Acrobata sul confine, il nuovo libro del sindaco-scrittore di Fuipiano è una ricerca introspettiva

“Acrobata sul confine” questo il titolo dell'ultimo libro di Luigi Diego Eléna, sindaco di Fuipiano ma anche scrittore, poeta e pittore. 
19 Febbraio 2022

“Acrobata sul confine” questo il titolo dell’ultimo libro di Luigi Diego Eléna, sindaco di Fuipiano ma anche scrittore, poeta e pittore. Un’adolescenza dedita allo studio di Lettere, Filosofia e Scienze Politiche, trascorsa con la costante e assidua esigenza di porre le basi di una cultura salda, perseguita poi da autodidatta. La ricerca persistente del sapere lo ha portato a divenire membro di Circoli culturali e gli ha consentito il conferimento di importanti premi per concorsi internazionali di poesia, fino ad accaparrarsi con le sue liriche uno spazio sulle antologie scolastiche e la traduzione in inglese di alcune sue opere.

Poeta eclettico, pittore, oggetto di analisi dei più grandi critici, saggista, narratore poliedrico, Luigi Diego Eléna è anche compositore di filastrocche e canzoni per bambini, interprete di pièces teatrali, uomo la cui famelica curiosità di calarsi nei panni dei personaggi dei primi romanzi adolescenziali gli ha permesso di avvicinarsi alla scrittura, che definisce “un atto intimistico che esige silenzio e tempi estesi, un bisogno che si è innestato nella mia persona sin dalla più tenera età”.

“Ho accumulato successi editoriali prosegue il sindaco scrittore –, ma non ho perso la volontà di pormi alla critica costruttiva, per approfondire ogni suggerimento attraverso un contraddittorio interiore, motivo per il quale scelgo di destinare le mie opere ad un panorama commerciale, ritenendo però opportuno svincolarle da luoghi comuni”.

Negli ultimi 5 anni, Eléna, oltre all’impegno come sindaco di Fuipiano, è stato occupato nella stesura del suo ultimo libro “Acrobata sul confine”, con la cui pubblicazione si aspetta di riuscire a favorire l’abitudine all’introspezione, a interrogarsi e riflettere sui grandi temi dell’esistenza e un quanto mai urgente recupero della dimensione dell’interiorità e del valore pedagogico di ogni emotiva esperienza che sviluppa la realtà.

“Il confine è un sipario tanto affascinante nella sua bruma. Si sta lì, davanti, ad attendere. Si immagina: è nella fantasia. L’acrobata è una creatura incerta, avanza, sosta, retrocede grazie alla magia che crea in apnea di confusione. Ma ha il rigore della precisione: agire nella realtà” con queste parole Eléna spiega il significato del titolo dello scritto, in cui metaforizza lo smarrimento che a volte ci coglie e lo traduce in una similitudine tra una persona errante e un acrobata, che oscillando nell’indistinto si trova alla ricerca dell’equilibrio e scorge al di là qualcosa di acceso che illumina il cammino.

Il racconto “è destinato a chi desidera immergersi in quel mondo fatto di correlativi oggettivi e vivere indirettamente un’esperienza che altrimenti sarebbe quasi impossibile sperimentare”. Suggerisce poi, a chiunque volesse rendere in prosa o in poesia le proprie idee per raccoglierle in un libro, di recarsi sul luogo in cui accade l’esperienza che si vuole raccontare per definire prima il titolo, i capitoli e le problematiche da legare tra di loro, non necessariamente in consecutio temporum e di non scrivere per l’editoria nel senso commerciale, ma per confessare qualcosa cui la stessa possa, in totale libertà e onestà intellettuale, dare vita. Invita infine a leggere, a volerlo e saperlo fare, indispensabile per dare inizio e continuità alla dedizione. Tutto questo implica sforzo e richiede tirocini complessi e prolungati, motivo per il quale ritiene “necessario partire dall’infanzia”.

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