Cronaca

Economia e Politica

Cultura

Turismo

Sport

Giovani&Scuole

Eventi

Rubriche

La Redazione

Valle Imagna

Valle Brembana

Alle Cornelle persi 2 milioni causa lockdown, il patron: ''speriamo di ripartire presto''

Fra i nuovi nati e chi vive lì in pianta stabile da tempo, al Parco delle Cornelle di Valbrembo c'è voglia di ripartire.
4 Maggio 2020

Al Parco delle Cornelle, per gli animali che vi abitano il ritmo è quello di sempre: fra i nuovi piccoli di pinguino e gli appena nati fenicotteri, nati in tempi di pandemia, il silenzio non è di certo cosa rara. A mancare sono le migliaia di persone, famiglie con bambini principalmente, che in un weekend festivo di primavera come quello appena trascorso, avrebbero popolato in tempi “normali” i viali, ora deserti, magari affollando il trenino che dona un giro turistico fra i pennuti e pelosi “residenti”. Il parco faunistico di Valbrembo, da quasi quarant'anni punto di riferimento per tante famiglie bergamasche e non solo, non ha ancora aperto i battenti e ancora non sa quando questo potrà accadere.

E se le entrate sono nulle, quasi due milioni di euro di incassi andati in fumo secondo Emanuele Benedetti – proprietario e figlio del fondatore Angelo Ferruccio – quelli spesi per nutrire gli animali (dagli 8mila ai 10mila euro al giorno) non possono ovviamente diminuire. “Ho messo in cassa integrazione la metà dei 35 dipendenti che si operano dell'alimentazione di leoni, ippopotami e giraffe – ha spiegato Benedetti a La Repubblica E non ho ancora assunto gli 80 stagionali che ci sono in periodo di apertura. Le spese corrono e di entrate non ce ne sono: da inizio stagione ho già mancati incassi per due milioni”.

Il Parco delle Cornelle è fin dalla sua fondazione nel 1981 una garanzia per un fine settimana all'aperto, a contatto con i 1.200 animali per oltre 100 specie che accoglie nei propri recinti. I cancelli del parco faunistico hanno chiuso già dall'8 marzo e una prospettiva di ripartenza potrebbe palesarsi il prossimo 18 maggio. A mancare, però, sarebbero proprio le linee guida per una possibile riapertura e così Emanuele e Nadia Benedetti, fratelli e gestori del parco, hanno pensato di stilare le proprie, presentando poi ad Ats e Prefettura un protocollo di sicurezza per ricominciare a lavorare.

Abbiamo presentato un protocollo ad Ats e prefettura con le misure per garantire la sicurezza – ha spiegato Nadia Benedetti al CorrierePrevede percorsi obbligatori per non fare incrociare i visitatori, l’uso obbligatorio delle mascherine, i termoscanner all’entrata, il disinfettante alle toilette e i bar solo all’aperto. Siamo in attesa di indicazioni. Andrà poi deciso anche se (e come) consentire l’accesso al rettilario. La speranza è di ripartire al più presto”. Una risposta da Ats e Prefettura, però, ancora non è giunta. “Già la ripresa sarà un punto di domanda – ha aggiunto Emanuele BenedettiChe risposta darà la gente, quanta paura avrà di muoversi? Almeno devono darci la possibilità di lavorare”.

Nel frattempo, per sostenere il Parco faunistico più famoso della bergamasca è disponibile un biglietto “open” da acquistare direttamente dal sito web: prenotando ora, si ha un anno di tempo per organizzare la propria gita – ovviamente in completa sicurezza. Una volta riaccesi i motori, poi, non mancheranno ovviamente le iniziative di sempre, come l'ingresso omaggio per i pensionati oppure per i bambini che decidono di festeggiare il proprio compleanno fra le penne rosa di un fenicottero ed il pelo striato di una tigre.

(Fonte immagine in evidenza: Il Corriere)

Ultime Notizie

X
X
linkcross