Chi ha visitato l’IMC Scuola di Cepino durante gli open day e la festa dei 90 anni, avrà sicuramente notato la presenza di tre nuove aule dove la tecnologia avanzata e la digitalizzazione fanno da padrone. In estate sono stati realizzati diversi lavori di ammodernamento della struttura, sempre più green grazie all’installazione dei pannelli fotovoltaici e di luci a LED a basso consumo, in tutti i piani (e a breve verranno sostituti i serramenti), e sempre più tecnologica grazie alla realizzazione dell’aula di informatica, l’aula STEM (science, technology, engineering and mathematics) chiamata Maker Space e l’aula Fantasy.
Abbiamo chiacchierato con la docente di tecnologia Elena Locatelli e di matematica alla secondaria di primo grado Filippo Amati che con orgoglio ci hanno raccontato delle potenzialità che queste aule posso produrre sulla didattica, sia alla primaria che alle medie. E proprio il prof. Amati ci illustra l’aula Maker Space finanziata dal GAL Valle Brembana e Imagna, con il patrocinio del Comune di Sant’Omobono Terme, nella quale si avverte, fin dai primi passi un senso di modernità e sguardo al futuro.
Troviamo in essa tra tavoloni alti, sui quali sono state installate diverse tecnologie didattiche interessanti: due stampanti 3D, dei bracci robotici, la fresa, il tornio, un macchinario che taglia con il calore il polistirolo, la Cricut (una sorta di stampante che permette di realizzare ritagli su varie tipologie di tessuti e di carta), e una fornitura di kit Lego Spike, per abbinare la costruzione dei mattoncini con la robotica e la programmazione. Un altro aspetto che colpisce è lo spazio libero attorno ai tavoli che permette ai ragazzi e bambini di sperimentare, testare e provare soluzioni differenti per raggiungere un obiettivo prestabilito, rivoluzionando il concetto di lezione frontale, entrando nell’area del learning by doing.
“L’obiettivo è quello di implementare la didattica tradizionale con una metodologia con degli strumenti, che possono dare un riscontro pratico e spendibile nel mondo di oggi, un mondo che chiede di essere sempre più digitali, non dimenticando l’aspetto sociale e di confronto con l’altro” afferma Filippo Amati, il quale riporta che in questi mesi si è formata una commissione “tecnologica” composta dai docenti di matematica, scienze e tecnologia della primaria e secondaria, sotto la guida del rettore uscente don Luciano Manenti, esperto di tecnologie didattiche, che si ritrova per confrontarsi e sperimentare in prima persona e per formarsi rimanendo al passo dei tempi.
Spostandoci al piano terra troviamo l’aula di informatica, che ha subito una totale rivoluzione sia nella disposizione delle postazioni che nelle tecnologie da utilizzare. Entrando sulla sinistra possiamo trovare la postazione PC del docente, collegata con il sistema di screen mirroring ad un televisore interattivo che diventa così una lavagna multimediale per sviluppare attività nella quale anche i ragazzi sono protagonisti nell’agire e fare.
“Nell’aula di informatica abbiamo una nuova lavagna interattiva che chiamiamo “tablettone” che ci permette di avere potenzialità incredibili durante le lezioni che proponiamo, e grazie alla predisposizione a isole possiamo proporre attività che siano dinamiche e coinvolgenti per i ragazzi e bambini – spiega la docente di tecnologia Elena Locatelli – in quest’aula non si viene più solo per fare lezioni classiche di informatica, ma è uno spazio per sperimentare in ogni disciplina, dall’italiano alla matematica, dalla musica ad inglese, poiché ogni docente può proporre attività nella quale è necessario interagire, creare al pc e dare dimostrazione di saper spiegare agli altri ciò che è stato cercato e prodotto a lezione”. Durante l’intervista la docente stava svolgendo una lezione di programmazione attraverso l’utilizzo dell’applicazione MicroBit che si collega direttamente a dei microprocessori e che ci permettono di dare istruzioni che vengono poi replicati sullo schermo di essi. Il programma permette di creare istruzioni unendo blocchi di comandi differenti che danno comandi precisi al microprocessore, come misurare la temperatura dell’aula, comporre brani, rilevare quanta luce c’è, contare i passi o mandarsi codici segreti tra alunni.
Infine, al piano -1 troviamo un’aula, non molto grande, ma molto funzionale allo scopo per cui è stata allestita. Si chiama Aula Fantasy ed è uno spazio dove i bambini e ragazzi possono fare delle registrazioni, fare foto, creare video e grazie al green screen poter utilizzare programmi di editing per mettere sfondi particolare con loro protagonisti davanti. Lo scorso anno la classe quinta primaria, grazie alla regia del maestro Luca Prezioso, ha realizzato un remake de “La storia infinita”, nella quale alcuni alunni erano gli attori, altri curavano gli effetti speciali, altri addetti all’audio e al video.
Il preside Luigi Sorzi mostrandoci le aule ci racconta il perché di queste scelte di innovazione attuate nell’ultimo anno: “All’interno dei processi di apprendimento della scuola primaria e secondaria di primo grado un obiettivo fondamentale per l’acquisizione delle necessarie competenze trasversali riguarda la formazione relativa ai linguaggi digitali e tecnologici. Ecco che la robotica, i microcontrollori, il disegno CAD e artistico digitale, la stampa 3D sono state ripensate in chiave propedeutica non solo all’orientamento verso la scelta degli istituti tecnici, ma per permettere quella consapevolezza dei mezzi e delle potenzialità delle innovazioni digitali in ogni studente. Siamo molto orgogliosi delle nuove aule, perché permettono innanzitutto di creare situazioni di forte interazione, collaborazione e apprendimento cooperativo tra studenti e docenti, e anche perché ci danno la possibilità di aprire nuovamente le porte al territorio, realizzando interventi didattici mirati con professionisti e portare a conoscenza dei bambini e ragazzi le eccellenze della Valle”.