“ASST senza vergogna e non rispetta la legge: il nostro non è un’ospedale in zona disagiata”

Continua la bagarre fra ASST Papa Giovanni XXIII e il vicesindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi. Oggetto della disputa è sempre l'ospedale di San Giovanni Bianco e la sua "classificazione".
5 Dicembre 2022

Continua la bagarre fra ASST Papa Giovanni XXIII e il vicesindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi. Oggetto della disputa è sempre l’ospedale di San Giovanni Bianco. “Con il comunicato del 1 dicembre scorso “Ospedale di San Giovanni Bianco, un anno di evoluzione orientata dal dialogo ‘tecnico’ con il territorio”, l’ASST Papa Giovanni XXIII delinea, contro l’evidenza dei fatti, un quadro di potenziamento dei servizi e di ottimale gestione e funzionamento della struttura ospedaliera”, scrive il vicesindaco.

“La realtà è purtroppo un’altra – prosegue la missiva – ed è quella che emerge con chiarezza nella nota illustrativa inviata il 14 novembre scorso al nuovo Assessore Regionale Welfare dott. Guido Bertolaso e nella mozione presentata il 30 novembre scorso nell’incontro dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto Valle Brembana – Valle Imagna e Villa d’Almè che si uniscono in copia e alle quali si rinvia per una più ampia conoscenza della situazione del Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco. Alla Dirigenza dell’ASST Papa Giovanni XXIII, si chiede ancora una volta il rispetto della legge ed in particolare di quando prevede il DM 70/2015 per i “Presidi Ospedalieri di Base”, classificazione nella quale rientra pienamente il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco. In questa direzione, per tale centrale aspetto, si ritiene debba essere sottolineato per l’ennesima volta che non esistono negoziazioni possibili, trattandosi di un obbligo imposto dalla vigente normativa.

Sostenere, come in modo maldestro tenta di fare oggi la Dirigenza dell’ASST Papa Giovanni XXIII, che l’Ospedale di San Giovanni Bianco “si caratterizza come un ospedale di base in zona disagiata” (quindi con attività e servizi limitati rispetto a quelli previsti per il “Presidio Ospedaliero di Base”) perché al servizio della popolazione della sola Valle Brembana, è una vergognosa, inaccettabile tesi per tentare di giustificare il persistere di una evidente violazione di legge.

Il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco – prosegue Milesi nella sua lunga lettera – non può, a secondo della comodità e convenienza del momento, essere considerato un giorno al servizio dei bisogni della popolazione dell’intero territorio dell’ASST Papa Giovanni XXIII, il giorno dopo della popolazione del Distretto Valle Brembana – Valle Imagna e Villa d’Almè e il giorno dopo ancora della sola popolazione della Valle Brembana. Come si evince dal Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (POAS) dell’ASST Papa Giovanni XXIII, il bacino territoriale di riferimento della stessa ASST comprende 63 Comuni della Provincia di Bergamo con una popolazione complessiva di circa 246.000 abitanti (Distretto di Bergamo con 153.000 abitanti circa più Distretto di Valle Brembana – Valle Imagna e Villa d’Almè con 93.000 abitanti circa).

Sul territorio dei 6 Comuni che compongono il Distretto di Bergamo e nelle immediate vicinanze (popolazione complessiva di circa 153.000 abitanti), oltre all’Ospedale Papa Giovanni, so presenti numerose altre strutture ospedaliere pubbliche e private e una offerta di servizi ampia, considerevole e completa. Nei 57 Comuni montani che compongono il Distretto Valle Brembana – Valle Imagna e Villa d’Almè (37 Comuni della Valle Brembana e 20 Comuni della Valle Imagna-Villa d’Almè), con una popolazione complessiva di circa 93.000 abitanti e quindi superiore al limite minimo che il DM 70/2015 fissa in 80.000 abitanti, il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco risulta essere l’unica struttura pubblica esistente e con una offerta di servizi sul territorio assolutamente limitata e inconsistente.

In considerazione di tale situazione l’ASST Papa Giovanni XXIII anziché ostinarsi a considerare il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco nei fatti un “fastidio” di cui liberarsi, dovrebbe operare in modo diametralmente opposto valorizzando davvero in un’ottica di positiva integrazione le caratteristiche dei due Ospedali pubblici: l’Ospedale Papa Giovanni dedicato per natura e storia all’alta specialità e all’eccellenza per un bacino di utenza che va oltre lo stesso territorio dell’ASST Papa Giovanni XXIII e il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco dedicato alle prestazioni previste dal DM 70/2015 per i Presidi Ospedalieri di Base, rivolte in primo luogo al servizio della popolazione del Distretto Valle Brembana – Valle Imagna e Villa d’Almè – i 93.000 abitanti circa – e potenzialmente alla stessa popolazione dell’intero territorio dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

Guardando alla Provincia di Bergamo, sottolineiamo infine come nel Presidio Ospedaliero di Piario, struttura posta al servizio di una porzione di territorio per caratteristiche identica dal punto di vista demografico e geografico alla nostra, l’ASST Bergamo Est continua a garantire, nel pieno rispetto della legge, tutti i servizi indicati come obbligatori dal DM 70/2015. Per questo aspetto, riteniamo peraltro gravissimo e sconcertante che la Dirigenza dell’ASST Papa Giovanni XXIII, per giustificare le proprie inadempienze, getti discredito sull’operato dell’ASST Bergamo Est sostenendo che “le cure e le prestazioni assicurate presso il Presidio Ospedaliero di Piario non sono effettuate nel rispetto dei criteri della sicurezza e dell’appropriatezza”. Per queste semplici ragioni sollecitiamo nuovamente la Dirigenza dell’ASST Papa Giovanni XXIII al ripristino presso il Presidio Ospedaliero di San Giovanni Bianco di tutti i servizi che il DM 70/2015 prevede come obbligatori per il “Presidio Ospedaliero di Base”, così come l’ASST Bergamo Est  continua a garantire, nel pieno rispetto della legge, presso il Presidio Ospedaliero di Piario”.

popolazione ospedale - La Voce delle Valli

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