La solidarietà può riguardare tutti: aprire cuore e spazio a chi è meno fortunato non ha confine e si estende anche ai nostri amici a quattro zampe. La pensa così Sara Moioli, che in Valle Imagna si dà da fare adottando cani abbandonati e sostenendo le associazioni che se ne occupano. “Io abito a Brumano, dove mi sono trasferita dopo essermi sposata: ho 40 anni, faccio l’insegnante e in più mi occupo di qualche attività di segreteria per il Comune”.

La sua grande passione sono gli animali: “Cinque anni fa ho preso in adozione il primo setter: avevo visto questo annuncio da Roma, per collocare un cane sordo che nessuno voleva. Lei è stata la prima, da lì è iniziato il tutto. Dopo aver preso la prima setter, ho provato a dare la possibilità ad altri cani con problemi di avere una vita un po’ più agiata: quelli che poi adotto non sono animali sani, che possono essere appetibili per altri.

Ora sono arrivata a cinque: sono tutti cani con problemi – spiega – perché due hanno una displasia all’anca e due avevano una forte paura delle persone. Ho impiegato quattro mesi a farle abituare alla mia presenza. Io ho mio marito e mio figlio che mi aiutano, è impegnativo ma si fa, anche grazie a loro. Quando ho esaurito lo spazio, ho iniziato a collaborare con le associazioni stesse che mi hanno mandato i cani”.

Nasce così un impegno forte, con Sara che si ingegna per una raccolta fondi creativa.  “Quando si avvicina Natale, penso a qualcosa per raccogliere soldi da mandare ai canili. L’anno scorso ho fatto delle felpe con il disegno dei setter e la scritta “l’amore vince su tutto”: è anche lo slogan che compare sullo striscione appeso fuori dalla nostra casa, la “Casa Braveheart”. Per quest’anno ho recuperato vecchi libri, li ho decorati e li ho messi in vendita. Alcuni li ho già venduti e spero di farne ancora”.

La solidarietà non si limita alle realtà più lontane: “Ho una piccola pensione per cani, con cui aiuto persone della valle quando vanno in vacanza. Chiedo solo un rimborso. Oppure, ospito gli animali delle associazioni di adozioni, quando devono tener fermi i cani in attesa di darli alle famiglie”. Il soccorso dei nostri amici a quattro zampe è un problema molto più locale di quanto si possa pensare.

“Ho avuto un po’ di problemi, magari ci sono cacciatori in zona che abbandonano i cani e ho avuto qualche screzio, ma non mi sono fatta fermare: il mio sogno sarebbe quello di diventare una guardia per la protezione degli animali, perché ci sono problemi anche dove vivo io”. Non solo, aggiunge. “Io collaboro con associazioni prevalentemente basate in Sicilia, che poi mandano cani qui al Nord: nel corso degli anni ho collocato qualche cane, non solo setter. Due li ho trovati io ed erano stati abbandonati a Brumano”. Sara racconta l’iter da seguire in questi casi: “Prima di tutto si deve contattare il veterinario per vedere se hanno il chip, poi dovrebbero essere portati al canile. Lì restano “bloccati” per un mese, se nessuno dimostra di essere proprietario allora li si può adottare”.