Un pomeriggio di sole quello di ieri, domenica 17 maggio. Un pomeriggio che, in condizioni di quotidianità, avrebbe fatto registrare numeri record nei punti nevralgici della città di Bergamo, con orde di residenti e turisti pronte a bere l'aperitivo sotto i raggi del sole in Piazza Vecchia. Eppure, sebbene l'Italia sia ancora in emergenza sanitaria, le immagini scattate ieri pomeriggio in una Città Alta (e Bassa) presa d'assalto da un numero troppo alto persone irrispettose delle regole di distanziamento e protezione individuale, mostrano un popolo che dopo le centinaia di morti delude ogni aspettativa.
Le fotografie hanno fatto il giro dei social: alle 15 la Corsarola, così è chiamata la via Colleoni, era colma di gente. Code alle gelaterie, famiglie che passeggiavano con tranquillità, gruppi di amici in attesa fuori dai bar. Troppe persone per poter mantenere la distanza di sicurezza, troppi individui senza mascherina o indossata male, tirata sul mento. E così anche sul Sentierone, dove decine di persone affollavano la via a piedi oppure in bicicletta, e al Parco della Trucca, fra runners, passeggiatori e chi ha scelto di organizzare un pic-nic sui tavolini.
Aspre le polemiche ricevute sui social. Alla vigilia della riapertura di numerose attività, anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha commentato il comportamento dei bergamaschi in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. “Domani è un giorno importante – si legge – Dopo una lunga chiusura riaprono i negozi, i bar e ristoranti: in questo video vi spiego con quali obblighi e precauzioni. Le tre parole chiave restano distanze (almeno 1 metro), mascherina (obbligatoria) e igiene. Ci sono regole da rispettare per tutti, in primo luogo per gli operatori commerciali e i ristoratori, ma il nostro senso responsabilità – di noi cittadini – sarà fondamentale”.
“E non basta invocare i controlli – prosegue il primo cittadino – se anche avessimo il triplo degli agenti di Polizia Locale non potremmo essere dappertutto a controllare tutti. E comunque non li abbiamo. Li faremo i controlli, ma sta innanzitutto a noi. E mentre stamattina, dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato – non avevo incontrato una sola persona senza mascherina -, le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. Non sono bastate centinaia morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore”.
(Immagine in evidenza di Giosuè Frosio)