Il Servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) si inserisce nel novero degli interventi domiciliari destinati a persone fragili con necessità di assistenza sanitaria e/o di assistenza socio-sanitaria integrata. Garantire la continuità delle cure e la presa in carico in assistenza domiciliare delle persone in dimissione ospedaliera, o per le quali il Medico di Medicina Generale (MMG) ravvisa la necessità di attivazione dell’ADI, è obiettivo prioritario per il Sistema Sanitario Regionale attraverso la regia di ATS, il concorso delle ASST, delle Strutture private accreditate ed il necessario coinvolgimento del Medico/pediatra di famiglia.
Il Servizio è rivolto a persone in situazioni di fragilità, senza limitazioni di età o di reddito, in condizioni di non autosufficienza, parziale o totale, di carattere temporaneo o definitivo, con bisogni sanitari e sociosanitari gestibili a domicilio, impossibilitati a deambulare e non trasportabili, con i comuni mezzi, presso i servizi ambulatoriali territoriali, i quali dispongono di una rete familiare di supporto e di un’abitazione che garantisca la praticabilità dell’assistenza a domicilio.
La situazione socio/abitativa e i bisogni delle persone da assistere vengono valutati, anche a domicilio nei casi più complessi, dalle équipe operanti nei poli territoriali delle ASST, che predispongono il progetto di assistenza individuale, che dovrà essere tenuto in debito conto, per la pianificazione e l’erogazione delle prestazioni assistenziali, dall’Ente che viene liberamente scelto dalla persona da assistere o dai suoi familiari fra tutti i Soggetti accreditati.
“Il rafforzamento dei servizi territoriali e di prossimità – dichiara il Dott. Giuseppe Matozzo, Direttore Sociosanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo – è un obiettivo prioritario fissato dal PNRR. Tanto è vero che, in linea con le migliori prassi europee, l’investimento mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione ultrasessantacinquenne. In attuazione della riforma dell’ADI, a partire dall’agosto 2022, gli Enti Erogatori operanti in ambito di assistenza domiciliare, sono stati riclassificati, secondo nuovi requisiti di accreditamento.
In particolare, il territorio della Comunità Montana Valle Brembana, in cui le richieste di attivazione di assistenza domiciliare avanzate dai MMG vengono prontamente soddisfatte, vede ora la disponibilità di 9 Soggetti a contratto con il SSR, accreditati ad operarvi, oltre ad altri 3 Soggetti funzionanti in regime di solvenza. I dati di ATS Bergamo sullo storico dell’erogazione del Servizio –prosegue il Dott. Matozzo- evidenziano che, nella stagione estiva 2022, nessuna richiesta di attivazione di ADI è rimasta insoddisfatta, incluse quelle a favore di persone soggiornanti in Valle durante il periodo estivo.
Nel secondo semestre 2022 sono state assistite 478 persone nell’Ambito Valle Brembana e 645 in quello Villa d’Almè-Valle Imagna, a significare la presenza sul territorio di una rete di assistenza in linea con le aspettative degli assistiti. Un ulteriore potenziamento del sistema allargato delle cure domiciliari viene ora garantito dal significativo apporto degli Infermieri di Famiglia, nuove risorse professionali in servizio presso le Case di Comunità ed operanti sul territorio, in stretto raccordo con i Medici e i Pediatri di famiglia“. Entro il prossimo autunno le stesse ASST saranno accreditate per erogare direttamente l’assistenza a domicilio, rafforzando l’offerta territoriale del Sistema dei Servizi.
Laura Arizzi, Assessore Servizi Socio Sanitari Comunità Montana Valle Brembana: “La risposta corale di più enti territoriali, tra cui ASST ora con gli Infermieri di Famiglia in sempre più stretta collaborazione con i medici di famiglia, che poi diventerà parte attiva nella gestione del Servizio, è sicuramente da apprezzare così da evitare situazioni “faticose” verificatesi la scorsa estate. Bene sapere che il territorio è coperto dal servizio e che l’indirizzo normativo del PNRR porti a rispondere sempre più ai bisogni delle persone garantendo la domiciliarità, soprattutto in un periodo storico che vede una gravosa carenza delle figure professionali impegnate nell’assistenza primaria. Ringrazio tutti gli enti, da ATS Bergamo a ASST Papa Giovanni XXIII, dagli enti accreditati ai Medici di Medicina Generale, a tutti coloro che credono e investono nel lavoro di territorio, in sinergia con i Servizi Sociali, sapendo bene che proprio perché territorio montano e vasto paga l’onere di avere maggiori costi di gestione per le distanze elevate. “