Dal “diamante grezzo” al “gemello in legno” della contrada di Arnosto. Dopo le osservazioni da parte di alcuni cittadini lo scorso novembre, l’Amministrazione comunale di Berbenno ha deciso di studiare – sempre insieme allo studio tecnico Oberti (progettisti del primo progetto) – un secondo progetto di ristrutturazione della biblioteca comunale, già condiviso con la cittadinanza lo scorso aprile. Anche questa seconda opzione si propone con uno stile fortemente contemporaneo, ma più vicino all’attuale tessuto urbano valdimagnino e con una certo richiamo all’edilizia rurale e, più nello specifico, all’antica contrada di Arnosto.
“Il primo progetto – fa sapere l’architetto Lucia Oberti – non è stato pienamente compreso dalla comunità di Berbenno. Nel caso di una riqualificazione architettonica le opzioni sono due: rompere gli schemi e quindi proporre qualcosa di nuovo, oppure adeguarsi in modo più silenzioso ai linguaggi architettonici a cui le persone sono abituate. Noi, nel primo progetto, avevamo scelto la prima strada, perché è il nostro modo di fare architettura. Qualora però il territorio non comprenda certe scelte si può – e si deve – ripensare il tutto ripartendo da zero, perché ogni progetto deve avere una propria identità specifica e non deve essere frutto di tagli e modifiche che lo snaturano. Da queste basi nasce il nuovo progetto della biblioteca che è a sé stante, indipendente e altro rispetto al primo.
Il secondo progetto – prosegue Oberti – è avvenuto nel solco della semplificazione. Abbiamo allora raccolto le linee dell’antica contrada di Arnosto a Fuipiano Valle Imagna, con un volume edilizio semplice, più conforme alle forme architettoniche a cui il territorio di Berbenno è abituato. Sempre con la volontà di comunicare una contemporaneità dell’edificio e mantenere un elevato standard di qualità dei materiali. Con questo nuovo progetto, lo spazio della biblioteca sarà raddoppiato rispetto ad ora (inglobando anche la Sala Civica ndr), mantenendo però altezza e volumi dell’edificio. Le murature dell’edificio saranno mantenute e sarà realizzato ex novo solo il tetto, con una falda maggiormente inclinata. L’edificio esistente viene quindi rivestito con un cappotto esterno da 25 cm a cui si aggiunge una sotto-struttura che regge il nuovo rivestimento in legno.
Presenti delle feritoie che richiamano l’edilizia rurale al piano terra. Al piano superiore abbiamo pensate a delle vetrate molto generose che faranno entrare molta luce di giorno e, la sera, permetteranno di comunicare all’esterno la luce dell’interno, creando così un’ambiente che possa essere una sorta di lanterna di richiamo per la cittadinanza. La pietra nera di Berbenno esistente è completamente conservata e diventa la base su cui si appoggia l’edificio rinnovato. Per quanto riguarda la pianta, al piano primo – quello “principale” – troviamo un welcome desk, bagni, ascensore e una grande sala di lettura con librerie poste ai lati e a pettine. Al piano terra una seconda sala lettura, scaffali e bagni. Inoltre la biblioteca al piano terra potrà ospitare eventi e manifestazioni”.
“Abbiamo accolto alcune osservazioni sul primo progetto denominato “diamante grezzo” – spiega il sindaco Claudio Salvi – e quale Amministrazione attenta, in collaborazione con lo studio di architettura Oberti, è stata predisposta una seconda soluzione progettuale presentata al pubblico nella serata di venerdì 26 aprile. Il Progetto prevede la riqualificazione architettonica, energetica e strutturale della Biblioteca di Berbenno, riguarda il ridisegno del volume edilizio che ospita oggi la Sala della Comunità al piano terra e la Biblioteca Comunale al piano superiore.
L’edificio, nato nella seconda metà degli anni Cinquanta del XX secolo come Casa dell’Emigrante, è stato trasformato alla fine del secolo scorso al fine di ricavare due distinte unità edilizie e, in particolare, la biblioteca comunale che occupa oggi l’intero piano superiore ed è dotata di un parcheggio riservato e di ingresso autonomo privo di barriere architettoniche. Il progetto è motivato dalla necessità di ampliare gli attuali spazi ricavando aree da destinare a specifiche attività culturali, ma anche dalla necessità di adeguare il volume edilizio sotto gli aspetti strutturali ed energetici alle nuove normative e aspettative ambientali. La risoluzione di tali necessità, prevede il collegamento del piano primo al piano terra, utilizzando anche l’attuale sala civica quando necessità in sala di lettura”.
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Dimenticavo:beata ignoranza!
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Il mio modo di esprimersi,anche se discutibile nella forma, è diretto e motivato.Il giudizio negativo sui progetti lì pure espressi la figlia architetto,che lavora a Londra.Ha lavorato a diversi progetti di allestimento museale,in mezzo mondo.
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Anch’io preferisco il secondo. Del resto, chi conosce lo studio Oberti architetti, l’etica, la competenza, la serietà e l’onestà intellettuale che gli architetti mettono nei loro lavori, sa che non verrà deluso.
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Sono due porcherie,che nulla anno a che vedere con il contesto del parse
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Forse neanche il suo modo di scrivere (vedi “anno” senza h) ha a che fare con la lingua italiana. Beata ignoranza!
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Preferisco questo secondo progetto: mi sembra più aderente al contesto , pur essendo innovativo
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Sí, anch’io. Chi conosce lo studio Oberti architetti, l’etica, la competenza, la serietà e l’onestà intellettuale che gli architetti mettono nei loro lavori, sa che non verrà deluso.
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Non ho “pienamente” compreso neppure questo secondo progetto.. cambiate studio tecnico e.. a questo punto, amministrazione comunale.
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Non è difficile. Ci metta un po’ di impegno almeno a leggere, e poi, se ci riesce, (ma ne dubito) a comprendere.
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