A fatica ma vincente, l’Atalanta piega l’Udinese per 3 a 2

Gli orobici passano dopo una partita difficile, dominata ma mai messa in ghiaccio
3 Aprile 2021

Più Colombia che colombina. Il Sabato Santo porta con sé un match pieno di emozioni, risolto dalle prodezze degli ex Muriel e Zapata. A Bergamo Atalanta-Udinese finisce 3 a 2, orobici padroni del campo ma troppo distratti dietro per riuscire a chiudere del tutto la pratica prima del 90’.

Dopo la rivoluzione della difesa a 4 vista al Bentegodi, per la Dea è ancora tempo di cambiare pelle. Il centrocampo, infatti, è composto da De Roon, Freuler, Pessina e Gosens, con il tedesco esterno sinistro, mentre sull’altra parte il ruolo dovrebbe spettare ad un centrocampista. Sulla trequarti c’è Malinovskyi, in attacco coppia colombiana Muriel-Zapata, i sudamericani non hanno giocato con le proprie nazionali. In difesa invece fuori Djimsiti per Palomino.

I friulani ritrovano Zeegelar, folta metacampo con 5 uomini a supporto del tandem Okaka-Braaf, per il giovane olandese in prestito dall’Academy del Manchester City si tratta dell’esordio dal primo minuto.

Il match si apre sotto il diluvio, il campo però regge bene. L’Udinese concede il pallino del gioco all’Atalanta, che con la qualità di Pessina e Malinovskyi può lavorare bene la palla. Visto anche il campo bagnato, gli orobici tentano la conclusione da fuori in un paio di circostanza, ma senza particolare fortuna. Il match si sblocca al 19’: azione veloce tra Pessina e Muriel, il 23 tocca all’indietro per il colombiano che dal limite calcia con il mancino e trova la traiettoria giusta per battere Musso. È il gol dell’ex per Muriel, e non sarà l’ultimo di oggi.

Gli ospiti alzano inevitabilmente il baricentro, cercando soprattutto la fascia sinistra, dove Gosens è sempre uno contro uno con Molina. Al minuto 26, Okaka addomestica bene palla al limite e calcia in caduta, facile per Gollini. L’Atalanta risponde con Malinovksyi, la sua conclusione da fuori è parata bene da Musso. Lo stesso ucraino imbecca poi Muriel in piena area, il numero 9 controlla, se la porta avanti e batte il portiere avversario.

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0 – 2 al 43’ che sembrerebbe congelare il primo tempo, invece la Dea è bravissima ancora una volta a complicarsi la vita da sola. Subito dopo aver preso il gol, i friulani attaccano, Molina va via a Gosens, avanza del tutto indisturbato e serve Pereyra al limite, il suo destro a incrociare è vincente e rimette in partita l’Udienese alla prima, vera occasione creata.

La seconda frazione vede, paradossalmente, gli orobici ancora in avanti: i friulani, infatti, non rinunciano a difesa e contropiede nemmeno in svantaggio. Così, prima Pessina si allunga appena fuori dall’area piccola calciando su un cross dalla sinistra e Musso respinge, poi De Roon da buona posizione spara alto.

Al 45’, Gasperini aveva cambiato Muriel per Ilicic, il colombiano lamentava un dolore al fianco, e Gosens per Djimsiti nel tentativo di ridare equilibrio alla fascia sinistra. All’ora di gioco, Malinovsky inventa un altro filtrante perfetto sulla trequarti, questa volta a beneficiarne è Zapata: controllo a seguire e tiro all’angolino per il 3 a 1 che dovrebbe tranquillizzare la Dea.

Invece, i bergamaschi abbassano per l’ennesima volta il ritmo, concedendo campo agli ospiti. L’Udinese si rivede in avanti a 20 dalla fine. Molina prima vince un rimpallo, poi salta bene De Roon sulla destra e crossa da dentro l’area, Stryger Larsen in corsa chiude il destro e riapre incredibilmente una gara che sembrava in cassaforte. Ancora troppo molle la difesa orobica, che concede gol ad ogni occasione avversaria.

Gasperini inserisce anche Pasalic e Maehle , quest’ultimo che agisce sulla sinistra mentre Djimsiti si sposta sulla linea di De Roon. L’ultima grande occasione è per l’Atalanta. A 120 secondi dal 90’, Gollini rinvia lungo, Bonifazi buca su Ilicic, lo sloveno si ritrova in area contro un Musso praticamente già a terra ma riesce nell’impresa di spararla fuori. Bergamaschi che chiudono in avanti, al minuto 92 ripartenza Freuler-Pasalic, ma ne il croato ne il subentrato Miranchuk trova lo spazio per calciare.

La Dea vince una partita giocata molto bene dalla trequarti in su, e quasi altrettanto male dal centrocampo al portiere. A una fase offensiva di grande qualità e imprevedibilità, con Malinovskyi e Muriel in stato di grazia e migliori in campo, si accompagna una difesa che subisce gol dalle uniche due imbucate del terzultimo attacco della Serie A. Si tratta in ogni caso di una vittoria importantissima, poiché il campionato è allo scatto finale e con 9 partite al termine ogni punto è decisivo, lo stesso campionato che domenica 11 aprile metterà di fronte all’Atalanta la trasferta del Franchi contro la Fiorentina.

Photo Credit: Alberto Mariani

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