Auchan-Conad, incertezza per 700 lavoratori bergamaschi: 23 dicembre presidio alla sede di Regione Lombardia

Ancora 700 persone, 4 negozi e 3 iper in attesa di risposte concrete. I sindacati: ''Mancano certezze per le realtà bergamasche''.
19 Dicembre 2019

“C’è ancora tanto di non detto e non sicuro nella trattativa con Conad per l’acquisizione dei punti vendita Auchan in provincia di Bergamo. Qui, ancora 700 lavoratori non hanno ottenuto risposte tranquillizzanti sul loro futuro e due negozi (Verdello e Sarnico) più l’Iper di Antegnate ancora non risultano tra i “salvati”, mentre per gli ipermercato di Bergamo e Curno non è stato presentato alcun piano industriale che possa far capire quale organizzazione sarà loro data”.

FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS Bergamo preparano la mobilitazione di lunedì prossimo, 23 dicembre, quando si troveranno sotto la sede di Regione Lombardia con i lavoratori coinvolti nella vicenda, a chiedere interventi per dirimere una situazione che fatica a risolversi. Dopo la fumata nera al tavolo al ministero dello Sviluppo Economico sulla maxi operazione di acquisizione avviata dal consorzio di dettaglianti Conad, infatti, il confronto fra i sindacati di categoria e i rappresentanti di Margherita Distribuzione, continua a non registrare avanzamenti significativi sulla complessa vertenza dei 13.291 lavoratori ex Gruppo Auchan.

“La direzione aziendale non è stata in grado di declinare in maniera chiara il livello e la portata dell'impegno richiesto dai sindacati al sistema Conad per affrontare l'esubero occupazionale derivante dalla progressiva dismissione della rete commerciale ex Auchan – dichiarano Mario Colleoni, Alberto Citerio e Maurizio Regazzoni, segretari generale di FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS Bergamo – Alla vaghezza delle asserzioni esplicitate da Margherita Distribuzione SpA, i rappresentati sindacali hanno ribadito i tre punti sui quali è necessario giungere ad una convergenza: il formale e sostanziale impegno della rete Conad a farsi carico della ricollocazione dei profili professionali fungibili con la propria struttura organizzativa nei casi di riduzione delle superfici di vendita; la perimetrazione dei grandi format per i sindacati deve avvenire non prima del trasferimento ma per mezzo di confronti dedicati da realizzare con i soggetti che gestiranno direttamente i punti vendita; e infine l’impegno delle cooperative del sistema Conad per offrire delle opportunità occupazionali ai lavoratori”.

“Continua a mancare un chiaro mandato a chi al tavolo rappresenta Margherita Distribuzione da parte del mondo Conad, e non è casuale che il tentativo perseguito da parte degli interlocutori aziendali sia finalizzato a porre al centro del confronto con i sindacati la sola questione degli esuberi e non i contenuti del piano di rilancio dei punti vendita. Ci è stato chiesto di sottoscrivere una cambiale in bianco, lasciando al livello nazionale la quantificazione degli esuberi e la loro gestione per cedere in condizioni ottimali ai singoli esercenti appartenenti al sistema Conad dei punti vendita già conformati ad un modello organizzato che peraltro non è stato mai dettagliato alle organizzazioni sindacali.

I sindacati hanno respinto sin da subito tale tentativo in quanto ci si proponeva di fatto di trasformare Margherita Distribuzione in una bad company nella quale sarebbero rimasti soltanto lavoratrici e lavoratori in esubero del tutto espunti rispetto allee vicende gestionali dei loro punti vendita di appartenenza e delle evoluzioni che questi conosceranno nell’era Conad”.

Per i sindacalisti bergamaschi “non si può ripristinare la gestione profittevole a danno dei lavoratori rendendo collettivo il solo esubero, con il conseguente ricorso a forme di integrazione al reddito per lavoratrici e lavoratori che un posto di lavoro ce l’hanno e lo vorrebbero e lo potrebbero mantenere”. Per questo, viene confermato lo sciopero di lunedì 23 dicembre, con presidio dalle 10 alle 13 fuori dal palazzo della Regione Lombardia.

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