonfie vele – afferma entusiasta il titolare – Le prime settimane sono state molto positive in termini di clientela, pur conoscendo la zona devo ammettere che non me lo aspettavo. A settembre, poi, riapriranno le scuole e quindi è molto probabile che l'affluenza cresca ancora di più e ne siamo felici. Dopo anni abbiamo voluto rimetterci in moto. E adesso pedaliamo”.

1487 Bar Julia - La Voce delle Valli

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