Vietata ai deboli di cuore. Si potrebbe riassumere così la partita del Ferraris, dove i nerazzurri vincono per 2 a 1 contro il Genoa, al termine di una girandola di emozioni che premia l’Atalanta. I bergamaschi restano concentrati, nonostante l’imminente esordio in Champions League, e conquistano tre punti pesantissimi. Del resto, le premesse per una gara spettacolare ci sono tutte. I rossoblu vengono dalla vittoria ottenuta ai danni della Fiorentina, la Dea cerca riscatto dopo il passo falso contro il Torino. Gasperini schiera Pasalic a fianco di Freuler, Andreazzoli sceglie Kouamè e Pinamonti per provare a bucare la retroguardia orobica, a Schone è affidata la regia della squadra.
Sotto il sole della Liguria, la partita vede i padroni di casa molto propositivi, dopo tre minuti Romero insacca, ma la sua posizione è nettamente irregolare. La Dea si affaccia in avanti, Ilicic scodella per Pasalic, il croato manca il colpo di testa. Al 22’, cooling break obbligatorio, le due compagini si affrontano senza risparmiarsi e il caldo non concede tregua. I minuti scorrono, il Grifone assume un atteggiamento più attendista, lasciando all’Atalanta il pallino del gioco. Al minuto 37 azione in velocità della Dea, Zapata scarica per Pasalic, il suo tiro arriva però da posizione troppo defilata e Radu blocca.
La prima fazione si chiude a reti bianche, un match abbastanza bloccato in cui nessuna delle due formazioni è riuscita a trovare il guizzo vincente. Il secondo tempo si apre con il Genoa pericoloso. Kouamè riceve al limite, il numero 11 ha tutto il tempo di calciare con il destro, il suo tiro a giro viene respinto da Gollini. Due minuti dopo, ancora Grifone in avanti, la conclusione di Pinamonti, ben servito da Schone, vola alta. Al 60’, la svolta. Dopo aver messo in campo De Roon al posto di Pasalic, Gasperini getta nella mischia Muriel,l’ex Siviglia rileva un evanescente Ilicic.
Meno di un minuto dopo, Zapata entra in area piccola e si porta il pallone sul destro: Cristian Zapata lo sgambetta, proteste bergamasche ma Fabbri lascia correre. Il VAR richiama l’arbitro al monitor: dopo una rapida visione, il direttore di gara assegna calcio di rigore a favore dell’Atalanta, ammonendo centrale del Genoa. Dal dischetto, il neo entrato Muriel spiazza Radu e porta in vantaggio gli ospiti. Terza rete in campionato per il numero 9 della Dea.
Andreazzoli gioca la carta Saponara e il Genoa spinge con insistenza, senza impensierire particolarmente Gollini. È la Dea, anzi, ad essere più pericolosa con Duvan Zapata, il quale dribbla secco l’omonimo avversario e calcia, la sua conclusione è murata in uscita da Radu. Al minuto 82, Gomez imbecca Gosens, il tedesco trafigge il portiere genoano, ma Fabbri annulla per un millimetrico fuorigioco del numero 8 orobico.
A due dal 90’ Kouamè controlla malamente un pallone in area avversaria, Djimsiti interviene, l’attaccante ivoriano cade e Fabbri concede il penalty: restano molti dubbi, soprattutto perché il VAR tace. Criscito, dagli undici metri, non sbaglia e il Genoa agguanta il pareggio. Il calcio, però, si conferma sport imprevedibile per eccellenza. Durante l’ultimo dei 5 minuti di recupero, Zapata riceve la sfera al limite, se la porta sul destro ed esplode un missile sotto la traversa, Radu la tocca ma la palla sbatte sul montante e si infila in rete. La Dea trova il goal del 2 a 1, il punteggio con cui termina la partita.
Prestazione buona da parte della compagine bergamasca, una prova nel complesso positiva. Migliore in campo, ovviamente, Duvan Zapata: il colombiano si procura il rigore e segna, lotta su ogni pallone e mette costantemente in difficoltà la retroguardia genoana. Ottima partita anche per Luis Muriel, il suo ingresso ha segnato un punto di svolta nell’economia della partita. Solida la difesa, meno bene del solito Ilicic. L’appuntamento, ora, è a Zagabria: mercoledì 18 la Dea esordirà in Champions League, il palcoscenico più importante di tutti. L’Atalanta è pronta, lo spettacolo sta per iniziare: su il sipario, ora si inizia a fare sul serio.