In primavera, Bergamo è stata fra le province più duramente colpite dall'emergenza Covid-19, registrando un altissimo numero di decessi, oltre che le terapie intensive sature di pazienti. “Il nostro è sempre stato un lavoro delicato, al confine tra la vita e la morte, ma la cosa che più di ha colpito è stata la quantità di casi critici da affrontare, è stato come essere sommersi da un moto ondoso”, così aveva descritto il picco più alto dell'emergenza uno dei medici rianimatori del Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Dopo tre mesi, tra luglio e settembre, in cui il reparto era stato dichiarato ufficialmente “Covid free”, come sta affrontando la nostra provincia questa seconda ondata che si sta abbattendo su tutta Italia? Chiaramente, i malati sono tornati anche nelle terapie intensive bergamasche: in questo momento i pazienti al Papa Giovanni sono 24, di cui 4 spostati presso l'Ospedale da Campo alla Fiera, riaperto lunedì, per una disponibilità complessiva di 80 posti letto. Negli altri reparti, fra Malattie Infettive e Pneumologia, i ricoverati sono invece 60.
Nel resto della provincia si trovano invece 18 pazienti a Seriate (più uno in terapia intensiva), 5 ad Alzano, 10 a Lovere, 8 a Piario, 7 a Gazzaniga, 53 a Ponte San Pietro, 45 a Romano di Lombardia e 78 a Treviglio, dove i posti sono ormai esauriti e l'offerta verrà incrementata. Una parte dei pazienti è stata trasferita da Milano, dove alcune strutture si trovano in una situazione di importante pressione a causa dell'altissimo numero di ricoveri registrati.
La situazione attuale di Bergamo, però, non crea apprensioni quanto quella che stanno vivendo altre province. E capire se le terapie intensive siano sature o meno è il primo campanello d'allarme per stimare il reale andamento di questa seconda ondata, al di là del numero dei nuovi positivi.
Attualmente, in Lombardia ci sono 475 persone in terapia intensiva, con 40 accessi nelle ultime 24 ore e 4.740 ricoverati (+334). In bergamasca, ieri, l'incremento è stato di 185 positivi, fra i più bassi a livello regionale. Mentre crescono le vittime, dove ieri – sempre in Lombardia – sono state 117: un totale di 17.752 dall'inizio della pandemia.
(Fonte: Il Corriere della Sera)