La Vitamina C aiuta a combattere il coronavirus? Ed è vero che bisogna usare un solo paio di scarpe? Queste sono solo alcune delle numerose dicerie che sono rimbalzate da chat a chat fin dagli albori di questa emergenza sanitaria che sta colpendo il nostro Paese. False notizie di presunti medici di importanti Istituti oppure ospedali che giurano la veridicità dei loro messaggi e note vocali che hanno iniziato a dilagare creando un quadro di disinformazione non confortante, aggravato dalla lecita preoccupazione degli italiani. AdnKronos Salute ha così interpellato alcune importanti figure esperte che hanno sfatato i miti e le fake news in circolo nelle chat.
Vitamina C, la preziosa alleata contro il coronavirus – Vitamina da somministrare a tutti, dai bambini agli anziani, in dose di 1-2 grammi al giorno: verità oppure una fake news come altre? “Smentisco nella maniera più assoluta – ha affermato Andrea Gori, direttore Malattie infettive del Policlinico di Milano – Nessuna vitamina C, nessuna terapia con integratori. In questo momento – precisa lo specialista, fra i camici bianchi in trincea contro l’emergenza – non esiste una profilassi efficace per il coronavirus”.
L'acqua calda che uccide il virus – Secondo alcuni “esperti” stranieri che circolano nelle catene di Sant'Antonio di WhatsApp, il Covid-19 morirebbe alla temperatura di 27°: trangugiare bevande calde – evitando tassativamente il ghiaccio – ed esponendosi il più possibile al sole, quindi, ci renderebbe praticamente immuni? “La soluzione dell’acqua calda è un’assurdità, forse frutto dell’idea che con il caldo si tende a ridurre la diffusione di molti patogeni respiratori – ha spiegato Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) e professore ordinario di Pediatria all’università di Parma – Stare al sole fa bene perché aumenta la sintesi di vitamina D, ma contro i coronavirus non ha effetto”.
Gli antibiotici come unica cura – Un'altra notizia falsa e più volte riportata come tale dall'Istituto Superiore di Sanità è che gli antibiotici siano efficaci per la prevenzione ed il trattamento del coronavirus. Una falsità presto smentita: il Covid-19 si tratta di un virus, mentre gli antibiotici si rivelano utili solamente contro i batteri patogeni. Per quanto riguarda invece buste oppure pacchi che arrivano dai corrieri sono pericolosi? “No – ha risposto l'Iss – Da precedenti analisi sappiamo che in funzione del tipo di superficie e delle condizioni ambientali il virus può resistere da poche ore a un massimo di alcuni giorni”. Certo è bene mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno 1 metro da chi ci sta portando la corrispondenza.
Un solo paio di scarpe – Più recente è la bufala che raccomanda l'utilizzo di un solo paio di scarpe per uscire di casa, accuratamente lasciato fuori dalla porta. Questo perché, secondo qualche “esperto”, il virus resterebbe vivo per 9 giorni sull'asfalto: una logica secondo cui questo sarebbe anche il motivo per cui le strade delle città vengono disinfettate. “È vero, il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria – ha spiegato il virologo dell'Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco – La sporcizia, ovvero il substrato organico, può in qualche modo facilitare la sopravvivenza del microrganismo, ma è davvero irrisoria la quota che può essere portata dalle scarpe. Inoltre, questi virus sopravvivono sulle superfici laddove non vengano esposti a disinfezione ma anche elementi come sole, pioggia, intemperie”.
Animali veicolo di contagio – Una delle prime notizie circolate in rete vedrebbe gli animali da compagnia come veicolo di contagio da coronavirus. Una news falsa e prontamente smentita dall'Iss stesso nelle sue domande frequenti: “Ricerche approfondite hanno dimostrato che sia il coronavirus Sars che il coronavirus Mers derivavano da virus animali e sono diventati patogenici per l’uomo. Diversi coronavirus noti circolano negli animali, ma non provocano patologie nell’uomo. Non risulta rischio che il Sars-CoV-2 possa essere trasmesso da animali domestici”. Anche l'utilizzo dell'aglio per prevenire il contagio sarebbe bandito: “L’aglio è un alimento sano – si legge – che può avere alcune proprietà antimicrobiche. Tuttavia, non abbiamo evidenze scientifiche che il consumo di aglio protegga dalle infezioni con il nuovo coronavirus Sars-CoV-2”.
Bambini “untori” – Qualcuno ha azzardato l'ipotesi che i bambini siano in realtà una sorta di “untori” del contagio, grazie alla loro bassa incidenza a contrarre l'infezione rispetto agli adulti. Sebbene sia certificato che i più piccoli si ammalino più raramente e che – quando succede – sviluppino la malattia in forma lieve, “c’è da sfatare il falso mito sul fatto che trasmettano il contagio più facilmente, non sono untori”, come ha assicurato Michele Usuelli, medico di terapia intensiva neonatale alla clinica Mangiagalli, Fondazione Irccs Policlinico di Milano.
Le raccomandazioni sono sempre quelle segnalate dal Governo: lavarsi accuratamente le mani con soluzioni alcoliche o a fondo con acqua e sapone, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, restare in casa oppure uscire solamente se necessario per motivi lavorativi, di salute o strettamente urgenti e mantenere la distanza di sicurezza di almeno 1 metro da chi ci circonda, evitando quindi assembramenti che potrebbero favorire il contagio.
(Fonte: ilfattoquotidiano.it)