Grand Hotel di San Pellegrino, architetti da tutta Europa in sopralluogo: “Qualcosa inizia a muoversi”

Nei giorni scorsi, alcuni progettisti della società californiana Ekn Developement si sono recati a San Pellegrino Terme per alcuni sopralluoghi necessari a portare avanti il progetto di ristrutturazione del Grand Hotel. 
1 Luglio 2025

Nei giorni scorsi, alcuni progettisti della società californiana Ekn Developement si sono recati a San Pellegrino Terme per alcuni sopralluoghi necessari a portare avanti il progetto di ristrutturazione del Grand Hotel.

Ricordiamo che il gioiello liberty della cittadina termale è stato dato in concessione per 99 anni alla società californiana Ekn Developement per 10 mila euro l’anno. Un affare che porterà il gruppo americano ad investire 64 milioni di euro per ristrutturarlo e farlo tornare ad essere una struttura ricettiva di lusso con spa, piscine e 118 camere. Il Grand Hotel è una delle ultime strutture ricettive in stile liberty rimaste in Italia e che fa da dirimpettaio alla struttura dell’ex casinò, oggi sede di QC Terme.

Originariamente dotato di 250 stanze, il Grand Hotel, inaugurato nel 1904, è il simbolo di un periodo in cui, agli inizi del Novecento, il paese di San Pellegrino, era famoso per l’acqua minerale, e meta delle ricche famiglie milanesi e italiane, attirate dai benefici delle sue fonti termali.

Molti gli ospiti illustri che hanno soggiornato nella prestigiosa struttura. La regina Margherita di Savoia, frequentò spesso l’Hotel, così come il generale Luigi Cadorna, gli scrittori Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo (vincitori del Nobel per la letteratura), ma anche Federico Fellini con Giulietta Masina, Ugo Tognazzi, Ornella Muti, e i giocatori dell’Inter di Helenio Herrera. L’albergo chiuse nel 1979 per i costi di gestione troppo elevati e per l’impossibilità di adeguare la costruzione ai nuovi standard previsti.

Adesso il Comune di San Pellegrino sembra aver trovato nella la società californiana Ekn Developement, specializzata negli investimenti in ambito alberghiero, il soggetto giusto per rilanciare la struttura ricettiva.
“I costi stimati per il recupero e la ristrutturazione dell’immobile si aggirano attorno ai 64 milioni euro – conferma il vicesindaco Vittorio Milesi,  – 61 saranno investiti dalla società americana e 3 milioni saranno stanziati dal Comune attraverso fondi regionali. L’accordo prevede che la società avrà l’hotel in concessione per 99 anni al prezzo agevolato di 10mila euro all’anno che però garantisce la continuità dell’opera e uno sviluppo del progetto prolungato nel tempo”.

I tempi previsti per la ristrutturazione sono stati stimati in cinque o sei anni, secondo gli impegni previsti nel bando di gara e sottoscritti nella concessione firmata a gennaio. A breve Ekn depositerà il progetto definitivo per la ristrutturazione dell’hotel, che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza visto il vincolo posto dalle “Belle Arti” sulla struttura storica. L’ufficio verificherà che la proposta rispetti i vincoli e ne rispetti l’architettura, sperando che la soprintendenza non voglia imporre delle modifiche che farebbero alzare i costi.

Il progetto presentato prevede la ristrutturazione dell’hotel come struttura alberghiera di lusso con la realizzazione di 118 camere, il recupero degli spazi del parco con la realizzazione di piscine esterne, un centro benessere interno e una serie di altri spazi destinati a negozi o a sale per eventi. “Da alcuni giorni arrivano architetti e interior designer da tutta Europa per vedere la struttura e realizzare il progetto – conclude Milesi. – a conferma che qualcosa effettivamente ha iniziato a muoversi”.

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