Variante di Zogno, a rischio l’apertura per fine giugno: la colpa è di un inghippo normativo

Il tanto atteso taglio del nastro previsto per fine giugno potrebbe slittare a causa di un inghippo normativo.
16 Giugno 2021

A partire da fine giugno, la variante di Zogno aprirà al traffico”: così si affermava durante gli ultimi sopralluoghi. Una speranza dopo tanti anni persi fra rinvii, abbandoni e fondi insufficienti. Una promessa che, però, potrebbe non essere mantenuta a causa di un inghippo normativo, che potrebbe far slittare il tanto atteso taglio del nastro di qualche mese, forse addirittura a conclusione della stagione estiva.

A darne notizia è Il Corriere della Sera, che per far chiarezza sulla vicenda ha interpellato l'assessorato alle Infrastrutture di Regione Lombardia. “C'è un problema da risolvere – avrebbero dichiarato – e finché non si è capito come farlo, non si riesce a fissare il nuovo cronoprogramma”.

Il problema citato dalla Regione si tratterebbe appunto di un inghippo normativo, emerso fra febbraio e marzo: gli estintori e le colonnine installati in caso di incendio lungo la galleria Monte di Zogno – la più lunga delle due presenti, di circa 2,2 chilometri – non sarebbero infatti sufficienti.

 

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Per risolvere la questione sarebbe necessaria l'installazione di un impianto di estinzione automatico, dal costo di un milione e mezzo di euro che andrebbero ad aggiungersi a quelli già finanziati, con l'aggiunta di tubi idraulici fissati al soffitto della galleria e dai quali verrebbe spruzzata l'acqua in caso di incendio. Eppure non sono i soldi il problema: l'allungamento dei tempi dipenderebbe anche dalla complessità dell'intervento, il quale necessiterebbe anche l'allacciamento alla rete idrica.

E dal dibattito fra la Provincia, che vorrebbe aprire la strada anche senza impianto (in modo tale da non mandare in fumo la stagione turistica) per poi effettuare l'installazione immediatamente dopo, e la Regione, che invece vorrebbe vedere l'impianto installato prima, così da ottenere la certificazione antincendio necessaria.

La variante di Zogno, ricordiamo, si sviluppa su un tratto di circa 4,3 chilometri che dalla zona centrale Enel di Zogno (nei pressi delle Grotte delle Meraviglie), “buca” la montagna per giungere fino a Madonna del Lavello nella frazione di Ambria, sul confine con San Pellegrino Terme. La nuova strada è composta da due tratti a cielo aperto di circa due chilometri e due gallerie naturali, la “Inzogno” e la “Monte di Zogno”.

Si tratta di un'opera viabilistica di fondamentale importanza per la Valle Brembana, che porterebbe ad un sensibile alleggerimento del traffico che da diversi anni a questa parte affolla la SS470 soprattutto durante i week-end estivi. Se non verrà trovata una soluzione, il rischio è che anche quest'anno gli avventori debbano trovarsi nuovamente a fare i conti con rallentamenti e lunghe code.

(Photo Credit: Giuliano Ghisalberti via Facebook – Fonte: bergamo.corriere.it)

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