Alex Baroni, 8 anni, fenomeno del kart: una deroga per correre con i più grandi

Alex Baroni, 8 anni, baby pilota di go-kart bergamasco - con origini sanpellegrinesi - che ha dovuto richiedere una deroga all’ACI per poter gareggiare in competizioni agonistiche.
16 Gennaio 2024

Sfreccia tra i cordoli, ma ha solo otto anni: sembra un ossimoro, invece è pane quotidiano per Alex Baroni, baby pilota di go-kart bergamasco – con origini sanpellegrinesi – che ha dovuto richiedere una deroga all’ACI per poter gareggiare in competizioni agonistiche. Ce ne parla il papà, Fabrizio Baroni, che inizia ripercorrendo come è iniziato questo impegno sportivo.

“Mio figlio ha iniziato a girare con i kart a 6 anni, mi hanno detto subito che aveva talento, così siamo andati avanti ad allenarci: fino all’anno scorso aveva la licenza pre-agonistica, perché quella agonistica inizia dai 9 anni, ma lui l’ha presa a 8 con deroga per poter partecipare a gare agonistiche. Ne abbiamo fatte 4 e alla Winter Cup di novembre Alex si è classificato secondo, battendo anche il campione italiano che ha 12 anni. Inizieremo le gare a fine marzo a Jesolo per finire a Cremona con la finale italiana, poi lì si capirà chi andrà a fare la finale mondiale a Sarno”.

Il primo incontro con i kart è un po’ casuale, ma Alex dà fin da subito buona prova di sé e a Fabrizio (originario di San Pellegrino, ma residente a Ponteranica) viene consigliato di farlo proseguire su questa strada, nonostante l’età davvero bassa è già il suo terzo anno dietro al volante. “Lui è molto giovane per la sua categoria, perciò andiamo in pista ogni settimana: alcuni dicono che qualche bambino è più portato di altri, Alex ha cominciato ad imparare da solo. Certi concetti di frenata e traiettoria li ha appresi da autodidatta: quando abbiamo visto che era bravo abbiamo deciso di dargli una mano, appoggiandoci alla squadra Foo Drivers, che ci ha seguiti con Gigi Colombo. È importante avere un allenatore apposito che insegna e corregge gli errori”.

alex baroni vittoria - La Voce delle Valli

Soprattutto dal momento in cui, racconta Fabrizio, la competitività è già alta. “I bambini in pista si trasformano. Se devono esserci sportellate, ci sono: fuori sono tutti amici, ma dietro il volante ovviamente battagliano perché vogliono vincere. La categoria d’ingresso è comunque intorno ai 9 anni, all’estero scendono anche a 8, ora sta prendendo piede in Italia: la differenza di un anno si percepisce molto, noi ad oggi ci confrontiamo con bambini più grandi e si sente, ad Alex è concesso solo perché ha avuto una deroga”.

Le competizioni in corso sono tante, non esiste un’unica categoria in cui correre, come spiega Fabrizio. “Nel mondo dei Kart ci sono tanti campionati italiani: uno è organizzato dall’ ACI, diviso per regioni, con una finale unica. L’Italia è un punto di riferimento in questo sport, con piste molto famose da cui poi emergono piloti famosi. Oltre al campionato dell’Aci, ci sono anche campionati monomarca, in base ai motori del mezzo, come Vortex, ROTAX… Noi partecipiamo al campionato ROTAX Max Challenger Italia, esiste anche un trofeo mondiale, con cinque gare annuali e poi c’è una finale mondiale con tutti i piloti di ROTAX da ogni categoria: nel 2024 si terrà appunto a Sarno”.

Si parla di giovanissimi, eppure i mezzi sono già molto potenti: la sicurezza è fondamentale. “Abbiamo piste in cui i bambini arrivano a toccare i 100 all’ora, devono essere pronti a farlo. Ho visto degli incidenti, anche ad Alex è successo – racconta papà Fabrizio – a Cremona, e si è schiantato contro un muro. Si tratta sempre di incidenti leggeri: è pericoloso quando non si spiega al bambino che, in caso di incidente, deve guardare indietro e scendere velocemente per andare al riparo a bordo pista. Io glielo chiedo sempre se si sente di gareggiare, devono sempre usare la testa”.

Fabrizio non ignora nemmeno il lato economico di questo sport, in cui si possono arrivare a spendere grandi cifre, anche diecimila euro a gara. “Ci sono genitori che arrivano a spendere 200mila euro per fare un campionato ROTAX, un team ha comunque strutture e persone da pagare. Nel mondo del kart devi avere possibilità economiche e capacità: salendo di categoria occorrono per forza gli sponsor, perché i costi aumentano, per arrivare alla F4 si arriva a cifre folli, a sei zeri. Il mondo del motorsport è cambiato, senza soldi non si fanno i piloti, come invece avveniva in passato”.

Resta comunque, per Alex, la possibilità di trasformare questa passione in un futuro lavoro. “ Io gli dico che della sua capacità può nascere qualcosa: alcuni piloti, anche famosi sono rimasti nell’ambito, per fare i coach e poi i meccanici”. Non è un impiego da sottovalutare: “Ci sono ragazzi giovani che lavorano molto e in un ambiente molto specializzato questo paga sempre. Io ad Alex dico di andare avanti, se poi proseguirà in questo mondo non lo so, ma se ha le capacità è giusto così”.

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Commenti:
  1. Complimenti al bambino. Anche io sono di Bergamo (Treviolo)e anche io ho un bambino di 10 anni che corre con i kart. L’anno scorso a 9 anni è stata la sua prima stagione nella categoria 60 mini kart e si è distinto con i più grandi vincendo addirittura 2 campionati, il primo, la coppa Italia ACI di zona fatta da 8 gare distanziando il secondo di 80 punti e il secondo campionato con il Kartsport arrivando primo nella sua categoria dopo 11 gare su 15 con 640 punti e secondo nella generale con 106 bambini.

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