In Canada per studiare la plastica biodegradabile: la missione dell’almennese Gaia Rota

Il progetto della giovane dottoranda di Almenno San Salvatore fa parte dell’Open Plastic Project volto alla biodegradazione delle plastiche, focalizzandosi in particolare sul nylon.
28 Febbraio 2025

“Il Canada è un lungo viaggio in un paese pieno di opportunità, diversità e bellezze naturali” . È proprio in quella nazione, nella città di Kingston, luogo dove nasce il tradizionale “Sciroppo d’Acero”, che la 26enne Gaia Rota di Almenno San Salvatore sta frequentando un dottorato in Chimica.

“Diciamo che l’interesse per il mondo della Scienza ha sempre fatto parte di me – ci racconta Gaia -. Già da bambina amavo leggere le enciclopedie insieme a mio nonno Egiziano. Con l’avanzare del tempo io sono cresciuta e, con me, si è evoluta anche questa passione: dagli animali sono passata alle fragranze ed ai profumi fino ad arrivare, ad oggi, dove mi sto interessando sempre di più ai problemi ambientali” – racconta Gaia.

Con la ferma convinzione che ogni individuo abbia il potere di fare la differenza per un futuro più sostenibile, dopo aver frequentato l’indirizzo di Scienze Applicate presso il Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni” di Bergamo, Gaia, nel 2017, ha frequentato un corso in Biotecnologie nella triennale presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca. Sempre in quello stesso istituto la giovane almennese ha proseguito gli studi con una magistrale in Biologia con indirizzo Biologico: sia nella triennale sia nella magistrale Rota ha conseguito entrambe le lauree ottenendo valutazione di 110 e lode.

“Mentre stavo frequentando il secondo anno della magistrale ho trovato un’internship (tirocinio ndr) dall’altra parte del mondo ed oltreoceano. Più precisamente in Canada, presso la ‘Thompson Rivers University’ a Kamloops, nella provincia di British Columbia, dove ho potuto studiare dal punto di vista biochimico e microbiologico la degradazione dei PFAS (sostanze dei composti fluorurati). Il mio progetto fa parte dell’Open Plastic Project volto alla biodegradazione delle plastiche focalizzandosi in particolare sul nylon. Queste sostanze si possono trovare, ad esempio, nelle padelle antiaderenti, nei vestiti e nelle scarpe e persino nelle schiume che sono contenute negli estintori. L’obiettivo di tutto questo è cercare, con un approccio biochimico e microbiologico, di biodegradare queste sostanze fluorinate prosegue.

A giugno 2023, Gaia ha avuto l’occasione di andare ad Halifax, località canadese in provincia di Nuova Scozia, e partecipare alla Conferenza Nazionale dei Microbiologi (CSM: the Canidian Society of Microbiologists): “Qui ho conosciuto il mio attuale supervisore e, grazie a lui, ho ottenuto una posizione di dottorato. Oggi, infatti, sto frequentando un dottorato in Chimica all’Università Queen’s che si trova sempre in Canada, nella città di Kingston .

Quando si è lontani da casa la nostalgia, spesso, si fa sentire: “È da marzo 2022 che sono lontana da casa, da Almenno San Salvatore e dalla Valle Imagna. Casa mi manca? Ogni volta che torno guardo il paese dove sono cresciuta con occhi diversi anche se un pochino lacrimanti. La nostalgia ovviamente non manca mai e Bergamo per me è sempre casa!”.

Per il futuro? Gaia ha in mente qualcosa sia in ambito scientifico che in ambito personale: “Per quanto riguarda la Scienza vorrei portare a termine il dottorato che dura quattro anni e portare innovazioni in questo settore, lasciando anche un mio tocco. Riguardo me, invece, affronto questa realtà un po’ complessa vivendo la mia vita giorno per giorno con tanta pazienza e determinazione. Una volta completato questo dottorato vorrei riavvicinarmi a casa mia e trovare un istituto dove fare ricerca Europa o Italia, sperando di trovare una posizione lavorativa coerente a ciò che ho studiato”.

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