È stato inaugurato venerdì 17 maggio il «Giardino degli 11» a Piazza Brembana. Un’iniziativa sulla legalità, organizzata dal Comune di Piazza Brembana in collaborazione con le scuole primaria del paese e le medie di Valnegra.
Il giardino è dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e alle 9 persone che persero la vita con loro nelle tragiche stragi di mafia del 1992. Per ognuna delle undici vittime di mafia è presente una pianta e il piccolo giardino ospita due panchine intitolate ai magistrati.
Ad introdurre la mattinata davanti a studenti e insegnanti, il sindaco di Piazza Brembana, Stefano Ambrosioni: “Ogni giorno ognuno di noi è chiamato a scegliere tra il bene ed il male. Questo giardino, monumento vivo della legalità e della giustizia, è consegnato ai cittadini perché ne abbiano cura. Esso è memoria e testimonianza dei valori positivi, fondamentali per la costruzione della nostra società”.
Dopo l’intonazione dell’Inno d’Italia, il taglio del nastro e la benedizione impartita dal parroco don Andrea Mazzoleni, l’iniziativa si è trasferita nella sala polivalente. Lì, i ragazzi della terza media di Valnegra hanno messo in scena una riflessione sulla tematica dell’essere testimoni, basandosi sul libro di “Volevo nascere vento” che parla della vita di Rita Atria.
A seguire, la lettura della lettera che la sorella di Falcone, Maria Falcone, ha scritto al Comune per complimentarsi per l’iniziativa realizzata in collaborazione tra gli enti e che spera si possa ripetere. Anche la quinta elementare di Piazza Brembana ha presentato il proprio lavoro sulle pietre d’inciampo affinché nessuno sia indifferente alle ingiustizie.
Infine hanno preso la parola il dirigente scolastico, Francesco Cagnes, e il criminologo, Filippo Vanoncini. Il primo ha ricordato ai bambini presenti come la mafia inizi nel quotidiano quindi sia da debellare partendo dall’evitare anche le piccole azioni ingiuste. Vanoncini, che svolge compiti di giustizia riparativa, ha presentato una riflessione partendo dalle grida contro i bravi di Alessandro Manzoni per far riflettere su come non siano solo le leggi a combattere le ingiustizie, ma la testimonianza e il coraggio delle persone.