Atalanta-Empoli 0-0, Dragowski ipnotizza la Dea

Un pareggio pesante e inatteso. Tra Atalanta ed Empoli termina 0-0, risultato inutile per entrambe le compagini, beffardo per gli orobici, che hanno fatto l’impossibile per portare a casa i tre punti.
16 Aprile 2019

Un pareggio pesante e inatteso. Tra Atalanta ed Empoli termina 0-0, risultato inutile per entrambe le compagini, beffardo per gli orobici, che hanno fatto l’impossibile per portare a casa i tre punti. Alla fine, i toscani devono ringraziare Dragowski e la scarsa lucidità degli attaccanti avversari. I padroni di casa creano infatti una mole incredibile di occasioni, senza mai riuscire a segnare. Eppure, la Dea parte con la migliore formazione possibile: il tridente d’attacco Ilicic-Gomez-Zapata pare essere in grado di perforare qualsiasi difesa.

L’avvio di partita, però, è di marca empolese. Farias, titolare al fianco di Caputo, salta Palomino e calcia col destro, Gollini la devia in corner. Per vedere un’altra occasione di marca toscana bisognerà attendere 80 minuti di gioco. L’Atalanta infatti inizia a giocare e, dopo un inizio timido, si fa vedere dalle parti di Dragowski con Hateboer, l’esterno olandese manda clamorosamente alto un colpo di testa da due passi. È la fotografia della partita: la Dea attacca, crea occasioni ma non riesce a segnare, un po’ per merito del portiere di proprietà della Fiorentina, un po' perché gli uomini di Gasperini peccano in cinismo e mira. Al minuto 25 Veseli salva sulla linea una conclusione di Freuler, due minuti dopo Dragowski salva sulla conclusione a botta sicura di Ilicic. Incredibilmente, all’intervallo il tabellone segna ancora 0-0.

La ripresa conferma in toto l’andazzo della partita. La Dea manovra la palla, anche per diversi minuti, Gollini è spettatore non pagante. Gli sforzi dei padroni di casa portano ad almeno quattro occasioni nitide in dieci minuti, eppure il risultato non cambia. Hateboer ha l’opportunità di segnare per ben tre volte, ma Dragowski si supera sempre. I bergamaschi recriminano anche un calcio di rigore: De Roon imbuca per Zapata, il colombiano si dirige verso il pallone anticipando Nikolau il quale spinge l’attaccante neroazzurro con il braccio largo. Manganiello lascia correre nonostante il fallo sia abbastanza evidente. L’Empoli si rinchiude completamente in difesa, Gasperini toglie Gosens per Castagne nel tentativo di portare freschezza sulle fasce. A un quarto d’ora dalla fine, Mancini cerca il gol in rovesciata, la palla esce non di molto. Cinque minuti dopo, il Papu Gomez riceve al limite dell’area e calcia alle stelle, ennesima occasione persa per la Dea. Barrow entra sostituendo Zapata, non è una mossa felice. Il gambiano fatica a tenere palla e a creare gioco, abbassando notevolmente il livello dell’attacco bergamasco.

A sette dal 90’ l’Atalanta rischia la beffa: Gomez in ripiegamento difensivo interviene su un traversone nella propria area, la palla arriva a Di Lorenzo che manda a lato un’opportunità clamorosa. Il resto della partita vede solo l’Atalanta protagonista, Mancini ci prova addirittura con il tacco, palla centrale. Per gli orobici esordisce Piccoli, classe 2001, il primo nella storia della Dea. Agli uomini di Gasperini non bastano 4 minuti di recupero, l’ultimo brivido lo regala Ilicic, il suo tiro viene respinto dal portiere avversario. Il match termina 0 a 0, i padroni di casa hanno effettuato 47 (!) conclusioni totali, 18 in porta, in media una ogni 300 secondi, eppure non è bastato per andare oltre il pareggio.

L’Atalanta ha evidentemente provato in ogni modo a bucare la difesa dell’Empoli, ma ha trovato sulla propria strada Dragowski, il migliore dei suoi: il portiere polacco ha eretto un muro davanti alla propria porta, parando tutto. Oltre ai meriti avversari, la Dea ha peccato in lucidità negli ultimi 20 metri, sbagliando occasioni clamorose. In aggiunta a ciò, non si può non sottolineare come le punizioni da posizione favorevole non vengano mai sfruttate, nonostante gli ottimi tiratori i bergamaschi non riescano a cogliere la via della rete in questo modo, si tratta di un grosso limite poiché i calci da fermo possono risolvere le partite più difficili. Anche la panchina ha deluso, non sembrano esserci, in rosa, giocatori in grado di dare un valore aggiunto subentrando a contesa in corso, soprattutto per quanto riguarda il reparto avanzato. Il migliore, per i padroni di casa, è Masiello, autore di un’ottima prestazione specialmente in fase di prima costruzione. In buona condizione anche Gomez, forse troppo testardo nel cercare la conclusione ma assolutamente necessario quando si tratta di impostare il gioco.

Il prossimo appuntamento con il campionato è fissato a Pasquetta sotto l’ombra del Vesuvio, la Dea andrà infatti di scena a Napoli contro la seconda forza del campionato. Un impegno sulla carta difficile, eppure la squadra di Gasperini ha sempre in serbo qualche sorpresa. Chissà allora che dall’uovo di Pasqua non esca un risultato inaspettato.

 

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