Valle Imagna-Villa d’Almè: quasi 400 famiglie hanno chiesto un sostegno economico, 5 volte più dell’anno scorso

Nell'ambito Valle Imagna - Villa d'Almè, le richieste per le misure ''Pacchetto Famiglia'' e ''Emergenza Abitativa'' si sono quintuplicate rispetto agli anni precedenti.
23 Luglio 2020

La pandemia di Coronavirus ha colpito duramente la nostra provincia, lasciando come risultato un gran numero di famiglie che si sono trovate improvvisamente in difficoltà, soprattutto lavorativa. Per supportare i nuclei famigliari bisognosi, Regione Lombardia ha attivato nei mesi di lockdown una importante misura, chiamata “Pacchetto Famiglia”, dedicata alle famiglie con minori dagli 0 ai 16 anni. Ad occuparsi dello smistamento e liquidazione delle domande per l'Ambito territoriale Valle Imagna – Villa d'Almè è stata l'Azienda Speciale Consortile, che a supporto della misura regionale ha emesso anche il bando “Emergenza abitativa”, finanziato da Regione Lombardia e presente di fatto già dal 2017.

Pacchetto Famiglia” è la prima misura messa in campo a supporto delle famiglie, che potevano farne richiesta attraverso il portale “Bandi Online”. Esistono due tipologie: la prima si tratta di un contributo una tantum pari a 500 euro da indirizzare al mutuo della prima casa per famiglie con figli di età inferiore ai 16 anni e un ISEE inferiore a 30mila euro, mentre la seconda di un contributo e-learning per l'acquisto di pc o tablet dal 24 febbraio in poi, che i nuclei famigliari hanno sostenuto per permettere ai figli in età scolare (6-16 anni) di frequentare le lezioni da remoto, attraverso un contributo dell'80% sulla spesa totale con un massimo di 500 euro.

In abbinamento alla misura, Regione Lombardia ha stanziato il fondo “Fattore Famiglia Lombardo”, che consiste in una sorta di punteggio supplementare alla misura principale, in base ad alcuni requisiti: fra questi vi è il risiedere da almeno cinque anni all'interno della Regione, avere più figli (più il numero è alto, più aumenta il punteggio), la presenza all'interno del nucleo di una donna in gravidanza, di una persona over 65 oppure di una persona con disabilità. Tutti questi elementi permetteranno al sistema della Regione di calcolare un importo in più, oltre al contributo già erogato dalla misura principale.

Quante sono state le richieste per il “Pacchetto Famiglia”? “Ci sono state numerosissime domande, anche per quanto riguarda il nostro Ambito, perfino 4-5 volte superiori agli anni precedenti – afferma Chiara Bigatti, educatrice professionale e dal 2010 in forza all'ASC Valle Imagna-Villa d'Almè – Paragonando il numero di altri territori simili all'Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè (ad esempio la Valle Brembana), risulta che quest'ultimo ha avuto molte più richieste. Ciò è dovuto a diversi fattori, uno dei quali riguarda – oltre ad una maggiore necessità delle famiglie – anche la diffusione capillare delle informazioni relative alla misura, passata attraverso canali di informazione formali come quelli gestiti da Regione Lombardia, che informali come i passaparola sui gruppi Facebook o Whatsapp. Anche noi, come Azienda Speciale Consortile, abbiamo dato la possibilità ai cittadini di avere delle informazioni al riguardo già da una settimana prima dell'apertura delle domande, attraverso il nostro numero UTES”.

Nel nostro Ambito sono 373 le domande ricevute, delle quali attive e valutabili 352. Man mano che le richieste venivano inviate, il sistema assegnava loro un protocollo del quale i cittadini venivano immediatamente informati, anche riguardo l'eventuale capienza economica: nel caso in cui i fondi non fossero ancora disponibili, le richieste restavano in stand-by in attesa di essere liquidate. In pausa anche le 21 richieste di differenza, che si trovano in attesa di integrazione documentale.

Dal momento che si trattava di un periodo di lockdown – spiega Bigatti – la Regione ha permesso ai cittadini di aderire in tre modi: presentando il proprio ISEE 2020, quello del 2019 oppure, per chi non fosse in possesso né di uno, né dell'altro, di mandare ugualmente la domanda, con l'impegno di presentare il proprio ISEE entro 90 giorni. Quelle sono le richieste, potenzialmente finanziabili, che ancora non possiamo processare”. 19 sono invece le richieste non ammesse, per diverse motivazioni.

I fondi messi a disposizione dalla Regione

Sul territorio dell'Ambito, Regione Lombardia aveva inizialmente ipotizzato un contributo di circa 92 mila e 200 euro, che è stata erogata come prima “trance”. Sono 222 le domande già liquidate dall'ASC, per un totale di 118 mila euro – ciò significa che sono stati anticipati 26 mila euro. “Siamo in attesa di un ulteriore acconto economico, in modo tale da finanziare le 30 pratiche pronte, in attesa di erogazione, e altre 35 pratiche in fase di integrazione documentale – afferma Bigatti – Ad oggi stiamo aspettando questa seconda parte di finanziamento, che sappiamo già ci sarà, per ammettere tutte le domande. Entro la fine di luglio andremo a chiudere del tutto la pratica”.

Un'altra importante misura riguarda l'”Emergenza Abitativa”, una tipologia di contributo erogato da Regione Lombardia per quanto riguarda il livello economico, ma di fatto emesso direttamente dall'Azienda Speciale Consortile. “La Regione, da anni, impiega alcuni fondi specifici, in particolare rispetto ad alcune situazioni non legate al mutuo, ma agli affitti – spiega Bigatti – Quando c'è stato il Covid, però, la Regione ha ulteriormente inserito una misura specifica, in particolare per quelle famiglie che sono state direttamente toccate dall'emergenza (riduzione dello stipendio, licenziamenti o mancato rinnovo del contratto di lavoro)”.

Si tratta quindi di un contributo di quattro mensilità di affitto, fino ad un massimo di 1.500 euro; i requisiti prevedono l'essere residenti nell'Ambito Valle Imagna – Villa d'Almè, da almeno un anno nell'appartamento oggetto della richiesta, ISEE non superiore a 20 mila euro, non essere sottoposti a procedure di rilascio dell'abitazione e non aver già percepito contributi l'anno precedente. Per quest'anno però i nuclei famigliari in difficoltà a causa del Covid-19 riceveranno una determinata priorità nella graduatoria finale.

Per questa misura, Regione Lombardia ha effettuato un primo stanziamento di 20 mila e 900 euro. Dopodiché, è stato chiesto all'Ambito e ai Comuni che ne fanno parte l'eventuale presenza di residui circa alcuni capitoli di spesa relativi al supporto delle famiglie in emergenza abitativa. “Tramite questo passaggio e la collaborazione con i Comuni – conferma Bigatti – siamo riusciti a raggiungere la cifra di 44 mila e 300 euro. Noi, come Ambito, abbiamo inserito i residui relativi allo scorso anno”. All'inizio del mese di giugno, Regione ha ulteriormente finanziato la misura con altri 50 mila euro: il budget totale risulta così essere di 95 mila e 200 euro, notevolmente incrementato rispetto agli anni passati in relazione all'incremento delle domande presentate.

Ad oggi abbiamo 160 richieste – conclude Bigatti – Siamo comunque in una fase di valutazione. Le domande sono molte e richiedono parecchio tempo per essere processate. Abbiamo comunque dato tempo alle famiglie di presentare la propria richiesta e dal momento che come requisito fondamentale vi è l'ISEE 2020, diamo loro la possibilità di presentare la domanda, ma di integrare successivamente il documento entro la fine di luglio. In questo momento, quindi, abbiamo in mano una griglia di valutazione parziale. Stiamo aspettando le ultime integrazioni e poi faremo la graduatoria, che verrà probabilmente presentata le prime settimane di agosto”.

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