Pasti a domicilio per gli anziani in Valle Imagna: si cercano adesioni e volontari

Un progetto promosso dal Gruppo Volontari Assistenza Domiciliare Valle Imagna, con lo scopo di attivare un servizio di consegna pasti a domicilio per anziani e persone bisognose. Servono però volontari e adesioni: ecco il modulo da compilare.
5 Febbraio 2021

Sono sempre più gli anziani e le persone bisognose che, soprattutto come conseguenza della pandemia, si trovano in difficoltà nello svolgere le piccole attività di tutti i giorni, dall'andare a fare la spesa fino a cucinare il pranzo o la cena. Da questa consapevolezza nasce il progetto promosso dal Gruppo Volontari Assistenza Domiciliare Valle Imagna, con lo scopo di attivare un servizio di consegna pasti a domicilio rivolto a tutte quelle persone residenti in alta Valle Imagna che si trovano in situazioni di necessità.

Un progetto che “nasce dal basso” e ha visto la partecipazione di numerose associazioni di volontariato del territorio, fra cui AIDO Valle Imagna, Croce Rossa Italiana e Alpini, per citarne alcune. “È un'iniziativa che si basa sulla massima utilità sociale – spiega Damiano Frosio, coordinatore del progetto – con il quale vogliamo essere vicini alla popolazione e al tempo stesso cercare nuovi volontari che vogliano mettersi in gioco insieme a noi”.

Il Gruppo Volontari Assistenza Domiciliare Valle Imagna è, infatti, attivo da più di vent'anni sul territorio vallare promuovendo varie forme di assistenza domiciliare. Negli ultimi anni il Gruppo conta un centinaio di volontari e undici mezzi a disposizione attraverso i quali trasporta e accompagna i cittadini per visite specialistiche, cure, riabilitazioni e dialisi presso le strutture ospedaliere, tanto da toccare nel 2019 quota 9.000 persone trasportate durante il corso dell'anno.

Il primo step è stata la condivisione del progetto con le Associazioni, che hanno accolto di buon grado l'iniziativa – spiega Frosio – Poi ci siamo rivolti ai Comuni. Il 1° febbraio, dunque, abbiamo realizzato un'informativa divulgata principalmente nelle scuole, in cui sono riportate tutte le informazioni necessarie, con possibilità di compilare un modulo di interessamento da consegnare in Parrocchia, in Comune, in Farmacia oppure al nostro Gruppo”.

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Come funziona il servizio pasti a domicilio? Da lunedì a venerdì (venerdì pasto doppio) viene trasportato in appositi contenitori un menu composto da primo, secondo, contorno, pane e un frutto al prezzo – per ora ancora approssimativo causa accordi in corso – di circa 6/7 euro. Ogni quindici giorni un volontario dà la propria disponibilità per circa due ore e mezzo mattutine. Una volta raccolti i pasti, insieme ad altri quattro volontari parte per la consegna, ognuno seguendo il proprio percorso. Un totale di 180 chilometri al giorno che tocca ben dodici Comuni: Strozza, Berbenno, Capizzone, Bedulita, Roncola San Bernardo, Costa Valle Imagna, Sant'Omobono Terme, Locatello, Corna Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Rota d'Imagna e Brumano.

Perché il progetto possa prendere il via, però, sono necessari 50 volontari disponibili ad occuparsene – per ora sono circa quindici quelli che hanno accettato – ed un minimo di quasi 70 adesioni, da raccogliere entro il 28 febbraio. “È un'iniziativa molto bella e molto ambiziosa – spiega Catia Locatelli, assessore ai Servizi Sociali di Sant'Omobono Terme –. Noi come Comune abbiamo dato la nostra disponibilità a divulgare e raccogliere le adesioni promuovendo il progetto sul tabellone comunale, pubblicando il volantino nel nostro servizio Whatsapp, consegnandolo in Parrocchia, nelle scuole e in Municipio. Secondo me la bellezza di questo progetto sta proprio nel vedere qualcuno che organizza qualcosa per i nostri anziani. Un servizio del genere fa sì che i volontari possano anche sorvegliare e vigilare su di loro. E portare, magari, anche un po' di serenità”.

QUI è possibile scaricare la scheda di interessamento, che deve essere consegnata entro e non oltre il 28 febbraio presso la Parrocchia, il Comune, la Farmacia ed il Gruppo Volontari Assistenza Domiciliare. “Sono molto ottimista – conclude il coordinatore Frosio – Abbiamo già ricevuto i primi riscontri. I piatti sulla bilancia però sono due: le adesioni ed i volontari disposti ad accettare. Se manca solo uno di questi, il progetto decade. D'altro canto, se dovessimo raggiungere numeri alti ma non sufficienti, l'invito che abbiamo fatto ai Comuni è di sostenere comunque la partenza di questo progetto, almeno fino alla fine dell'anno, per permettergli di crescere nel corso del tempo”.

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