Al Tino Sana oltre 800 per degustare i vini bergamaschi: “Vorremmo proporlo ogni anno”

Oltre 800 persone hanno preso parte alla prima edizione di West Bergamo Wine & Friends. Il Museo del Falegname ha ospitato per due giorni addirittura 21 produttori del territorio, pari ad oltre 150 ettari di vigneti bergamaschi.
1 Dicembre 2022

Oltre 800 persone hanno preso parte alla prima edizione di West Bergamo Wine & Friends. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco Almenno in collaborazione con il Museo del Falegname Tino Sana, si è tenuta lo scorso fine settimana appunto presso il Museo del Falegname ad Almenno San Bartolomeo.

L’evento aveva l’obiettivo di valorizzare i vini di eccellenza e le Cantine presenti principalmente nel territorio limitrofo, in particolare la zona a Ovest di Bergamo, a partire dagli Almenno, per arrivare a Pontida, Palazzago, Ambivere, Mapello, Villa d’Adda, Carvico, Villa D’Almè, Sotto il Monte, Sorisole, Bergamo e tanti altri Comuni, ospitando anche produttori dell’importante zona a Est di Bergamo. Il nome della manifestazione West Bergamo Wine vuole identificare proprio questo territorio compreso tra la Valle Imagna e la Val San Martino.

Il Museo del Falegname, nato nel 1987 dalla passione del fondatore Tino Sana per l’arte del mestiere del falegname: è considerato oggi patrimonio culturale di altissimo profilo. Da piccolo spazio di conservazione dei vecchi attrezzi del mestiere è diventato un vero e proprio museo, dove potrete trovare tutte le botteghe con i loro arnesi.

Ecco quindi che proprio il Museo del Falegname ha ospitato per due giorni “West Bergamo Wine & Friends” addirittura 21 produttori del territorio, che hanno rappresentato oltre 150 ettari di vigneti bergamaschi, due giorni di appuntamenti per degustare i grandi vini della provincia di Bergamo, conoscere le cantine locali con l’obiettivo di valorizzare il territorio, le sue produzioni e la cultura vitivinicola bergamasca e scoprire il Museo del Falegname in ogni suo angolo.

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Visto il grandissimo afflusso dei partecipanti, già alla prima edizione, si può considerare un successo enorme la manifestazione e lo scopo pienamente raggiunto. Un territorio quello degli Almenno che ha un legame anche storico con la viticoltura infatti le prime tracce della presenza della vite e del vino in provincia di Bergamo risalgono all’epoca dei Romani, ciò significa verosimilmente che il Ponte di Lemine o della Regina, situato ad Almenno e costruito intorno al 55 d.c. è stato luogo di passaggio dei primi vini prodotti nella bergamasca, essendo crocevia militare e commerciale verso l’Europa.

“Questo weekend il Museo ha aperto i battenti con una nuova veste, di pregio e voglia di trasmettere per far conoscere una grande risorsa bergamasca. – afferma Aurora Sana Presidente del Museo del Falegname Tino Sana – Entusiasmante l’approvazione delle cantine per l’ambiente che abbiamo preparato nei dettagli ad hoc per l’occasione. Lo stupore delle tante persone bergamasche e non solo, unisce in una realtà diversa una fiera enologica e stupefacente. Fanno eco oggi i commenti positivi e ci incoraggia l’arrivederci al prossimo anno. A Pietro Rota, organizzatore e conoscitore del settore, va il nostro grazie sincero”.

“E’ stato un grande piacere poter organizzare questo evento, siamo molto contenti del successo ottenuto. Abbiamo il dovere di valorizzare le nostre tradizioni come quelle della viticoltura e dell’enologia – afferma Pietro Rota  Presidente della Pro Loco Almenno – Questo evento vorrei diventasse un appuntamento annuale, vuole essere un punto di partenza per portare valore ad un grande territorio e far conoscere i suoi grandissimi vini che nascono qui, spero possa nascere qualcosa tra i produttori e capiscano che collaborando possano trarre maggior vantaggi.”

I percorsi di degustazione sono stati disposti sui tre livelli del Museo di modo da permettere, oltre alla degustazione, anche la visita al meraviglioso Museo del Falegname.
Ad impreziosire il tutto, oltre alle diverse autorità intervenute come Lara Magoni, Assessore di Regione Lombardia al Turismo e Marketing Territoriale, sabato ha presentato l’inaugurazione della manifestazione la famosa e bellissima presentatrice televisiva Marialuisa Jacobelli, mentre la domenica si è svolta l’interessante presentazione del libro “Custodi del vino” dell’autrice Laura Donadoni, scrittrice e wine educator nota al pubblico social come The italian wine girl che ha potuto interfacciarsi direttamente con molti vignaioli “sentinelle del territorio”: “Spesso purtroppo sono proprio i bergamaschi a non bere il loro vino, manifestazioni come questa aiutano sicuramente per portare consapevolezza e valorizzare il vino bergamasco” ha confermato la scrittrice.

Ringraziamenti doverosi: “Ringrazio Aurora Sana per la grandissima collaborazione oltre che consueta ospitalità al meraviglioso Museo. Grazie mille a tutti i produttori che hanno accettato l’invito. Grazie mille a Marialuisa Jacobelli e Laura Donadoni che ci hanno onorati della loro presenza. Grazie a tutti i volontari del Museo e non. Grazie alle autorità politiche e del mondo agricolo intervenute. Ringraziamo ovviamente i Comuni di Almenno S.B. e di Almenno S.S. per aver creduto nella nostra proposta e per il contributo. Grazie a Pio Rota fotografo ufficiale”, conclude Pietro Rota.

Di seguito le aziende che sono state ospiti della manifestazione: Agricola La Cà (Villa d’Adda), Az. Agr. Biava (Scanzorosciate), Az. Agr. Ca’ Verde (Almenno San Salvatore), Az. Agr. Cascina Moroni (Bergamo), Az. Agr. Cascina Rigurida (Villa d’Adda), Az. Agr. Cascinetto d’Agro (Almenno San Bartolomeo), Az. Agr. Il Belvedere (Palazzago), Az. Agr. La Corona (Scanzorosciate), Az. Agr. Le Terrazze del Canto (Villa d’Adda), Az. Agr. Mezzaripa (Pontida), Az. Agr. Scotti (Mapello), Az. Agr. Tassodine (Villa d’Adda), Az. Vitivinicola La Collina (Grumello del Monte), Cantina Val San Martino (Pontida), Casa Virginia (Villa d’Almè), Cascina del Ronco (Villa d’Almè), Cascina Drezza (Pontida), Le Driadi Slow Farm (Palazzago), Soc. Agr. La Rossera (Villa d’Adda), Az. Agr. Tosca (Pontida), Ronchi di Genestaro (Ambivere).

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Da sinistra: Aurora Sana, Laura Donadoni e Pietro Rota

Foto: Pio Rota

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