A Gerosa è emergenza cinghiali, l’allevatore: “Devastano i terreni da anni, chiediamo aiuto”

Gli animali provocano enormi danni alle attività agricole locali, come denuncia Fulvio Fantini. "Bisogna fare di più, sono anni che i cinghiali ci danneggiano"
3 Febbraio 2022

È una vera “emergenza cinghiali” per le attività agricole brembane. Questa volta a lanciare il grido d’allarme è Fulvio Fantini, titolare dell’azienda agricola Fantini Fulvio di Gerosa, in Val Brembilla. Le immagini postate dall’azienda sui social parlano chiaro: prati rivoltati e messi sottosopra non dai macchinari, ma dagli animali affamati.

Sono due o tre anni che passano e distruggono il terreno che coltivo per il fieno che deve nutrire le mie bestie”, ci spiega Fantini, aggiungendo che il problema va avanti ormai da parecchio. “I cinghiali sono arrivati due anni fa per la prima volta, avevano colpito ma non così tanto, poi ancora poco l’anno scorso e quest’anno hanno distrutto la maggior parte del terreno”.

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L’azienda agricola, fornitrice tra le altre anche della Cooperativa Agricola Sant’Antonio Valtaleggio, subisce così gravi danni. “Rovinano i prati da sfalcio, sollevano la base della terra per cercare da mangiare, così per noi sarà una spesa per intervenire con la motozappa e riseminare l’erba. Il costo di tutto è il noleggio degli attrezzi e la semina: gli anni scorsi avevo speso una giornata e mezza per la fresa, ottocento euro in totale. Quest’anno sarà di più”.

Non è un caso isolato:Nella mia zona hanno colpito tanti miei terreni, meno i miei vicini. So che ci sono tanti cinghiali a Peghera (Taleggio), in quella zona ho visto video realizzati con la fototrappola che mostrano almeno 12 cinghiali alla volta”.

Un problema che ha radici profonde, ma che viene affrontato con mezzi insufficienti, secondo Fantini: “Per risolvere un problema del genere servirebbe una battuta di caccia a squadre, non un solo cacciatore abilitato che va sparare. Io chiamo sempre Coldiretti e la Provincia – dice Fantini – ma mandano qualcuno una volta sola. I cinghiali si propagano sempre di più; una femmina ne partorisce sette o otto. Bisognerebbe organizzare interventi di caccia più grandi: si parte da dove hanno colpito l’ultima volta, senza farli scappare”.

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